Il Restauro del Mobile Antico

restauro comò stile Impero

 

seconda parte

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  Francesca Latini restauratrice in Fabriano



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  Analisi dettagliata di ogni elemento e dei precedenti interventi di restauro.

Il ripiano è in noce massello spesso due centimetri, formato da vari listelli posizionati con l'andamento della venatura in posizione perpendicolare rispetto alla lunghezza del piano. Quest'ultimo è stato inchiodato alla prima catena (sottopiano) e ai fianchi del mobile.

Restauro di un comò Impero: Il Ripiano

Si notano infatti delle stuccature a cera dura che ricoprono le teste dei chiodi infossate nel legno. Nella parte inferiore della catena sottopiano, si vedono le punte di ferro di questi troncate al pari livello del legno in quanto più lunghi degli spessori piano e catena.

Questo bloccaggio meccanico ha fatto si che le varie tavole del piano (con precisione sono sette), causa i movimenti del legno dovuti alla maggiore o minore quantità di umidità (che rispettivamente gonfia o ritira il legno), si sono sconnesse tra loro. Alcune di esse si sono anche imbarcate. 

 

  • Un intervento poco ortodosso

Le tavole più esterne del piano nella parte che si affaccia sui fianchi, presentano due tasselli a coda di rondine confluenti all'esterno. 

Il perché di questo intervento effettuato non a posteriori, bensì al momento della costruzione del mobile, sono da ricollegarsi al fatto che le tavole in questione presentano dei nodi (parte dei quali visibili ancora nella parte inferiore del piano) che il falegname ha preferito sostituire con i suddetti tasselli  e per una questione di rigore estetico ha posizionato queste due tavole ai lati, in modo che questo intervento (se vogliamo poco ortodosso) non interrompesse la continuità di venature al centro del piano e, anche, per non dover ricorrere altrimenti ad un'altra partita di noce, visto che le tavole, provengono , guardandone attentamente la conformazione, il colore e l'alternanza di alburno e durame, tutte dallo stesso tronco.

Tra la terza e la quarta tavola partendo da sinistra si nota un intervento di restauro effettuato in un secondo momento, per supplire allo scompenso del legno che in quel punto era particolarmente evidente: un listello di 4 mm  di spessore sempre in noce è stato messo  a "tappo" senza livellare le due tavole con il pessimo risultato di aumentare più di prima la differenza di altezza delle due parti e creando uno scalino ancora maggiore.

Evidenti macchie di cera indicano il tentativo, che ha avuto esito negativo, di "ammorbidire" questo scalino che ora risulta di 1,5 mm.

Sulla stessa tavola una stuccatura fatta con biancone (o gesso Bologna) e terre colorate indurite con colla animale, copre un nodo che probabilmente è saltato via, mentre sulla quarta tavola due bruciature profonde testimoniano qualche piccola trascuratezza o incidente per fortuna a lieto fine.

 

 

 


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 Ultimo Aggiornamento: 28/11/05.