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   Sito Ufficiale del W.L.F. GROUP Inaugurato il 25 Agosto 2007  
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Vecchie Glorie

Questa pagina è dedicata agli atleti che hanno vestito la mitica maglia del W.L.F. Group e che ci hanno lasciato, chi per aver appeso gli scarpini al chiodo e chi per altre società, ma comunque che hanno lasciato un buon ricordo nello spogliatoio.

Dopo la testata di Zidane, la dieta di Cassano e gli U.S. Open vinti dal nostro caro amico Preti, il mondo dello sport avrà altri avvenimenti da immortalare nelle pagine della sua millenaria storia.

Gli addii dal WLF Group di numerosi personaggi che hanno, con le loro gesta, stampato a caratteri cubitali il proprio nome nei successi (?) di questa storica formazione parmense.

Questi eroi, per svariati motivi, hanno messo la parola fine alla loro carriera in maglia verde-bianca.


 

7

"Kanto"

Cantoni Stefano

Il personaggio più celebre della rosa, la sua notorietà internazionale ha giovato in più di un'occasione all'immagine del W.L.F. Group, soprattutto per tutto ciò che riguarda cene e ricevimenti. Buongustaio ed esperto enologo, partecipa a tutte le manifestazioni gastronomiche della provincia.  Questa sua passione per il 'saporito', oltre alle numerose presenze a programmi televisivi come 'La prova del cuoco', 'Guerino consiglia' e al mitico 'Colpo Grosso', ha recato un notevolmente beneficio anche alle sue prestazioni calcistiche, garantendo così un effetto valanga al coinvolgimento di tutta la squadra verso i piatti caratteristici e ai prodotti locali padani.  Un passato da goleador, tutti gli estremi difensori dell'ultimo ventennio sono dovuti soccombere alla sua vena realizzativa, destro, sinistro, testa e zona lombare sono alcuni dei punti di forza che gli hanno permesso di affermarsi nella sua centenaria carriera. Tutt'ora è il bomber della squadra, segnalato da Men Hearth's come il centravanti più amato dalle casa-lingue, si narra che tutti i suoi successi calcistici e non, derivino dalla stretta amicizia che lo lega a Flavio Briatore e a Vittorio Sgarbi. Un giocatore eterno, un campione che non ha mai dimenticato l'arte del segnare, un fenomeno che resta il valore aggiunto del W.L.F. Group e che genera l'invidia del resto del Mondo nei nostri confronti.

 In ordine di importanza salutiamo il nostro Assessore Cantoni (Kanto), che non potendolo più ammirare su un manto erboso ce lo godremo però come dirigente ad honorem. Infatti il saggio Stefano, dopo aver ricevuto l'amara notizia dal Dottor Martens che le sue caviglie sono paragonabili a quelle del mitico Van Basten, ha deciso, in accordo con la società, di interrompere i propri rapporti (anche sessuali) con il calcio giocato per vestire i panni di fedele accompagnatore del WLF.

Un brutta notizia per Mister Bosticchi che si vede privato di una delle punte più prolifiche degli ultimi vent'anni, e soprattutto un pessimo colpo per il resto della squadra che ora dovrà fare affidamento unicamente al solo attaccante rimasto: il Bomber Galluzzi.

Dopo una carriera sfavillante il Kanto ora avrà tutto il tempo per dedicarsi al suo hobby preferito, la degustazione di formaggi francesi nelle trattorie di tutto l'Appennino Tosco-Emiliano.

