Sentiero n°4 Madonnella - Vecchio Mulino

DIFFICOLTA' POCO IMPEGNATIVO
DURATA ESCURSIONE 90 MINUTI
LUNGHEZZA 2,7 Km
DISLIVELLO 118 METRI
Equipaggiamento: scarpe da trekking, borraccia, macchina fotografica, jeans, binocolo, cappellino
Periodo consigliato: tutto l'anno, ad eccezione dei giorni di forte pioggia
Questo itinerario sulla via di Paesevere parte dalla nicchia dedicata alla Madonna delle Grazie, vicino al parco pubblico di Torricella in Sabina, comunemente detta "A Madonnella". Si deve prendere la strada che va in leggera pendenza, intorno ci sono cipressi, ciliegi, rovi. Poi, nel prosieguo, la vegetazione è meno folta, e ci sono piccoli arbusti, e, soprattutto a primavera, bellissimi fiori di ogni specie. In mezzo agli arbusti ecco apparire una piccola grotta e poi un fontanile. Nel corso dei secoli questo fontanile è stata la tappa obbligata delle donne che andavano qui a lavare con le ceste i panni sporchi; poi questo fontanile è stato senz'altro utile nel passato ai pastori e ai mandriani, che all'epoca della transumanza scendevano dai monti alla pianura, in cerca di pascoli migliori, con le loro pecore, le loro capre e i loro cavalli, accompagnati spesso dal suono dell'organetto e della fisarmonica, come ancora oggi si racconta.
Proseguendo lungo la Via di Paesevere si arriva al Fosso dei Cerri, poi si arriva ad una vasta pianura, ancora coltivata.
Una breve salita ci porta rapidamente ad un tratto del sentiero abbastanza accidentato. In caso di pioggia diventa un pantano, ecco spiegato perché si dice comunemente che la zona a cui porta la via di Paesevere prende il nome di "Pantane".
Proseguendo si possono vedere numerosi casali, tra i più vecchi di Torricella poi c'è un altro vecchi fontanile, poi si arriva all'Ostariola
Se ora si abbandona la strada principale e ci si inoltra sul sentiero di cui con difficoltà si individua il tracciato si riesce dopo pochi metri a godere della bellezza di uno scenario davvero suggestivo.

Ecco dunque il vecchi mulino, descritto dai ricordi dei più anziani come un mulino posto come fulcro delle attività agricole del paese di un tempo, ma, contemporaneamente, come luogo di divertimento e di allegria. Oggi di quella vita e di quel mulino restano solo due grosse mole di pietra, seminascoste tra l'erba e le acque del Fosso, con accanto una splendida cascatella e una sensazione comunque stringente di profonda malinconia.