Islamismo Sunnita e Sciita
As-Salamu 'aleikum La pace su di voi 'Aleikum As-Salamu
In sha' Allah! Se Iddio vuole!

"Il primo e il secondo giorno puntavamo lo sguardo verso i nostri paesi.
Il terzo e il quarto giorno cercavamo i nostri continenti. Il quinto giorno acquistammo la consapevolezza che la Terra è un tutto unico."

Sultan Salman Al-Saud
Astronauta (Payload Specialist) del Regno dell’Arabia Saudita
Shuttle Discovery, Mission STS-51G, 17-6-1985.

Il Sacro Corano - Sura V - Al-Mâ'ida (La Tavola Imbandita)

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

Versetto 32
Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità.

Il nome della Sura V deriva dal vers. 112  -  Post-Eg. n° 112, di 120 versetti.

Fogh in Nakhal è una bella canzone popolare irachena che venne cantata nel 1991, in arabo, da Franco Battiato in un “solenne” concerto a Bagdad; la canzone è nel cd "Caffé de la Paix" (Emi-1993).

Fogh in Nakhal

Fogh in-nakhal fogh ya ba
fogh in-nakhal fogh
medri lama'k khaddak ya ba
medri l-ghomar fogh
walla marida balini balwa

w-inshidni l-batran ya ba
lesh wajhak asfar wajhak asfar
kull marad ma biyya ya ba
min dard il-asmar
walla sabini b'ayuno l'helwa

Sulle palme

Sulle palme, lassù
sulle palme, lassù
non so se é la tua gota che brilla o la luna, lassù.
Io non voglio, ma la pena mi tormenta.
L'insolente mi chiede:
"Perché giallastro é il tuo viso?" Non ho nessuna malattia: soffro per quella persona bruna che  m'imprigiona coi suoi dolci occhi.

Il Sacro Corano - Sura IV - An-Nisâ' (Le donne)

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

Versetto 34
Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.

Il nome della Sura IV deriva dal vers. 1  -  Post-Eg. n° 92, di 176 versetti.

 

La condizione della donna nell'Islam

La condizione della donna nell'Islam varia molto da nazione a nazione. In quegli Stati ove le leggi del Corano sono applicate più rigidamente, le donne vivono in minori condizioni di libertà rispetto all'uomo, e spesso sono poste su un gradino inferiore. Esse però non sempre avvertono come ingiustizia la diversità della loro condizione, ricevuta come abitudine culturale. Ma anche se l'avvertissero come ingiustizia, non sempre sono in grado con le proprie forse di modificare la propria situazione, le cui caratteristiche principali sono le seguenti:
Minore libertà di spostamento;
Minore libertà d'espressione, di parola, di saluto;
Minore possibilità di avanzare negli studi o nella carriera;
Minore possibilità di rivestire cariche o ruoli di responsabilità in ambito civile o religioso;
Quasi nessuna possibilità di partecipare alla vita politica o di venire eletta;
Scarsa possibilità di decidere il proprio destino o quello dei propri figli;
Sottomissione all'uomo, da cui può venire ripudiata (e non viceversa);
Convivenza con altre mogli scelte dall'uomo;
Obbligo, in molti paesi, di coprire il proprio corpo e spesso anche il viso;
Imposizione, in molti paesi, dell'infibulazione e dell'escissione;
Frequenti gravidanze non scelte liberamente ma imposte dal marito.

Il Corano così recita: "Gli uomini sono in posizione superiore alle donne" (4,34). Nella Tradizione degli Hadith viene riportato che Maometto abbia detto: "Non ho visto nessuno più minorato di voi femmine nell'intelligenza e nella religione; un uomo serio può essere facilmente traviato da alcune di voi" e anche "Non è evidente che la testimonianza di DUE donne è uguale a quella di UN uomo?". La donna è, insieme al cane e al maiale, uno degli esseri che corrompe la preghiera di un musulmano, se passa alla distanza di un tiro di sasso vicino a lui (Abu Dauud, Salat 109).

Aran ibn Hussain narrò che Maometto disse: "Guardai nell'inferno, e vidi che le donne costituivano la maggior parte dei suoi abitanti". In altre fonti antiche si narra che Maometto abbia detto: "Quello che Dio accoglie in paradiso sposerà 72 mogli", che saranno sempre sensuali e disponibili per il piacere dell'eletto.
Nelle udienze in tribunale la testimonianza femminile non ha peso, anche se viene fatta da quattro donne, ed anche i matrimoni non sono validi se non vi è un testimone maschile.(vedi Cor 2, 282). In Cor 4,15 si aggiunge: "Se alcune delle vostre donne commettono turpitudini, portate quattro testimoni (maschi) a testimoniare contro di esse e se questi testimoniano sulla verità del fatto, rinchiudete le colpevoli in casa finché le colga la morte o Allah le salvi". Agli uomini dal comportamento malvagio viene invece data la possibilità del perdono se si pentono.
Nelle eredità al maschio va lasciata "la parte di due femmine" (Cor 4,11-12).
In Cor 4,20-24 è scritto: "Se volete scambiare una moglie con un'altra e a una di esse avete già dato una gran quantità d'oro, non riprendetevi nulla….. Vi sono pure vietate le donne maritate, eccetto le schiave che possedete". Nell'islam è permesso il ripudio della moglie, ma non quello della moglie verso il marito. All'uomo è inoltre concessa la poligamia, che è invece vietata alle donne. Nel Corano nessuna donna è menzionata col proprio nome (salvo Maria, madre di Gesù, di cui Maometto nel VII secolo conosceva l'esistenza).

