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storia del mobile d'Antiquariato |
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Grazie alla "Associazione Culturale Senzatempo" mi è possibile pubblicare una organica "Storia del Mobile d'Antiquariato" del Prof. Paolo Cesari
Indice
Titoli di prossima pubblicazione: Stile Carlo X Stile Neogotico Stile Biedermeyer Neorococò Stile Luigi Filippo Secondo Impero Stile Napoleone III Eclettismo storicizzante Stile Liberty Stile Art Decò Sommario della Sezione: |
Rivoluzione
Francese
dal 1789 al 1791 Sebbene
sia improprio parlare di Stile Rivoluzionario applicato alla storia della
mobilia, sono a noi per giunti taluni esemplari che testimoniano come gli
emblemi della Rivoluzione abbiano trovato funzione decorativa anche in
arredi di foggia neoclassica. Si tratta di cappelli frigi, sanculotte,
bandiere tricolori, immagini della dea Ragione e della Libertà o fasci di
faretre da cui fuoriescono picche minacciose, o emblemi massonici, cari
alla borghesia che all’inno liberale aveva immolato l’Ancien
Regime. Il dramma dei nuovi tempi portò à un crollo della produzione
di lusso e se ai novi padroni del Direttorio occorreva mobilia di pregio,
alle pubbliche aste era possibile comprare a cifre insignificanti quanto
di meglio era appartenuto alla monarchia decaduta. In questi anni, Russi e
Inglesi arredarono immensi castelli con merce frettolosamente posta
all’incanto in Francia.
Stile Direttoriodal 1795 al 1804 Con
il termine Direttorio si designa
quel periodo storico e stilistico che in Francia comprende il Direttorio,
la Convenzione e il Consolato. In
questo breve lasso temporale si assiste nella mobilia ad un’accentuarsi
delle premesse archeologiche in termini di maggior rigore archeologico e
nel contempo si formula un’accentuata severità lineare che di fatto
prelude e anticipa forme e ornamentazioni che saranno poi tipiche dello
stile Impero. Nella mobilia si assiste tuttavia a fenomeni di generale scadimento qualitativo, gli arredi del tempo della passata monarchia avevano peraltro raggiunto un’impareggiabile perfezione tecnico-esecutiva, e certo non contribuì lo scioglimento delle antiche corporazioni. Tuttavia, ebanisti come Jacob, Weisweiler e Beneman (già fornitori della Corona) contribuirono non poco a quella sostanziale continuità di gusto che si percepisce tra la mobilia dell’Ancien Régime e la Rivoluzione. L’arredo
di epoca Direttorio abbandona le delicate cromie pastello che
caratterizzano la produzione Luigi XVI in favore della cupa magnificenza
del mogano, che nella sua vasta gamma di essenze risulterà il legno di
gran lunga più apprezzato in questo periodo. A questo si aggiunga un
generale abbandono delle tendenze a intarsio floreale a cui si
preferiscono semplici filettature a legno tinto a ebano o in amaranto,
gran moda conosce l’inserimento di lieve profilature lineari in ottone. Le
novità si innestano su una tendenza che di norma trova tipologie già
diffuse in epoca neoclassica, e in taluni casi non mancano significative
innovazioni: le sedie, sovente tinteggiate a colori chiari e motivi
archeologici, si distinguono per il tipico schienale tappezzato o rifinito
a traforo che si arrotola “en
crosse” e ad S, le gambe posteriori sono di gran moda se incurvate
“a sciabola”, si diffonde la tipologia a schienale avvolgente, detto a
gondola. Per gli studi e le biblioteche si diffondono modelli
caratterizzati dall’alto schienale concavo, detto “en
hémicycle”, con struttura di norma massiccia e con sedile rivestito
in cuoio. Continua l’uso della popolare bergères
e compare una grande poltrona a due, detta causeuse.
Le commodes presentano rispetto
al passato meno varianti formali e in genere si classificano in due
categorie: con cassetti a vista o celati da ante. L’ uso del secrétaires à abattant trova
vasta diffusione e del tutto nuova è la tipologia della toilette, ora simile a una console
sulla quale poggia uno specchio basculante entro piastrini imperniati.
Certamente la novità di maggior fantasia di questo periodo è la
leggiadra psiche, costituita da
un grande specchio ovaliforme o rettangolare, montato entro alti sostegni
lignei e generalmente retto da bambine sciabolate. E’
questa l’epoca dove conosce grande diffusione il tavolo da pranzo, ovale
o rotondo, mentre la scrivania continua a mantenere la foggia dei modelli à
bureau plats già nota in epoca precedente. Altro mobile di gran moda
è l’athénienne, una sorta di
alto bruciaprofumo dalla forma a tripode che tuttavia segna la sua
comparsa fin dal 1763, quando comparve per la prima volta illustrato in un
dipinto di Vien. In
questo periodo non si segnalano particolari novità tecnico-costruttive,
le tecnologie rimangono quelle già in uso fin dall’inizio della metà
del Settecento.
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Ultimo Aggiornamento: 09/07/02.