A Gerusalemme, centro religioso, politico e culturale del popolo ebraico, c'era l'unico tempio legittimo. Si andava al tempio soprattutto per l'offerta del sacrificio, che poteva essere cruento (con spargimento di sangue) o incruento (offerta dell'incenso, dei pani). Vi si andava anche per la preghiera, ma questa poteva essere fatta anche in sinagoga.
Il tempio era un ambiente molto movimentato: nel cortile dei gentili potevano accedere anche i non ebrei sia per la preghiera che per turismo; si vendevano e compravano i vari animali per il sacrificio; si cambiavano le monete... Secondo i vangeli Gesù si indigna e caccia i mercanti dal tempio (cf Mt 21,12-13 e par.). Nel tempio di Gerusalemme si celebravano le feste annuali:
- la Pasqua (Pésah) il 15 di Nisan;
- la festa delle Settimane (Shavuòt, in greco: Pentekosté, "Pentecoste") 50 giorni dopo la Pasqua;
- la festa delle Capanne o Tabernacoli (Sukkòt) in autun-no;
- il 10 del mese di Tishri veniva celebrato il giorno dell'Espiazione (Yòm Kippùr), caratterizzato da digiuno, sacrifici e dall'inivio nel deserto del capro "espiatorio" (Lev 16,22)
- infine, durante l'inverno, la festa della Dedicazione del tempio
(Hannukkàh), vedi Gv 10,22-23.
La sinagoga è il luogo della preghiera, dell'ascolto della Parola e della spiegazione delle Scritture. Con il termine greco synagogé la LXX traduce generalmente l'ebraico 'edah = assemblea. Ma nelle fonti giudaiche del primo secolo e nel NT, il termine designa anche il luogo di riunione dell'assemblea. Vi si svolgeva in particolare il servizio liturgico del sabato (Shabbat, giorno di preghiera e di riposo: vedi Es 20,11 e Dt 5,15). Anche Gesù partecipava al culto sinagogale e vi leggeva e interpretava la Scrittura (cf Lc 4,16-27). Non abbiamo elementi certi su come si svolgeva in dettaglio il servizio liturgico; conosciamo le grandi articolazioni che consistevano in un momento eucologico (preghiera) e nella lettura e interpretazione della Legge. Tra le varie preghiere del culto sinagogale ricordiamo il Qaddish che presenta diversi punti di contatto tra la predicazionedi Gesù, e la preghiera delle Shemoné 'esreh, le "Diciotto benedizioni".
Bibliografia Consigliata G. Boccaccini, Middie Judaism: Jewish Thought, 300 BCE to 200 CE, Minneapolis 1991; ed. it.: Il medio giudaismo, Genova 1993; J. Maier, Zwischen den Testament, München 1990; ed. it.: Il giudaismo del Secondo Tempio, Brescia 1991;
P. Sacchi, Storia del Secondo Tempio. Israele tra VI secolo a.C. e I secolo d.C., Torino 1994;
A. F. Segal, Rebecca'sChildren: Judaism and Christianity in the Roman World, Cambridge Ma 1986. |