Il popolo d'Israele trasforma il mito in un fine romanzo psicologico, che non estranea l'uomo dalla realtà, ma ve lo conduce dentro. Fa si che l'uomo biblico scopra nella sua esperienza un Dio che è Signore di tutto e che è lui stesso fonte di vita cui si ha libero accesso. L'uomo riconosce così la sua grande dignità.
Di seguito riportiamo brevemente alcuni tra i miti del vicino Oriente ripresi dalla Genesi.

Miti della natura in Canaan
Baal, dio della tempesta e della pioggia, feconda il terreno, però può raggiungere il dio del mondo sotterraneo e della morte. Il dramma che ne consegue è questo: se Baal ( pioggia ) resta imprigionato nella terra abbiamo la siccità, che è causa di morte. Ma il dio supremo El predice e annuncia che Baal risorge dalla terra e torna a fecondarla.

Miti Mesopotamici
La Mesopotamia, con cui Israele ebbe contatti a più riprese, aveva elaborato delle concezioni mitiche che riflettono la mentalità sostanzialmente pessimistica di questo popolo, spesso flagellato da alluvioni, da diluvi e da invasioni di nomadi. I suoi dèi sono capricciosi e litigiosi. L'uomo, da loro creato, deve continuamente cercare di sottrarsi alla loro collera.

Atra-Hasis
Il molto intelligente. Questo mito risale al 1600 a.C. Gli dèi, affaticati dal troppo lavoro, creano l'uomo perché lavori per loro. Lo modellano con argilla e sangue di uno di loro (uomo = somigliante a un dio), ma questi prolifica, dà fastidio e gli dèi per punirlo mandano sulla terra flagelli e un diluvio. Il dio Ea però avverte un uomo che costruisce un'imbarcazione in cui vi fa salire la famiglia e una coppia di ciascun animale perchè gli dèi hanno bisogno di schiavi per vivere. Da notare la somiglianza con l'episodio del Diluvio Biblico.