Itinerari
: I grandi vini delle valli altoatesine
Descrizione
dell’itinerario
L’itinerario alla
scoperta dei vini altoatesini è diviso in due tratti partendo in
entrambi i casi da Bolzano, capoluogo del Tirolo meridionale e
pilastro dell’economia di tutto il territorio circostante.
Il primo tratto si dirige verso ovest e risalendo il corso del fiume
Adige raggiunge Merano e prosegue lungo la val Venosta. Poco meno di
30 km accompagnano il visitatore attraverso un ambiente d’eccezione
caratterizzato da antichi castelli, vitigni importanti e cantine
rinomate, fra le più apprezzate della regione.
L’altro tratto, invece, porta verso est e si estende alla valle
Isarco, fino alla val Pusteria. I filari più bassi delle pergole sono
lambiti dalle acque dell’Isarco che scende dalle alture del
Brennero; poche sono le costruzioni e molto radi i paesi. Il punto
d’arrivo è la splendida Bressanone e l’adiacente Varna, dove
sorge l’imponente abbazia di Novacella.
Vino:Lagrein
Sylvaner
Prodotti tipici:
Graukäse
Speck Scodeghini
Knödel
Le
località toccate dall'itinerario:
Bolzano | Terlano | Nalles | Merano | Parcines | Chiusa | Bressanone |
Novacella
Bolzano:
tre fiumi e tanti vini
La città di Bolzano/Bozen è un punto d’incontro di lingue e di
civiltà. L’abitato è costituito da due parti contrapposte, divise
dal torrente Talvera/Talfer che scende all’Isarco/Eisack per unirsi,
poco più avanti, all’Adige/Atsch. Da una parte il nucleo antico,
dalla caratteristica architettura che alterna l’eleganza dello stile
barocco alla forte struttura delle chiese gotiche. Dall’altra la
Bolzano moderna: larghe strade e candidi palazzi in stile Novecento.
La più bella da vedere è la parte antica raccolta attorno a piazza
Walther/Waltherplatz e al Duomo/Dom dallo scintillante tetto in
ceramica, con le stradine i cui nomi disegnano la storia della città
di un tempo e delle sue corporazioni mercantili (via dei Bottai/Bindergasse,
via degli Argentieri/Silbergasse). Da un arco all’altro, s’arriva
alla magnifica via dei Portici/Laubengasse, vero asse portante della
città vecchia, sequenza ininterrotta di negozi, che si conclude nello
splendore di piazza delle Erbe/Obstplatz, ove si svolge un colorato
mercato ortofrutticolo. Superando il ponte Talvera/Talferbrücke, si
presentano in successione prima la mole massiccia di castel Mareccio/Schloss
Maretsch, quindi quella di castel Sant’Antonio/Schloss Klebeinstein
e del castel Roncolo/Schloss Runkelstein, che segnano l’ingresso
nella val Sarentina/Sarntal, cosparsa di vigneti.
Bolzano è città di grande interesse artistico.Tutti i grandi maestri
locali, pittori e scultori, hanno lasciato opere oggi presenti nelle
varie chiese. In Duomo il grande affresco di Michael Pacher, nella
vicina chiesa dei Cappuccini/Kapuzinerkirche la pala d’altare
seicentesca di Felice Brusasorci, nella chiesa dei Francescani/Franziskanerkirche
lo splendido altare gotico in legno scolpito da Hans Klocker nel
Cinquecento.
Bolzano è anche il centro più importante dell’enologia
altoatesina. Nelle molte cantine, i vini principali sono il Lagrein e
il Santa Maddalena, affiancati dal Cabernet, dal Moscato Rosa, dal
Pinot Nero e da altri.
Lasciato alle spalle il centro storico di Bolzano si attraversa la
città moderna. Merita una breve sosta il monumento della Vittoria/Siegesdenkmal
che s’incontra subito dopo il ponte Talvera: progettato nel 1928 da
Marcello Piacentini, l’architetto del regime fascista, è arricchito
da sculture importanti di Wildt, Andreotti, Dazzi e Canonica.
