Sentiero n°3 Colle Gà - Ponte del Sambuco

DIFFICOLTA' POCO IMPEGNATIVO
DURATA ESCURSIONE 60 MINUTI
LUNGHEZZA 1,7 Km
DISLIVELLO 120 METRI
Equipaggiamento: scarpe da trekking, borraccia, macchina fotografica, jeans, binocolo, cappellino
Periodo consigliato: tutto l'anno, ad eccezione dei giorni di forte pioggia
Il sentiero numero 3 parte dalla strada Salaria Vecchia (SS n 4). Si può iniziare questo sentiero dopo aver effettuato il sentiero numero 2, scendendo a piedi per circa 150 metri, in direzione di Ornaro basso. Oppure si può arrivare in macchina fino all'inizio del sentiero.
Comunque, lasciando la SS n 4, poco prima di giungere a Ornaro Basso, si trova sulla destra l'inizio del sentiero detto proprio di Colle Gà.
La strada è sterrata, sassosa, ed a entrambi i lati è costeggiata, purtroppo, da recinti che delimitano proprietà private e ne offuscano la bellezza naturalistica. Occorre prendere la via che va a sinistra, nel bivio che segue una breve parte in piano, dopo aver superato un cancello che si trova sulla destra.
A questo punto il panorama è da lasciare senza fiato: si può vedere tutta la piana reatina, con sovrastante il monte Terminillo, che potrà essere ammirato per tutto il percorso. Più avanti una piacevole vista è data dal paese di Belmonte, su una collina a sinistra.
La ricerca dei resti della antica via Quinzia e dei "Sassoni" e' accontentata dalla presenza, circa 500 metri più avanti di cinque grandi massi squadrati. Sono blocchi costituiti da "breccione", ossia una pietra di natura fluviale a conferma del fatto che i Romani utilizzavano di solito per le loro costruzioni il materiale che più facilmente trovavano in loco.
Poi il sentiero prosegue in discesa, fino ad arrivare alle acque del cosiddetto "Fosso Coccetellu", che si vede scorrere alla nostra destra.
Si prosegue superando una curva, si entra in una valle ricca di prati coltivati, si costeggia il declivio settentrionale di Colle Gà fino a giungere ad un fosso, oggi quasi privo di acque, ma tanto tempo fa doveva avere molta forza se ha costretto i romani ad erigervi sopra il fantastico "Ponte del Sambuco". Esso è senz'altro ancora oggi ben conservato, e forse sarà perché la posizione dove si trova lo ha tenuto ben nascosto dai vandali.
Tale ponte viene ancora oggi, tradizionalmente, chiamato "Ponte du Diavulu", in quanto la leggenda vuole che alcuni avessero percepito ivi la sua presenza.
Comunque il ponte è costituito da 11 fila di blocchi, la sua luce è di 3,70 metri; è largo complessivamente 6,20 metri di cui 4,20 per la carreggiata e il resto per le crepidini laterali.Inoltre la lunghezza totale è di 64 metri.
A questo punto, dopo le immancabili foto di rito si può senz'altro tornare indietro...