Il Mare, a cura di Perazzelli Stefano

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APPROFONDIMENTI

 •  La musica: Claude Debussy
 •
 

Il surrealismo

 Il primo manifesto del gruppo fu pubblicato nel 1924 con la firma di Breton, ma molti storici ritengono che le premesse per la nascita di questo nuovo movimento fossero già presenti dal 1920, quando si compì la conversione di quasi tutti i Dadaisti ai nuovi principi.
Il surrealismo acquistò immediatamente una connotazione pluridisciplinare, ciò fu favorito dal fatto che il movimento si propose come attitudine mentale e filosofia di vita; il centro di questa filosofia era la lotta alla logica e l’ accettazione di ogni aspetto dell’ irrazionale, dal gioco alla magia. L’ attività culturale del gruppo si basò sul fatto che il culto positivista della ragione aveva provocato catostrofi come la I Guerra Mondiale, per questa ragione ci si rivolse ai filosofi dell’ assurdo come Alfred Jarry.A capo dei surrealisti era Andrè Breton (1896-1966) che basò l’attività del gruppo su stretti legami di amicizia tra i componenti, ciò, insieme ad una serie di dogmi, permise allo stesso di protrarre la sua attività per tempi relativamente lunghi: una ventina d’anni. Breton all’ inizio della guerra era uno studente di medicina ed ebbe l’ occasione di apprendere alcuni rudimenti di psicologia e il pensiero di Freud, a cui si appappassionò a tal punto da chiedere un incontro con il medico viennese; l’incontro avvenne nel 1921 ma fu poco gratificante in quanto tra i due vi era una sostanziale distanza ideologica: per Breton i “matti” erano da salvaguardare e proteggere perché danno libero sfogo ai propri processi mentali a-logici, mentre per Freud essi erano malati che dovevano essere curati.Nel 1929 Breton pubblicò un secondo manifesto che propose come obiettivo del movimento quello di coniugare la ribellione morale portata da Freud e quella sociale portata da Marx.
L’ obiettivo dell’arte surrealista era quello di fare uscire allo scoperto un tipo di arte capace di esprimere la complessità della psiche umana. Dal punto di vista tecnico questa premessa si espresse in que filoni: da una parte una pittura fatta con mezzi tradizionali ma che conteneva elementi incongrui rispetto alla rappresentazione della realtà, dall’ altra parte stavano tecniche non tradizionali tese a creare nell’ artista uno stato di accesso ai propri contenuti inconsci. Fu importantissima la tecnica della scrittura automatica che consisteva nel lasciare che il pennello o la penna disegnassero senza progetto e senza controllo.

Rene Magritte
"Les merveilles de la Nature"

 

 

 

 

 

Renè Magritte

 

 

 

 

 

 

 

 

Rene Magritte
"La filosofia del Boudoir"

    Stefano Perazzelli - Esame di maturità 2003 - pergiu@email.it