Il Mare, a cura di Perazzelli Stefano

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Per tre anni dopo l’ entrata in guerra dell’ America nel dicembre 1941, continuò ad infuriare un’ incessante battaglia che raramente fece notizia e che non fu completata in qualche giorno o in qualche settimana. Si trattava di un conflitto continuo combattuto in mare, un elemento che non cedeva né al vincitore né allo sconfitto. La guerra in mare era per lo più combattuta dalle navi Alleate e la Kriegsmarine tedesca; il sottomarino fu l' arma principale usata tra il 1939 e il 1945 per intercettare il commercio marittimo alleato e bloccare le importazioni di rifornimenti da parte della Gran Bretagna. Le relazioni commerciali con gli Stati Uniti erano, per gli inglesi, di fondamentale importanza per proseguire la guerra ma ancor di più per assicurarsi la sopravvivenza.
I sommergibili che solcavano il mare più di 60 anni fa erano molto diversi da quelli che conosciamo oggi, essi non erano nulla più che tubi metallici riempiti di armi, uomini e cibo; al loro interno l' aria era umida e maleodorante. La vita a bordo era profondamente disagevole tant'è vero che i componenti degli equipaggi erano osannati come eroi in Germania e i volontari per sostuire le perdite non mancavano mai.

Fig. 1
U-boot tedesco risalente alla Seconda Guerra mondiale

 

L' avvenimento più emozionante: "Affondate la Bismark!!"

 

 

 

Il teatro di questo scontro fu l' Atlantico settentrionale. I tedeschi, guidati da Donitz installarono le proprie basi a Lorient (Francia) e in Norvegia. L' ammiraglio ideò personalmente uno stratagemma per sfruttare al massimo le doti dei suoi sommergibili esso sfruttava una formazione di parecchi sommergibili che operavano insieme contro un convoglio. Dopo aver ricevuto informazioni sulla posizione del convoglio i sommergibili lo pedinavano fino al calare della notte per poi attaccarlo e distruggerlo. Prima che facesse giorno il "Branco di Lupi" si disperdeva per riprendere la sua attività al crepuscolo seguente. Gli Alleati riuscirono a limitare i danni riunendo le navi in convogli sotto scorta: a comando di ogni convoglio era il commodoro che imponeva forti limitazioni a velocità e comunicazioni radio. Grazie a questo nuovo tipo di organizzazione su un numero complessivo di 75.000 navi mercantili scortate ne furono affondate solo 574, ma le perdite furono numerosissime tra le navi che non navigarono in convoglio.
Per gli Alleati, la guerra in mare si rivelò estremamente costosa non soltanto in vite, navi e carichi persi ma anche in termini di approvvigionamenti per la difesa; in questo senso la campagna dei sottomarini fu un investimento altamente redditizio per i Tedeschi. I sottomarini utilizzati erano di piccole dimensioni e prodotti facilmente, non comportavano, dunque alte spese di costruzione e gestione.
    Stefano Perazzelli - Esame di maturità 2003 - pergiu@email.it