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Il primo manifesto del
gruppo fu pubblicato nel 1924 con la firma di Breton, ma molti
storici ritengono che le premesse per la nascita di questo nuovo
movimento fossero già presenti dal 1920, quando si compì la
conversione di quasi tutti i Dadaisti ai nuovi principi.
Il surrealismo acquistò immediatamente una connotazione
pluridisciplinare, ciò fu favorito dal fatto che il movimento si
propose come attitudine mentale e filosofia di vita; il centro di
questa filosofia era la lotta alla logica e l’ accettazione di
ogni aspetto dell’ irrazionale, dal gioco alla magia. L’
attività culturale del gruppo si basò sul fatto che il culto
positivista della ragione aveva provocato catostrofi come la I
Guerra Mondiale, per questa ragione ci si rivolse ai filosofi dell’
assurdo come Alfred Jarry.A capo dei surrealisti era Andrè Breton
(1896-1966) che basò l’attività del gruppo su stretti legami di
amicizia tra i componenti, ciò, insieme ad una serie di dogmi,
permise allo stesso di protrarre la sua attività per tempi
relativamente lunghi: una ventina d’anni. Breton all’ inizio
della guerra era uno studente di medicina ed ebbe l’ occasione di
apprendere alcuni rudimenti di psicologia e il pensiero di Freud, a
cui si appappassionò a tal punto da chiedere un incontro con il
medico viennese; l’incontro avvenne nel 1921 ma fu poco
gratificante in quanto tra i due vi era una sostanziale distanza
ideologica: per Breton i “matti” erano da salvaguardare e
proteggere perché danno libero sfogo ai propri processi mentali
a-logici, mentre per Freud essi erano malati che dovevano essere
curati.Nel 1929 Breton pubblicò un secondo manifesto che propose
come obiettivo del movimento quello di coniugare la ribellione
morale portata da Freud e quella sociale portata da Marx.
L’ obiettivo dell’arte surrealista era quello di fare uscire
allo scoperto un tipo di arte capace di esprimere la complessità
della psiche umana. Dal punto di vista tecnico questa premessa si
espresse in que filoni: da una parte una pittura fatta con mezzi
tradizionali ma che conteneva elementi incongrui rispetto alla
rappresentazione della realtà, dall’ altra parte stavano tecniche
non tradizionali tese a creare nell’ artista uno stato di accesso
ai propri contenuti inconsci. Fu importantissima la tecnica della
scrittura automatica che consisteva nel lasciare che il pennello o
la penna disegnassero senza progetto e senza controllo.
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Rene Magritte
"Les merveilles de la Nature"
Renè
Magritte |