Poche centinaia di metri più avanti ci si ritrova improvvisamente
indietro nel tempo, nel dolce quartiere giardino di Gries. Sulla
piazza principale, circondata da edifici d’epoca, s’aprono i
cancelli dell’abbazia benedettina di Muri-Gries/Benediktinerabtei
Muri e si trova la Cantina Produttori Gries. Sulla stessa piazza si
trova anche anche ‘Abramo’, uno dei ristoranti più tradizionali
di Bolzano. La campagna circostante è ricoperta dai vigneti.
Qui nasce infatti il miglior Lagrein che, solo in questi pochi ettari,
ha diritto a fregiarsi in etichetta della qualifica Lagrein di Gries o
Grieser Lagrein.
Verso
Terlano
Il viaggio da Bolzano verso Merano ha un inizio spettacolare. Si
percorre la vecchia statale fiancheggiata da vigneti e frutteti che
ricoprono tutto il fondovalle. L’Adige scorre a fianco e, sul
versante opposto, i rilievi si fanno via via più ripidi. Castelli
perfettamente conservati o in rovina punteggiano tutte le alture
circostanti.
A Terlano la più che centenaria Cantina Produttori Terlano accoglie i
visitatori in una piacevole taverna per assaggi e acquisti. Fuori
paese, con una bella strada panoramica o con pochi minuti di una
piacevole funivia che parte dal vicino borgo di Vilpiano/Vilpian, si
sale a Meltina/Mölten; qui si trova la Vivaldi Arunda, altra cantina
interessante.
Nalles/Nals
Da Vilpiano/Vilpian si attraversa l’Adige e in un paio di chilometri
si arriva a Nalles/Nals. Qui prospera una delle cantine più note e
prestigiose dell’Alto Adige, in attività dal 1556, Castello del
Cigno/ Schloss Schwanburg. L’azienda brilla in particolare per la
produzione di due etichette di Cabernet Sauvignon e per una serie di
eccellenti vini bianchi. In paese merita una visita anche la Cantina
Produttori Nalles, soprattutto per una pregiata riserva di Pinot Nero
e un Sauvignon.
Elegante
Merano
La conca di Merano/Meran si annuncia al viaggiatore in arrivo da
Bolzano con la scenografica apertura delle sue montagne nel punto in
cui l’Adige accoglie le acque del Passirio/Passei.
A nord si distende l’arco dei monti di Tessa/Texelgruppe; a est i
monti Sarentini/Sarntaler Alpen con il bellissimo altopiano di
Avelengo/Hafling, patria di una particolare e pregiata razza di
cavalli, gli Avelignesi o Haflinger, dalla biondissima criniera; a
ovest le montagne si stringono nella val d’Ultimo/Ultental.
Al centro, Merano, stazione turistica privilegiata da un clima
particolarmente mite, sede di importanti stabilimenti termali che
sfruttano le acque oligominerali radioattive delle molte sorgenti. Da
vedere nella parte vecchia il gotico castello fatto costruire
dall’arciduca Sigismondo d’Austria nel Quattrocento. È una
piccola, elegante costruzione che ospita nel corpo di guardia una
collezione di armi antiche e ai piani superiori gli appartamenti.
Nella Merano vecchia meritano la visita anche il Duomo/Dom gotico e
via dei Portici/Laubengasse,centro della città antica. La parte
moderna della città, quella che identifica la Merano più nota, è
ricca di giardini, palazzi e alberghi neoclassici e liberty.
Fra le numerose escursioni offerte da Merano, una in particolare
interessa gli appassionati di enologia: si parte dal quartiere
residenziale di Maia Alta e si arriva dopo un paio di curve tra ville
e giardini a castel Rametz, splendida residenza patrizia del
Cinquecento, interamente circondata da vigneti e sede di una cantina
con annessa enoteca.
I
tre castelli di Parcines
Da Merano verso la val Venosta/Vinschgau il viaggio è pittoresco, tra
ville e frutteti. Dopo un breve tratto lungo la strada statale,
conviene deviare a destra e salire a Parcines/Partschins , un piccolo
paese con una bella chiesa gotica dal tipico campanile a cipolla.
All’interno si trova il magnifico pulpito ligneo intagliato, opera
cinquecentesca di Jörg Lederer. L’aspetto più interessante di
Parcines sono i suoi tre castelli Stachelburg, Spauregg e
Gaudententhurm che costituivano un invalicabile baluardo a difesa
della valle.
