|
|
|
Delle Famiglie Nobili di Siciliaiscritte nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e nell'Elenco Nobiliare Siciliano |
ALVAREZ DE TOLEDO
|
Dimora:
|
Spagna e Napoli
|
Blasone
|
Col titolo di Duca di Bivona nel 1894 e di Patrizio Napolitano fu riconosciuto Giuseppe Ignazio , di Giuseppe Maria, di Francesco. Figlio: Tristano.
Coi titoli di Duca di Ferrandina , nel 1907, Duca di Montalto nel 1894, Conte di Adernò , Conte di Caltabellotta Conte di Collesano Signore delle Due Petralie e Principe di Montalbano fu riconosciuto Gioacchino, di Giuseppe, di Pietro. Figli: Gioacchino, Maria Teresa, Giuseppe e Maria del Rosario. Fratello: Ildefonso.
Col titolo di Conte di Sclafani fu riconosciuto nel 1890 Federico, d'Ignazio, di Francesco Borgia, Patrizio Napolitano.
|
Arma: scaccato di otto punti di azzurri equipollenti a sette d'argento
|
Famiglia spagnuola che ha goduto nobiltà anche in Sicilia
|
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
|
|
AMARI
|
Dimora:
|
Palermo
|
Blasone
|
Col titolo di Conte di Sant'Adriano fu riconosciuto, nel 1913, Gabriele Maria, di Luigi, di Gabriele.
Sono iscritti i figli Maria Teresa, Emanuele, Luigi, Dorotea, Orazio ed Adriana;i fratelli Teresa,Maria,Luisa e Antonino. Col titolo di Nobile dei Conti di S. Adriano furono riconosciuti nel 1876 Antonino, di Gabriele, di Salvatore,ed il fratello Giuseppe, nonché iscritti l'altro fratello Emerico coi figli Gabriele e Teresa, e i figli di quest'ultimo: Emerico, Giuseppe e Salvatore.
|
|
Famiglia originaria di Trapani sin dallo scorcio del secolo XIV
|
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
|
|
AMICO PATERNÒ
|
Dimora:
|
Catania
|
Blasone
|
Al 1902 fu concesso il titolo di Conte a Giovanni, di Vito, di Giovanni. Figlio: Vito.
|
|
Vedi le famiglie Amico e Paternò
|
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
|
|
ANSALDI
|
Dimora:
|
Nicosia
|
Blasone
|
Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Antonino fu riconosciuto nel 1902 Ferdinando, di Giacinto, di Giuseppe
|
|
Famiglia del secolo XVI, che è forse una diramazione dell'omonima famiglia di origine lombarda fiorente in Messina sin dal secolo XIII
|
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
|
|
ANZALONE (ANSALONE)
|
Dimora:
|
Catania
|
Blasone
|
Col titolo di Barone di Recalcaccia e Spinagallo fu riconosciuto nel 1898 Nicola, di Francesco, di Nicola. Sono iscritte le figlie Carmela e Maria
|
|
Famiglia che vuolsi di origine normanna e che era feudataria sin dal secolo XIII
|
Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
|
|
APRILE
|
Dimora:
|
Caltagirone
|
Blasone
|
Col titolo di Barone di Gimia o (Cimia) Soprana e qual discendente da Vincenzo (1788) è iscritto Vincenzo, di Giacomo, di Pietro. Fratelli: Salvatore, Antonia e Maria
|
Arma: d argento, alla fascia di rosso, accompagnata da tre rose del secondo, e situate due in capo ed una in punta
|
Famiglia di Caltagirone sin dal secolo XVII
|
Elenco Nobiliare Siciliano
|
|
ARBORIO
|
Dimora:
|
Torino
|
Blasone
|
Col titolo di Barone di S. Agata alla Motta oltre ai titoli piemontesi, fu iscrittó Mercurino-Francesco, Mercurino-Dionigi, di Francesco. Zio: Carlo.
|
Arma: d'azzurro alla croce di S. Andrea ancorata d'argento, accantonata da quattro gigli d'oro, al capo dello stesso caricato da un aquila di nero, coronata all'imperiale. Cimiero: un Ercole al naturale, tenente una clava d'oro e cinto d'una pelle di leone. Divisa: AUT VINCENDUM AUT MORIENDUM.
|
Famiglia vercellese che possedeva il detto titolo siciliano nella 2a metà del sec. XVIII.
|
Elenco Nobiliare Siciliano
|
|
|