In seguito al cosiddetto darwinismo sociale il popolo ebraico si trovò, esposto, a partire dal diciannovesimo secolo, a un crescente antisemitismo di nuovo tipo che considera gli ebrei una razza inferiore rispetto agli ariani e in più, il nemico per eccellenza della civiltà europea.
In base a questa ideologia, Hitler e il nazismo, negli anni 1939-1945, mandarono circa 56 milioni di Ebrei al macello nei campi di sterminio.
Sotto choc di fronte alla shoà (olocausto), l'ONU sancisce nel1958 la fondazione dello Stato d'Israele in Palestina come nuova patria per i sopravvissuti, creando, tuttavia, con questo atto le basi per il conflitto tra il nuovo Stato e gli Arabi la cui patria, da un giorno all'altro, divenne uno Stato ebraico.
Questo conflitto dura fino ad oggi e ancora non si vede una via d'uscita. Purtroppo, nella storia umana non è un'eccezione che popoli vengano conquistati e perseguitati.
Quello che è straordinario, nel popolo d'Israele, è il fatto che sia riuscito a sopravvivere e a mantenere la sua identità attraverso circa 25 secoli, nonostante tutto. Che cosa ha dato agli Ebrei la forza di sopravvivere? La loro religione.
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