Si ritorna quindi sulla statale per la breve deviazione che collega
Parcines alle poche case di Rablà/Rabland e si prosegue lungo il
fondovalle. Da ammirare, a sinistra, l’imponente mole del
duecentesco castel Taranto/Tarantsberg. S’arriva infine a Naturno/Naturns,
dove inizia la strada che sale ai ghiacciai perenni della val Senales/Schnalstal.
Il centro storico del paese è molto caratteristico, con tipiche case
a tetto sporgente e adorne di affreschi.
La
strada verso il Brennero
Anche se si può percorrere la valle da Bolzano a Bressanone/Brixen
con l’autostrada, è consigliabile rimanere sulla strada statale,
che consente frequenti soste per ammirare il panorama. L’intero
territorio è patria della DOC Valle Isarco/Eisecktal che esprime, in
particolare, grandi vini bianchi. La vite per sopravvivere a queste
condizioni particolarmente difficili si è modificata rispetto al
resto della regione. Anche qui si trova la pergola, ma il bisogno di
catturare la luce e il calore anche del minimo raggio di sole ha
portato la pianta a sviluppare l’ala della pergola più in basso che
altrove e a modificare in questo modo l’inclinazione consentendo ai
grappoli la migliore esposizione possibile.
Chiusa/Klausen è la prima sosta importante sul tratto
Bolzano-Brennero. Era la porta dell’Italia sulla strada del Brennero
e la cittadina ha quindi una storia antica e intensa. Nel centro
storico si possono vedere belle case risalenti al Cinquecento e
Seicento; lungo la via principale si incontra la cappella della
Madonna di Loreto. Alto, sopra una rupe, il monastero di Sabiona/Kloster
Säben domina la città e la valle.
A breve distanza dalle sue mura, interrati in un vigneto, sono i resti
di una basilica paleocristiana.
Bressanone
Bressanone/Brixen , l’antica Prichsna che nell’VIII secolo era
proprietà dell’arcivescovo di Salisburgo, è una delle città più
belle dell’Alto Adige e più ricche di storia, affascinante fusione
tra stile gotico, rinascimentale e barocco.
Una volta varcata una delle porte delle antiche mura, si apre la
suggestiva via dei Portici/Laubengasse, divisa in due tronconi,
Maggiore e Minore, ricche di negozi che offrono ampia scelta di
acquisti di prodotti tipici; è d’obbligo la visita al Duomo/Dom
romanico, con due alti campanili ornati da eleganti trifore. Oltre
all’interno, sontuoso, in marmo con opere di tutti i maggiori
artisti del Tirolo, va visto il chiostro con i suoi interessanti
affreschi che narrano gli episodi più importanti della Bibbia. Nel
vicino Museo Diocesano è conservata anche la sorprendente raccolta di
presepi con figurine intagliate in legno e ambientazioni di grande
effetto scenografico, tutti realizzati a partire dal Settecento. Di
questi presepi, il più interessante è quello rappresentante la Vita
di Cristo, con circa cinquemila personaggi intagliati, opera dei
fratelli Augustin, Alois e Josef Benedikt Probst, che lo hanno
realizzato tra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento
L'abbazia
di Novacella
Non lontano da Bressanone sorge l’abbazia di Novacella/Kloster. Nata
nel XII secolo come ospizio per pellegrini, ampliata nei secoli
successivi e affidata all’ordine degli agostiniani, è dal Medioevo
un importante centro di studio e di cultura. Oggi si visitano la
grande chiesa barocca dedicata alla Madonna, ricca di opere d’arte,
e gli stupendi saloni della Prelatura e della Biblioteca. Nella grande
corte si aprono anche le cantine in cui avviene, da almeno nove
secoli, la produzione dei vini dell’abbazia, ottenuti dalle uve dei
vigneti circostanti. Al di fuori del complesso, accanto al grande
portale, è la parte riservata al pubblico: ampie sale e distese di
tavoli dove è possibile gustare i vini e scegliere quali acquistare.
L’abbazia produce tutta la gamma dei vini della DOC Valle Isarco ed
è famosa soprattutto per il Sylvaner
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