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TRADIZIONI

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Nell'eterogeneo panorama etnico del Pakistan, l'elemento di coesione tra i vari gruppi è rappresentato dall'Islam: le maggiori feste religiose sono caratterizzate dalle tradizioni islamiche, alle quali si sovrappone la pittoricità dei costumi indiani.

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Feste, fiere e mercati sono tutt'uno nel Pakistan, in quanto le prime richiamano nel luogo in cui si svolgono non solo folle di fedeli ma mercanti, pastori col loro bestiame, allevatori di cavalli, venditori ambulanti, compagnie di attori, di musicanti e di giocolieri, acrobati, incantatori di serpenti…

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Ogni festa è un'occasione per far buoni affari, per svagarsi, per tener vivi gli scambi tra genti di diverse regioni. L'incontro tra tante persone di differenti categorie sociali, e spesso abitanti in località molto lontane l'una dall'altra, porta a contatti umani, culturali, sociali ed economici che rafforzano l'unità del paese. Tutti i pakistani hanno una grande passione per la musica e per la danza. Una buona occasione offerta da una festa popolare è quella di esibirsi, al suono di pifferi e tamburi, in qualche numero di danza.

I pakistani sono incredibilmente ospitali.

La cucina del Pakistan, al di là dei vincoli religiosi, è simile a quella indiana.

 

 


 FESTE

Le festività sono di due tipi: quelle classiche della religione islamica e altre che celebrano eventi della vita del Pakistan. Le festività musulmane si basano sul calendario islamico, organizzato in mesi lunari di modo che l'anno musulmano ha 13 giorni in meno di quello solare. Ne consegue che le date delle diverse festività possono variare di anno in anno.

Ma esistono anche le festività delle banche, in occasione delle quali tutti gli istituti di credito tengono chiusi i battenti contrariamente a tutti gli altri posti di lavoro.

 

FESTIVITA' MUSULMANE

.RAMADAN: è il nono mese lunare islamico del digiuno che ricorda i trenta giorni durante i quali il profeta Mohamed, in meditazione in una caverna, ricevette l’ispirazione divina e il Corano. I fedeli devono osservare un mese di completo digiuno, astenendosi dal consumare acqua e cibo dall’alba al tramonto.

ID-UL-AZHA: Celebra la decisione di Abramo di sacrificare il figlio Isacco. Il sacrificio simbolico di una capra o di una pecora che viene sgozzata pubblicamente è il principale rito della festa. Tra amici e parenti è abitudine scambiarsi la carne dell’animale ucciso e poi regalarla ai poveri come elemosina o premio. In tutte queste occasioni si usa radunarsi, vestirsi con gli abiti colorati della festa, per pregare collettivamente in grandi distese o piazze libere, create appunto per questo scopo. Le preghiere seguono gli auguri che ci si scambia abbracciandosi . E’ anche il periodo del pellegrinaggio alla Mecca.

Alla festività di Id-Ul-Azha segue invece la fine del pellegrinaggio (Haj) alla Mecca.

ASHURA: Decimo giorno del mese di Muharran, periodo di lutto per gli sciiti. Processioni in tutte le città con fedeli in stato di trance che si colpiscono il petto e si flagellano la schiena.

Eid-FITR (fine del Ramadan)

L a più grande famosa festa islamica è l’Eid- fitr, che si celebra dopo il "Ramadan". festa per la fine del Ramadan con visite di famiglia, doni, banchetti, elemosina ai poveri e, in Pakistan, astensione dal lavoro.

La gaudiosa atmosfera dell’"Eid" viene già preannunciata negli ultimi giorni del Ramadan, coi preparativi della grande festa.

I negozi fanno sfoggio di luci e di vistosi richiami e mettono in bella mostra ogni loro mercanzia, specialmente quelli che vengono stoffa, poiché un’altra usanza dell’Eid è quella di vestirsi al nuovo, tutti, giovani e vecchi, ricchi e poveri (a questi ultimi le vesti nuove vengono distribuite in buono).

Arriva, infine, l’ultima sera del ramadan, pervasa dall’eccitazione dagli ultimi acquisti e soprattutto, dalla attesa di veder spuntare nel cielo blu la sottile falce della luna nascente.

A questo punto la tensione dei pakistani assomiglia un po' a quella nostra del momento in cui attendiamo, allo scoccare della mezzanotte, l'inizio del nuovo anno.

Difatti, non appena la luna nuova si profila nel cielo, ecco che l’Eid inizia con grandi manifestazioni di giubilo: grida, abbracci, canti, suoni, strepito di sirene.

Spesso l’Eid si prolunga per due o tre giorni, rallegrando anche, specialmente nei villaggi, della presenza dei "melas" o sia di fiere con giostre o baracconi, di giochi, di compagnie di danzatori, di orchestre ambulanti, di bancarelle colme di ghiottonerie e di altre attrattive del genere.

Feste, fiere e mercati sono tutt'uno nel Pakistan, in quanto le prime richiamano nel luogo in cui si svolgono, non solo folle di fedeli, ma mercanti, pastori col loro bestiame, allevatori di cavalli, venditori ambulanti, compagnie di attori di musicanti e di danzatori, giocolieri ed acrobati, incantatori di serpenti.

Ogni festa insomma è celebrata per commemorare con suggestive cerimonie un santo o un eroe o un glorioso evento del periodo Mogol, è anche un' ottima occasione per fare ottimi affari.

 


 DANZA

Ogni regione del Pakistan ha proprie danze e propri canti di origine antichissima.

