Il Restauro del Mobile Antico

restauro comò stile Impero

 

terza parte

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Queste pagine sono curate da

  Francesca Latini restauratrice in Fabriano



Gli Argomenti

 

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Sul fianco destro notiamo una profonda  fenditura, corrispondente alla linea di unione, con dei residui di colla al suo interno e di cera al suo esterno. 

Lo specchio del fianco è liscio e rientra nel mobile per un centimetro mentre ha uno spessore di cm. 1,5 che va rastremandosi ai lati nella parte interna e si innesta così lungo tutta l'altezza dei montanti, con una scanalatura effettuata a regola d'arte e che forma una coesione perfetta tra le due parti.

Anche la cornice sotto di 1 cm di spessore verso l'esterno, si unisce ai montanti per mezzo di incastri a tenone e mortasa e ingloba il fianco.

Un discorso a parte riguarda la fascia in aggetto superiore: con la stessa tecnica della fascia inferiore è stata costruita quella  superiore che incornicia lo specchio del fianco, a differenza che per fare quest'ultima è stato usato del pioppo su cui è stato incollato un altro pezzo, di 2 cm di spessore (questa volta di noce) che costituisce la parte sporgente; esso termina dietro con la fine del mobile, mentre nella parte anteriore ad ognatura (45°) per unirsi alla parte che crea l'aggetto anteriore la quale è, invece, direttamente incollata sul montante.

 

Nella parte frontale abbiamo la catena sottopiano in alburno di noce, recante un incavo nel quale alloggia la serratura quando il cassetto è chiuso; infatti il primo cassetto, il più  piccolo, ha il frontalino che integra, come abbiamo detto, il cordolo in aggetto e ha come fermata di corsa la catena vera e propria.

Le altre catene, sempre in noce, si innestano sui montanti con incastro a tenone e mortasa.

Abbiamo detto che le due mezze colonne ai lati dei cassetti sono state perse. Sono però ancora evidenti sui montanti,  appena sotto la sporgenza del fascione e appena sopra i le gambe del comò, i residui della colla animale con cui erano assemblate. 

Le gambe posteriori sono la continuazione dei montanti così come le gambe anteriori le quali presentano in più una sporgenza incollata di pari spessore alla parte aggettante superiore ( cm. 2 ) che parte dalla linea inferiore dell'ultima catena fino ad arrivare a terra per tutta la lunghezza del piede. Ha la funzione di piedistallo per la colonna.

 

  • La parte in alto a sinistra dell'aggetto si è completamente staccata però, per fortuna, è stata conservata all'interno di un cassetto del mobile. 

     

    I Cassetti

A proposito dei cassetti, c'è da dire subito che, mentre nel primo cassetto la noce è messa, come si dice in gergo, "per vena" , cioè la venatura segue parallela la lunghezza del cassetto, negli altri due l'andamento delle fibre ha una linea verticale. Il perché lo vedremo in un secondo momento in quanto il cassetto più piccolo ha il frontalino in legno massello mentre nei cassetti più grandi abbiamo una placcatura di ben 7 mm che purtroppo è molto sconnessa: il cassetto centrale ha ben 14 placche mentre il terzo ne ha 9. 

Questa scelta è stata fatta forse per seguire un criterio di economicità visto che per la costruzione di quasi tutto il mobile (cioè ripiano, fascione, fianco, montanti, catene, gambe e frontalino del primo cassetto) è stata utilizzata moltissima nuce  e con spessore veramente eccezionale.

Le ragioni per cui anche parti per così dire "di servizio" quali montanti e catene, sono in noce massello è da ricollegarsi al fatto che esse sono pur parti esposte e come tali fanno parte anche esse dell'estetica e della linea squadrata del mobile.

Il primo cassetto non si chiude completamente perché la serratura si è sconnessa e va a toccare la catena sottopiano. Problema comune ai tre cassetti è lo scostamento tra il fondo e i fianchi. Nel secondo e nel terzo cassetto le placche sono sconnesse fra di loro ed alcune di esse sono quasi staccate. La placca centrale è fissata con cinque antiestetici chiodi.

Il fondo del secondo cassetto è in abete, probabilmente rifatto in un secondo tempo, mentre negli altri due è di pioppo e troviamo profonde spaccature.

 

Nell'interno del comò i corsaioli (guide) sono vistosamente consumati e impediscono la buona funzionalità dei cassetti. Nello schienale sono stati applicati degli spessori per arrestare la corsa dei cassetti, mentre al di sotto del ripiano sono state applicate delle liste di legno di traverso per limitare o riaccostare le spaccature del piano.

Il comò nella parte dietro presenta uno schienale in pioppo con le assi poste in orizzontale.

 


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 Ultimo Aggiornamento: 28/11/05.