Itinerari
: Da Verona in Valpolicella
Descrizione
dell’itinerario
La Valpolicella si estende a nord-ovest di
Verona. Il paesaggio che la caratterizza è totalmente collinare, con
morbidi declivi e spartiacque a quote basse, ed è dominato pressoché
ovunque dai vigneti, quasi sempre coltivati a pergola o a cortina.
L’itinerario alla scoperta dei grandi vini di questa regione inizia
proprio dalla città di Verona e offre due direttrici di percorso. La
prima punta decisamente a nord lungo il corso del torrente Pantena,
che dà il nome alla Valpantena e a una tipologia ben precisa di vino;
la seconda lascia invece Verona seguendo il corso dell’Adige per un
tratto pianeggiante.
Vino:
Valpolicella
Valpolicella Recioto
Prodotti tipici: Gnocchi
di San Zeno Pearà Pandoro
Le
località toccate dall'itinerario:
Arbizzano-Santa Maria | Negrar | Pedemonte | San
Floriano | Gargagnago di Valpolicella | Fumane | Verona
Verona
Molte buone ragioni suggeriscono la visita di
Verona: basti citare gli spettacoli estivi dell’Arena, le stagioni
teatrali e il pellegrinaggio romantico alla casa di Giulietta. Verona
è una delle più belle città d’Italia e tra le più ricche di
attrattive, d’arte e di turismo. Da non perdere l’Arena, antico
anfiteatro romano, il terzo nel mondo per ampiezza, e il monumentale
Castelvecchio, affacciato sull’Adige, con musei ricchissimi di opere
d’arte e di reperti romani. Alle spalle dell’Arena si estende il
quartiere di piazza Bra con l’elegante via Mazzini, uno dei paradisi
cittadini dello shopping. Infine, uno degli edifici più rilevanti
della città, la magnifica chiesa di San Zeno, capolavoro di
architettura romanica, sul cui altare maggiore si trova il celebre
trittico del Mantegna.
Verso
Negrar
Lasciato l’abitato di Verona lungo la statale
12 per la Valpolicella, subito dopo il sobborgo di Parona si prende a
destra tra le colline. La strada s’incunea tra bellissime
coltivazioni a vigneto interrotte da eleganti ville patrizie. Si nota
prima la bella villa Zorzi, settecentesca, con la grande loggia e con
l’attigua chiesetta di San Crescenziano dal bel campanile romanico.
Appena fuori paese incuriosisce l’imponente villa Alessandri,
singolare insieme di linee rinascimentali e merlature medievali. Altre
ville aspettano più avanti, verso Arbizzano-Santa Maria, che merita
una breve sosta per l’azienda agricola Le Ragose, per la
cinquecentesca villa Zamboni e per l’elegante portale duecentesco
della parrocchiale. Ancora una sosta è consigliata subito dopo per la
settecentesca villa Rizzardi con l’affascinante giardino
seicentesco. Più avanti, lasciando a sinistra la deviazione verso
Pedemonte, s’arriva a Negrar, ma prima – attenzione al grande
cipresso sulla strada – una deviazione a destra conduce allo
splendido complesso della tenuta di Nòvare: rigogliosi vigneti e una
maestosa villa settecentesca, già Fattori-Mosconi, Bertani dalla
metà dell’Ottocento. Nei rustici e nelle cantine è la sede di una
delle aziende vinicole più famose del veronese
Pedemonte
e San Floriano, le terre classiche del Valpolicella
Sulla via del ritorno da Negrar deviando a
destra, oltrepassato uno spettacolare anfiteatro di vigneti, si
incontra l’abitato di Pedemonte, sede di una grande Festa dei Vini
Classici che si tiene ogni anno il 1° maggio. A Pedemonte si
consiglia di visitare la villa Santa Sofia, costruita da Andrea
Palladio nel 1565 per incarico di Marcantonio Serègo che aveva
sposato Ginevra Alighieri, discendente di Dante. Più avanti, oltre
Pedemonte, s’arriva a San Floriano per ammirare un purissimo esempio
di architettura romanica nella pieve omonima che attende il
viaggiatore sul bordo della strada verso San Pietro in Cariano e
Sant’Ambrogio di Valpolicella, dove a novembre nel periodo di San
Martino si svolge la Festa del Vino biologico. Sopra Sant’Ambrogio
vale la pena salire fino alla stupenda pieve di San Giorgio, dell’XI
secolo, con suggestiva vista panoramica sul lago di Garda. Se ci si
spinge fino alla parte più settentrionale della valle, sopra
l’abitato di Sant’Anna d’Alfaedo va vista la chiesa romanica di
San Giovanni in Loffa, con tre magnifici altari di marmo realizzati in
stili diversi e con un bel campanile in calcare la cui elegante cella
campanaria è aperta da quattro bifore.
Gargagnago
Il grande poeta Dante Alighieri, padre della lingua italiana, una
volta esiliato trovò il suo primo rifugio a Verona, e qui ebbe
discendenza. Se ne trova traccia, oltre che nella villa Santa Sofia di
Pedemonte, anche nella villa Serègo Alighieri di Gargagnago. La
residenza è tuttora sede di un’apprezzata cantina di produzione di
Amarone, Recioto e Valpolicella Classico Superiore, ma ospita anche la
cerimonia per il conferimento del Premio Masi Civiltà Veneta. Il
riconoscimento, consistente in una botte di Amarone, viene attribuito
a personaggi che hanno a vario titolo una condotta coerente
nell’impegno e nella dedizione alla propria attività.
Fumane
Fumane è uno dei paesi cardine della produzione
vitivinicola, con almeno due cantine di grandissimo prestigio. È
quindi una delle mete d’obbligo nell’itinerario dei vini del
luogo, ma degne d’attenzione sono anche due opere architettoniche.
In primo luogo la bella villa della Torre (1562), il cui disegno viene
attribuito al Sanmicheli o a Giulio Romano, dall’insolito schema
architettonico con i vani al pianterreno che circondano il peristilio,
com’era d’uso nelle ville romane. Sulla cuspide di roccia che
sovrasta il paese c’è poi il santuario della Madonna della Salette,
costruito in posizione tale da sembrare impossibile che possa reggersi
in equilibrio. La chiesa esiste invece ormai dalla metà
dell’Ottocento ed è nata a immagine e somiglianza di un analogo
tempio esistente nei pressi di Grenoble. Fu un frate cappuccino di
ritorno da Grenoble che, passando per Fumane, appreso dai contadini il
pericolo che correvano i vigneti invasi dalla peronospera, suggerì di
erigere un tempio votivo alla Madonna di La Salette. Ancor oggi le si
attribuisce grande importanza per la protezione della campagna. Fumane
ospita un’interessante Mostra dell’uva e del vino che si tiene
ogni anno la seconda domenica di ottobre
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