Il sentiero numero 2 parte dalla fine del
sentiero numero 1. Infatti lungo la cosiddetta via di Paesevere
si può scorgere una vecchia osteria, detta "Ostariola".
Essa è la prima testimonianza di una antica civiltà, e non
un rudere insignificante come potrebbe oggi sembrare ai più superficiali.
Era una importante stazione di cambio e di ristoro per i viandanti che
percorrevano le nostre strade. |
Dopo averla osservata attentamente si consiglia di proseguire
il cammino sulla strada sterrata e il leggera salita che trovate sulla
vostra destra. Questo tipico sentiero di campagna è contornato
da querce, pioppi, cerri, olmi, noccioli. Gli animali presenti saranno
certamente attenti a non farsi scorgere; comunque è certa la presenza
di scoiattoli, istrici e nelle piccole grotte presenti lungo il cammino
vi sarà senz'altro il rifugio di qualche superstite di cinghiale
per il periodo invernale. |
La vegetazione è rigogliosa per la presenza di
un ruscello che si intravede sulla sinistra, il quale poi scende lungo
il sentiero per riaffiorare lungo la via Quinzia ed accompagnarci ancora
lungo il percorso. |
Come già descritto nel sentiero
numero 1, della antica via Quinzia si vedono ancora oggi i resti con
la presenza dei "Sassoni" squadrati. |
Proseguendo lungo il sentiero, sulla sinistra si arriva
a un casale detto l' "Osteria du Fossittu", il cui nome, probabilmente,
deriva dal fosso di S. Felicita. Questa antica strada è stata la
via di transito per molto tempo per gli allevatori, nel periodo della
transumanza, ecco quindi il motivo della presenza delle varie osterie. |
Poi si arriva di fronte a un grosso muraglione di sostegno
su cui passava la via Quinzia, ancora oggi molto ben conservato. |
E' un muto costituito da grossi blocchi di pietra squadrati,
compatti, incastrati e sovrapposti l'uno sull'altro. |
Proseguendo in salita, lungo i "Sassoni", si
arriva alle prime case della località Colonnetta, la quale si chiama
così perché c'è la colonna miliare che identifica
il 40 miglio della via romana. |
All'epoca dei romani, si mettevano lungo le strade pubbliche
delle colonne cilindriche di pietra per identificare ogni miglio romano
(1481 metri). |
A Colonnetta è presente una di quelle più
grandi che venivano messe ogni dieci miglia. |