Le danze pakistane sono tendenzialmente piene di forza e di energia; alcune delle più note sono danze per uomini: la khattak (dei pathani, nella provincia di Frontiera del Nord-ovest), il luddi , il rawun, tutte di carattere guerriero e la bhangra (nel Punjab) mentre riservate alle sole donne sono la sammi, la kikli e la giddha e la luddi.

La kathak è un tipo di danza per uomini e donne.

I Kattak sono una tribù pashtun che vive nei pressi di Peshawar ma una versione di questa frenetica danza di spade si trova presso ogni tribù. La khattak viene eseguita da uomini abbigliati con gilet ricamati e turbanti dai colori vivaci. Un tempo era una danza marziale ma ora fa parte dei festeggiamenti per qualsiasi lieto evento.

La bhangra è una rumorosa danza del raccolto.

Tra le danze eseguite dalle donne punjabi vi sono la melanconica sammi, la vigorosa kikli (eseguita da coppie di ragazzine che volteggiano vorticosamente),la giddha e la luddi, danze eseguite entrambe in cerchio.

La kathak è un tipo di danza classica dell'India del Nord per uomini e donne, con intricati movimenti dei piedi. Un tempo questa danza veniva eseguita nei templi, poi, sotto i Moghul, è diventata una danza di corte; nel Pakistan di oggi è popolare solo presso un pubblico ridotto.

 


Cucina

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La tradizione culinaria pakistana è sostanzialmente la stessa dell'India. La differenza principale consiste nel minor uso di spezie piccanti che si fa in Pakistan rispetto all'India (derivato dalla tradizione araba, turca e persiana) e nel frequente ricorso allo yoghurt che neutralizza l'intenso sapore del peperoncino.

 I piatti tipici della cucina pakistana sono il pilaw, a base di riso fritto e montone con spezie; il murgh tikka o spiedini di pollo, il shish-kabab, spiedino d'agnello, il tikka-kabab, con carne di manzo fritta e soprattutto il pesce palla bollito o cucinato alla griglia.

Tra i dolci merita di essere menzionato un delizioso dolce di carote, il gajaar ka halva. Da segnalare anche il pane pakistano o Chapatis.

 

Le ricette del Pakistan

 

Murgh tikka - spiedini di pollo

 Ingredienti per quattro persone:

.8 spiedini

.1 pollo di circa 1 kg, pronto da cucinare, tagliato in 12 pezzi

.1 spicchio d'aglio

.1 grossa cipolla

.1 cucchiaino di 'chili ' in polvere

.1 pezzetto di radice fresca di zenzero

.250 gr. Di latte cagliato

.3 cucchiaini di succo di limone

.olio di semi di mais e sale quanto basta

.peperoncino

Lavare, asciugare e porre in una grande terrina i pezzi di pollo, quindi coprirli con il latte cagliato. Aggiungere un po' di sale. Tagliare a fettine sottili la cipolla, tritare grossolanamente l'aglio e lo zenzero e cospargere sul pollo, polverizzando il tutto con il chili; poi bagnare con il succo di limone. Lasciare in fusione per otto-dieci ore; quindi togliere i pezzi di pollo e infilarli sugli spiedini(unti d'olio). Mettere gli spiedini sulla brace a rosolare, rivoltandoli continuamente. Servirli caldissimi.

 

GAJAAR KA HALVA-DOLCE DI CAROTE

Ingredienti per 4 persone:

- 500 gr di carote

- 60 gr di burro

- 300 gr di zucchero

- 1/2 cucchiaino di semi di cardamomo in polvere

- 1/2 bicchiere di acqua calda

- 1 bicchiere di panna liquida

- 4 cucchiai di latte in polvere

- acqua, sale fino, pistacchi sgusciati quanto basta.

 

Raschiare le carote, lavarle, grattugiare e metterle in un tegame con il burro.

Lasciare cuocere a fiamma bassa, coperto per 10 minuti. In una zuppiera, fare sciogliere lo zucchero nell'acqua. Lasciare riposare per un quarto d'ora, poi unire lo sciroppo di zucchero alle carote, seguite immediatamente dalla panna e dal latte in polvere.

Mescolare delicatamente fino ad ottenere un composto asciutto, che sformerà su un piatto da portata.

Al momento di servire, decorare il dolce ( ormai freddo) con i pistacchi scottati in acqua salata e tritati.

 

 CHAPATIS - PANE (ciapati)

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Ingredienti per 4 persone

  • 240 gr di farina integrale di frumento
  • acqua tiepida, burro, e sale quanto basta.

 

Versare sulla spianatoia la farina e un pizzico di sale, fare la cosiddetta fontana e porre al centro poca acqua tiepida.

Con la punta delle dita mescolare delicatamente gli ingredienti, impastarli rapidamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere poca acqua tiepida, impastare ancora per qualche minuto; quindi avvolgere il preparato in un panno pulito e lasciarlo riposare per 30 minuti. Trascorso il tempo stabilito, lavorare nuovamente il composto, modellandolo a "bastone" e tagliarlo in tanti dischi sottili che dovranno essere appiattiti subito con le mani. In un padellino di 15 cm di diametro, fare sciogliere una noce di burro e trasferirvi a cuocere il primo disco di pasta. Quando la "chapati" sarà dorata da una parte, voltarla e terminare la cottura dall'altra parte.Preparare allo stesso modo altre chapati e servirle caldissime. Nella preparazione di questo pane non viene utilizzato il lievito.

 

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

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