 

5

"Deca"

De Sanctis Franco

Mister, Signore, Altezza, Lord, non c'è epiteto adeguato per richiamare l'attenzione di Frank. Mancini o Capello? O meglio, Sacchi o Trapattoni? O ancora Lippi o Oronzo Canà? A che modello si ispira l'allenatore del W.L.F. Group, per guidare i suoi adepti nel duro e difficile Campionato Amatori del Sabato pomeriggio? Probabilmente a questa domanda non esiste risposta.  Frank non ama esempi da seguire, sarà lui colui che porterà le novità e le innovazioni che il mondo del calcio necessita, saranno i suoi schemi a diffondere la conoscenza tra chi ignora, sarà lui probabilmente il futuro degli Azzurri di Donadoni.  Giocatore/Allenatore a tutti gli effetti, alterna i suoi rapidi fraseggi in mezzo al campo, con decise indicazioni dalla panchina.  Detiene un record stagionale, due presenze e due ammonizioni...meritate?    Giunto in W.L.F. da soli due anni, ha preso la guida della squadra dopo una stagione da protagonista in campo. C'è che lo accosta a Eugenio Corini e chi invece a Ciarramitaro, è sicuro comunque che la sua presenza in campo (quando decide di auto-inserirsi) è di uno spessore unico e significativo.  Il suo look ricorda un tale Jim Morrison (o Felice Centofanti), per questo, quando il ritiro viene imposto alla squadra, allieta le serate dei suoi ragazzi con coinvolgenti ed animati Karaoke farciti da rosmarino e salvia da rullare. Portaci, portaci, portaci in Europa, oh Frank portaci in Europa...!

De Sanctis (Deca), altro pilone portante del WLF, ha deciso di salutarci, non si conoscono bene i motivi di tale decisione, ma possiamo formulare delle ipotesi, plausibili o non...

Deca in questi anni ha vestito tutti i ruoli possibili che una persona comune possa effettuare: giocatore, allenatore, di nuovo giocatore, sponsor tecnico, regista, tecnico del suono e gobbo... (tra l'altro con la G maiuscola).

Evidentemente questo poco spazio gli stava davvero stretto, e, a malincuore ha preso l'amara decisione di militare nel prossimo campionato nei rivali dell'Artevetro con il nostro amico/rivale Salvatore.

Voci maligne invece narrano che Deca abbia avuto un acceso diverbio con Cotti per il posto macchina al campo d'allenamento a San Pancrazio, e che il tutto sia sfociato in una sfida a braccio di ferro davanti al resto della squadra. La vittoria di Andrea (bleffando) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso in concomitanza con le dichiarazioni d'amore dell'allenatore dell'Artevetro che riportiamo qui di seguito: 'Un talento come De Sanctis va sempre e comunque lasciato vincere a braccio di ferro, e una basilare regola del soccer'. Buona fortuna Deca...

 

25

"Plitz"

Delle Donne Federico

Non c'è cognome migliore con il quale presentarsi alla porta del W.L.F. Group, purtroppo per noi però di tutte queste donne non c'è traccia se non nei racconti fantasiosi del buon vecchio Mauriello.  Gulp, Gasp, Boom, Plitz, Slurp, Bang, sono i timorosi termini che l'avversario emette quando si trova a dover fronteggiare il nostro Federico, vittima dei suoi funambolici dribbling e dei suoi aggraziati tocchi di prima, sa in partenza di uscire sconfitto da questa impari sfida.  Esperienza da vendere e classe innata sono le armi in più che gli permettono di imporsi settimanalmente sui campi di periferia, grintoso al punto giusto e fine negli interventi, è una delle pedine con maggior talento della squadra.  Lui, Roberto Carlos, Silas (l'albino del Codice Da Vinci) e Aristoteles sono gli unici possessori dei segreti per sferrare la velenosa Punizione delle Tre Didos, apprezzabile regista è soprannominato il Tinto Brass della Curva Nord.  Fotografato in più di un occasione, con il compagno Cotti, ad esporre oltraggiosi striscioni ed ad intonare irriverenti cori negli stati di tutta Italia, è comunque simbolo di Fairplay e sensibilità, che gli hanno valso l'incoronazione a uomo dell'anno 2006 dal mensile 'Pescare in Altura' redatto dall'Illustre Solucci.  Ultimo, in ordine di tempo, a siglare un goal in una partita ufficiale, alla domanda di come ha fatto a sferrare il micidiale bolide verso la porta del Real Bosco a risposto: Il trucco sta nel chiudere entrambi gli occhi e pensare a come il Governo Prodi ha cambiato la vita di noi stimati cittadini...'

