Il popolo ebraico ha influenzato la storia dell'umanità come pochi altri. Non è famoso per la sua civiltà e cultura, come gli Egiziani, nè per il suo sviluppo commerciale, come i Fenici, nè per la filosofia, come i Greci, e tanto meno per la costruzione di un impero, come i Romani: il suo contributo alla storia dell'umanità è la sua religione.
Dalla religione del popolo d'Israele è nato il Cristianesimo : infatti, Gesù di Nazareth era Ebreo ed Ebrei erano gli apostoli e i primi discepoli; la Sacra Scrittura degli Ebrei (la Torah e i Profeti ) era anche il libro sacro di Gesù e dei primi cristiani; ancora oggi, essa è parte di quella che i cristiani considerano parola di Dio, la Bibbia, sotto il nome di Antico o Vecchio Testamento.
Dopo varie rivolte contro l' occupazione romana, nel 130 d.C. il loro Stato viene distrutto e gli abitanti costretti a lasciare il paese. In quell'anno i Romani distrussero il Tempio di Gerusalemme. Nonostante la dispersione (diaspora), il popolo, ovunque in minoranza e in contrasto con la maggioranza cristiana, sopravvive a tutte le persecuzioni ed emarginazioni cui è sottoposto nel corso dei secoli. Esso rimane, comunque, sempre rilegato nei ghetti ed escluso dalla vita civile, economica e sociale dei paesi ospiti, e riesce ad ottenere i diritti civili nella maggior parte degli Stati solo a partire dal diciottesimo secolo.
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