Naturalmente non possiamo giudicare tutto l'Islam solo da questi dati, ed ogni giudizio è comunque inopportuno in quanto l'Islam appartiene alla cultura di un popolo, per il quale il tentativo di una regolamentazione sociale, presente nel Corano, rappresentò nell'antichità una forma di evoluzione rispetto ai costumi ereditati dal politeismo che lo precedeva.

 

Un esempio:

Cinque ragazze turche lasciate annegare da integralisti islamici, nessun soccorso, Allah non vuole contatti con maschi estranei.  (ANSA - Ankara 28-7-2004 - Lucio Leante)

 ''Affoghiamo, salvateci'', gridavano a squarciagola le cinque ragazze, ma dalla riva alcuni fanatici islamici hanno a lungo impedito ad alcuni uomini di gettarsi in acqua a salvarle urlando loro loro: ''Allah non vuole che uomini estranei tocchino una donna''.  Sono state cosi' vittime del fanatismo religioso (molto diffuso e probabilmente in ripresa in Turchia), cinque ragazze sedicenni, della progredita cittadina egea di Izmir (Smirne), che sono state lasciate annegare senza pieta' dalle guide (imam) e dalle compagne della scuola coranica illegale che esse frequentavano. Gli imam fondamentalisti, a cui le famiglie avevano affidato le loro figlie per un corso religioso estivo residenziale (illegale in Turchia, dove l'istruzione religiosa puo' avvenire solo nella scuola pubblica, con insegnanti autorizzati) hanno impedito ad alcuni uomini di portare loro soccorso per evitare impuri contatti maschio-femmina, secondo loro - come pure secondo i Taleban afghani - vietati dall'Islam, che li ammette solo tra familiari stretti. Ora e' in corso un' inchiesta della magistratura per omissione di soccorso e possibilmente omicidio plurimo.   Le cinque ragazze, tutte sedicenni - riferisce il giornale Hurriyet - erano andate al mare, con un gruppo di circa 50 compagne di una scuola coranica estiva illegale, nei pressi del villaggio di Urla, vicino a Izmir. Nonostante non sapessero nuotare avevano voluto fare il bagno e, su prescrizione dei loro imam, erano entrate in acqua mano nella mano e, beninteso, completamente vestite dalla testa ai piedi.   Ben presto hanno cominciato ad annaspare per il peso dei vestiti che le portava giu' e ad invocare aiuto.

Abdus Salam  (1926-1996)  (SEARCH)

Abdus Salam è stato un grande scienziato arabo di nazionalità pakistana che vinse il premio Nobel per la fisica nel 1979 assieme agli statunitensi Steven Weinberg e Sheldon Lee Glashow, per l'unificazione tra l'interazione elettromagnetica e l'interazione debole.
Nella famosa teoria di Weinberg-Salam, la “forza elettrica” che agisce tra particelle cariche e la “forza debole” che è invece responsabile del decadimento del neutrone vengono unificate in un'unica “forza elettrodebole”.
Poi nel 1983 presso il CERN di Ginevra, altri due fisici, l’italiano
Carlo Rubbia e l’olandese Simon Van der Meer annunciarono che la loro equipe aveva scoperto i cosiddetti "bosoni vettoriali intermedi" W+, W- e Z°, ossia le particelle portatrici della forza debole previste dalla teoria Weinberg-Salam. Rubbia e Van der Meer vinsero il premio Nobel per la fisica nel 1984.

The Nobel Prize in Physics 1979: Abdus Salam, Steven Weinberg, Sheldon Lee Glashow, "for their contributions to the theory of the unified weak and electromagnetic interaction between elementary particles, including, inter alia, the prediction of the weak neutral current"  [ from:  http://nobelprize.org ]   

 
 

 
Alcuni grandi personalità islamiche antiche nel campo della scienza e della cultura umanistica.
 

Muhammad al-Battani (IX-X secolo d.C.)

Abu Raihan Al-Biruni (973-1048)

Al-Farghani (IX secolo d.C.)

Al-Bitruji (Alpetragius) (XII-XIII secolo d.C.)

Mohammed Bin Musa Al-Khawarizmi (770-840)

Abul Walid Ibn Rushd (Averroe') (1128-1198)

Abu Ali Ibn Abdallah Ibn Sina (Avicenna) (981-1037)

Al-Sufi (903-986)

Ibrahim Ibn Yahya Al-Zarqali (Arzachel) (1028-1087)