FLUSSI POTENZIALI
Intuizioni fluide impreviste
SCRITTI D'ANIME INQUIETE

LIRICHE  IN DISTORSIONE
Lucide manie... oscure sensazioni



Stanchezza e solitudinE
Alcuni riverberi di luce filtrano deboli per gli strati di fumo sospesi tra i mobili di una stanza di metà novecento. Un senso di nausea travolge il mio stomaco e i miei silenzi distratti confermano il disorientamento della mente smarritasi in questo labirinto di memorie di legno. Lo sguardo traslucido è rosso, fremente e simultaneamente esitante… poi si scioglie in una lacrima che riga perpendicolarmente il mio volto. Ricordi. Ricordi di infanzia sbiaditi, in grado solamente di trasmettere stati d'animo e non rapidamente sintetizzabili in più eloquenti associazioni audiovisive. \ La mente scava e riporta alla luce solo stati d'animo dimenticando ciò che una volta li ha circondati: il tempo, lo spazio… \ Perché?  \ Nausea, ricordo, sensazione, orgasmo, vomito, dormire. Darthvaler

Sarcofago sanguinante \ Sono solo qua!%? \ Sono solo qua!%? \ L'ipocrisia che cammina striscia. \ Una legge sbagliata. \ Sotto i piedi le fosse. \ Una nuvola scura ornata \ Orchidea sul cancello \ Accanto al vento. \ Dov'è finito il pensiero nella cassa, \ Nel lontano Nel lontano; \ Un'ascesa nelle sabbie mobili \ Perno su un tappeto di cristallo \ Nella faccia di un cubo \ Strappato in vesti d'oro d'orso bianco. Peppe Rosato

C'era una volta, al di là del Mare Come Idea ed oltre le Montagne In Genere un paese tranquillo e assonnato dove gli abitanti vivevano alternando un'ora di riposo ad un'ora di veglia e appena aprivano gli occhi dal sonno sentivano la nostalgia dei sogni lasciati a metà e appena ritornava la stanchezza e le loro palpebre iniziavano a richiudersi rimpiangevano di non poter terminare le faccende quotidiane che avevano intrapreso nell'ora di veglia.
In questo paese iperindividuale, privo di continuità, senza occupazioni stabili, senza imprese militari, senza volontà perentorie, né legami duraturi, nacque un giorno una principessa bellissima che perdeva incessantemente sangue dal suo tenero organo riproduttivo. Il re e la regina, non appena nacque la Prodigiosa Infanta Mestruata vollero chiamare a corte tutte le fate del regno perché ognuna, come è costume nella regione secolare delle fiabe, offrisse in dono qualcosa alla nuova, sanguinante principessa. Le fate all'invito accorsero numerose ma molte perirono bruciacchiate mentre attraversavano il bosco degli Alberi Napalm, altre preferirono fermarsi al fiume dei cercatori d'oro spacciandosi per pepite alate e molte altre le catturai proprio io, mentre passavano dalla mia stanza-dogana, per trasformarle in piccole pastiglie di liquirizia. Così soltanto tre furono le fate che poterono giungere al castello: Silvia, Marzia e Sabrina.
(continua) (Silver Santo)

Sono in un ufficio postale, e sono in coda. La coda è lunga ma non mi da fastidio perché davanti a me in fila c'è una ragazza tutto culo che mi allieta l'attesa… vestita con un pantaloncino bianco attillato semitrasparente… ops, fa un passo avanti e le ballano le chiappe… figata. Mi giro e la vecchia di dietro mi fissa, col suo libretto bancario in mano. Mi fissa con espressione severa, mi fissa con il moccio al naso, mi fissa con le sopracciglia aggrottate e quasi unite in una singola schifosa fascia pelosa, mi fissa, mi fissa e senza nemmeno accorgermene mi ruba il posto. Ora è davanti a me, a ostacolarmi anche la visuale del culetto di prima.  \ -Fanculo, vecchiaccia schifosa! - le dico. \ -Che cosa vuoi??? \ -Come che cosa voglio? Mi hai rubato il posto!! \ -Ma se sono sempre stata qui! \ -Ma che cazzo dici, davanti a me c'era… \ Un momento! La ragazza tutto culo dov'è andata? Non c'è più, eppure non l'ho proprio vista andarsene. Inoltre una cosa strana è che la vecchia ha gli stessi vestiti della ragazza. Ora faccio caso che anche lei ha un pantalone bianco attillato semitrasparente, dalla cui semitrasparenza però viene offerto stavolta uno spettacolo rivoltante. \ Non credo ai miei occhi, com'è possibile? Fanculo, me ne voglio andare. Ma cosa dovevo portare alla posta? Non me lo ricordo. Cosa ho nelle mani? NIENTE?!?!?!? \ Accidenti, in effetti non ricordo per quale motivo sia qui, e non ricordo nemmeno cosa abbia fatto prima di arrivare alla posta: tutti i miei ricordi che esulino dal QUI e l'ORA sono offuscati. Da quanto tempo sono in coda? Perché? Dove siamo? Nessuna risposta. (continua) (Rezan Ingenuo)

IL VIZIO D'ESSERE LIBERI
Ciao? Come vuoi stare!
Qui? Laggiù, formando X
PERO PEPATO


Vivere vivere vivere qualcosa che sia un gatto spelacchiato. Gente che guarda squadrato, Gente che segue il fato, Gente che crede, gente che ha bisogno di qualcosa / Che ha bisogno che deve aver bisogno / Che deve volere aver bisogno / Rinchiuso in un ascensore in stato di arresto polmonare / Verso il grottesco popolo di formiche. 

(continua)

NEL GORGO DELL'ABISSO
Trame e vicissitudini
IL MIO CANTO NEL NILO


Innegabile motrice / il traino subalterno / ego inammissibile. // Verità seminascosta / l'ombra che abbaglia il piano / Alterità e altezza / la vetta in caduta libera!
Genio d'intenti m'appresto al divenire ancora fermo / in sintonia o in menopausa. // L'armonia è umida / muffa d'arte negativa / artefatto e morte / quadro irrealizzato, irrealizzabile.
(continua)

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