Sulla collina più bella del Poro,la meglio esposta, dalla quale si può godere
uno dei più bei panorami del mondo, sorse, nel periodo delle
emigrazioni greche, la città d' Ipponion.
Di Ipponion non si conosce, con sicurezza, né la derivazione del nome né da
chi fu fondata.
C' è chi pensa prenda il nome da "ippos", in greco cavallo, per
indicare che la città era stata costruita a forma di cavallo; c' è invece, chi
crede che il
nome derivi da "ubo" vocabolo orientale che vuol dire insenatura.
In verità in lingua greca Ipponion significa stalla di cavalli per cui si
potrebbe desumere che il nome gli sia stato dato perché ivi si allevavano
cavalli.
Una leggenda la vuole edificata dal mitico Ercole.
Periodo Romano(dal 275 a.C. al 476 d.C.)
Notizia indiretta della nuova posizione di Ipponion come città federata, ci
viene fornita dagli stessi Romani, che avevano latinizzato il nome di
Ipponion in quello di Vibo deducendolo dalla lingua osco-sabellica dei Brettii
che aveva ridotto l' antico nome greco Ippo, Ipponion, in Veip, Veipon.
Sotto i Romani una carovana di 4000 coloni con le loro famiglie venne ad
occupare la nuova colonia Valentia, situata nei pressi di Vibo.
Le due città, quella preesistente greca e la nuova fondata dai Romani, erano
due entità distinte e separate sia topograficamente, sia per le diverse
istituzioni civiche che le governavano.
Opinione comune è che il nome di Valentia sia stato coniato per qualche
episodio di valore dimostrato dai Vibonesi o dai nuovi coloni.
D' altra parte Valentia era nome comune a molte località del mondo romano ed
era stato anche l' antico nome di Roma prima dell' arrivo di Romolo.
Vibo continuava ad essere "civitas foederata" autonoma nei confronti
di Roma, con propria amministrazione e istituzioni.
Valentia, invece, era soggetta al diritto romano.
Numerose leggi, sotto la dittatura di Silla, estesero il diritto di cittadinanza
romana a diversi popoli italici con l' effetto di trasformare le città federate
e le colonie latine in "municipii".
È per questa ragione che nell' anno 80 a.C. la città federata di Vibo e la sua
colonia latina di Valentia presero la cittadinanza romana.
Con la nuova istituzione le due entità etniche, separate per oltre un secolo,
si unirono costituendo il nuovo "municipium" che prese il nome di Vibo
Valentia.
Periodo Barbarico e Bizantino (dal 476 al 982)
Col tramonto della potenza imperiale di Roma andarono peggiorando le condizioni
sociali ed economiche di tutte le città d' Italia e, quindi, anche di
Vibo Valentia che, nel frattempo, venne più comunemente chiamata Vibona.
Vibona fu più volte saccheggiata finchè nel tristissimo 982 fu completamente
rasa al suolo ed incendiata.
Periodo Normanno-Svevo-Angioino (dal 1074 al 1442)
Dopo circa un secolo dalla distruzione della città ad opera degli Arabi
aragheni, Ruggero il Normanno innalzò la fortificazione in un luogo
strategicamente molto importante ma non riedificò la città.
A poco a poco, attorno alla sicura rocca, sorsero spontaneamente delle case.
Nasce così Monteleone, il cui nome deriva dai tre monti e dal leone simboli
araldici dei Normanni di Sicilia.
Dal 1928...
Il 19 gennaio del 1928 il governo fascista, che era al potere e che manifestava
nostalgie di antiche grandezze romane, cambiò il vecchio nome
normanno di Monteleone in quello di Vibo Valentia.