1, 1-2 TITOLO (rif. al periodo storico e al Profeta)
1, 3 - 2, 15 ANNUNCI DI GIUDIZIO
- Damasco (1, 3-5)
- Filistea (1, 6-8)
- Libano (1, 9-10)
- Edom (1, 11-12)
- Ammon (1, 13-16)
- Moab (2, 1-3)
- Giuda (2, 4-5)
- Israele (2, 6-15)
cc. 3 - 6 ORACOLI CONTRO GLI ISRAELITI
( "Ascoltate queste parole..." )
cc. 7 - 9 VISIONI
( "Questo mi mostrò il Signore..."; vidi il Signore..." )
Struttura di AM 2, 6-15
* 6a Annuncio di Israele(formula 4+3)
*
6b-8 Colpe in ambito sociale
*
9-11 Sezione"IO" (DIO) = Memoria delle azioni passate di Dio in favore d'Israele
*
12 Colpa in ambito Religioso (contro Profeti e Nazirei)
*
13-15 Sezione "IO" (DIO) = Azioni future di Dio a danno d'Israele
Il libro di Amos appare quindi come sintesi, espressione di un'attività profetica riducibile a:
- VEDERE E ASCOLTARE (cf. anche 1,1: "Parole di Amos... che vide [percepì] in visione..."). Il "ministero" profetico è ministero di parola, una parola che, però, passa al profeta attraverso il "vedere".
Il contenuto del messaggio profetico è percepito, passa attraverso una mediazione sensibile.
Il profeta vede qualcosa, anche di comune, ma in virtù della vocazione profetica, o della particolare vicinanza con Dio, egli sa guardare con gli occhi di Dio, cioè con lo sguardo non limitato, né inquinato, liberato dalle solite pretese idolatriche. Così Amos "vede" un "canestro di frutta matura"
8,1 Dio, il Signore, mi fece avere un'altra visione: un cesto di frutta matura.
2 - Che cosa vedi, Amos?, - chiese il Signore.
- Un cesto di frutta matura, - risposi. - Anche per il mio popolo Israele è maturata la fine, - disse il Signore. - Non gli perdonerò più nulla e non cambierò più la mia decisione.
3 In quel giorno i canti del palazzo diventeranno grida di lamento. Dappertutto vi saranno cadaveri e saranno buttati fuori in silenzio.
"il Signore che stava sopra un muro tirato a piombo e con un piombino in mano":
7,7 Il Signore mi fece avere ancora un'altra visione: stava vicino a un muro, alto e diritto, e teneva in mano un filo a piombo.
8 Il Signore mi chiese:
- Amos, che cosa vedi?
- Un filo a piombo, - risposi.
- Ho misurato con esso il mio popolo, - disse il Signore, - e non posso più perdo-narlo.
9 Io devasterò i luoghi sacri dei discendenti di Isacco, i santuari d'Israele saranno distrutti e porrò fine con la spada alla dinastia del re Geroboamo.
Per il profeta la visione si traduce in Parola: ad Amos è dato lo sguardo che penetra la realtà e vi vede un messaggio, un avvertimento che presagisce qualcosa che sta per avvenire:
- come frutta matura "è maturata la fine per il mio popolo": non gli perdonerò più;
- come uomo che tiene un filo di piombo per verificare se il muro è dritto e regge: "io pongo un piombino in mezzo al mio popolo, Israele: non gli perdonerò più".
Le visioni sono dunque un mezzo attraverso cui la Parola di Dio avverte del pericolo della catastrofe imminente e possono anche consistere in avvenimenti politici attuali dietro ai quali il profeta scorge la presenza di Dio, un progetto di Dio.
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