Altro illustre addio: Delle Donne (Plitz). Meteora del WLF Group, un solo anno nella nostra compagine, ma ricco di soddisfazioni (?).

Anche per lui, stesso discorso di Deca, perché? Forse il Circolo la Quercia è più blasonato di noi? Forse l'ingaggio che andrà a percepire farebbe impallidire quello che avrebbe ricevuto in bianco-nero? Forse il dualismo con Frigeri è diventato insostenibile?

Tante domande ma nessuna risposta, una cosa è certa però, le cene sociali e i premi partita del Circolo la Quercia presentano immancabilmente culatello e prosciutto crudo di prima qualità, non mortadella da Penny Market come da anni invece troviamo sulla tavola del WLF.

Dispiace sempre veder partire un compagno di squadra, ma se questo è il volere di Plitz, allora un grosso in bocca al lupo per le stagioni future e sempre e comunque Forza Parma...

 

11

"Alle"

Preti Alessandro

Calciatore, arbitro, tennista nonché esperto di Curling, questo è Alessandro. Ama lo sport in ogni sua espressione, ed è forse questo il motivo per il quale non è mai riuscito a sfondare in nessuna di queste attività. Prima di giungere al W.L.F. ha militato tra le file della Montebello, dell’Arsenal (Marore non Londra), dell’Atlethic Kartdromo, dell’Avis Cristo, del Frontiera 70’ e del Guru by Night. E’ l’uomo dotato di maggior talento nella squadra, i suoi dribbling e le sue incursioni nell’area avversaria sono letali stilettate nel cuore del nemico. Punizioni alla Maratona e lanci alla Pirlo, sono solo alcuni gesti tecnici che si possono ammirare quando c’è lui in campo. Purtroppo però il suo pubblico lo fischia in continuazione per essere passato, qualche stagione fa, a militare nella compagine degli odiati cugini della Dinamo Montanara. Un gesto insensato, che rimarrà come un’ombra maligna nella sua storia sportiva, ma che grazie ai suoi numerosi gol ed al suo ritorno in W.L.F, lentamente sta ritornando sull’altare che gli è dovuto.

Passiamo ora a rendere omaggio a chi ha rappresentato per anni lo spirito del WLF Group, colui che è per tutti l'emblema vivente della passione sportiva che ci rende così simili gli uni agli altri, il personaggio forse più talentuoso visto in maglia verde-bianco: Embolo Preti Alessandro (Alle).

Sfogliando gli almanacchi Panini non è raro vederlo ritratto in qualche suo gesto sportivo od incappare in qualche sua intervista storica (famosa quella concessa a Leone di Lernia dopo la semifinale di Beach Volley a Gatteo Mare nel 1998).

Purtroppo però siamo qui a rammaricarci per la sua decisione definitiva (?) di abbandonare il calcio per impegnarsi anima e corpo nel più mistico gioco del tennis.

I più scettici hanno pensato che questo fosse l'ennesimo tentativo di ritrovare il proprio IO, dopo l'anno da arbitro FIGC, dopo la parentesi alla Dinamo Montanara e dopo l'immersione in apnea controllata nel Mar Morto.

Chi lo conosce invece si è già fatto una ragione della sua scelta e rispetta il suo coraggio nel volersi affermare nel mondo privilegiato della racchetta. Non ci resta che sperare di ammirarlo sulla terra rossa del Roland Garros o sull'erba di Wembley sempre e comunque dopo una sua simulazione in area di rigore... Dai Alle facci una volè...

 

Maestri Carlo:
 
Non può mancare nella nostra rassegna di saluti il mitico *Maestri (Maio)*, il grande Carlo è già da qualche stagione che ha appeso gli scarpini al chiodo ma pur sempre è rimasto nel cuore della tifoseria e soprattutto della società del WLF Group. Il Maio è uno di quei personaggi capaci di lasciare il segno ovunque gli capiti di transitare, e per nostra fortuna il suo passaggio in verde-bianco è stato lungo e ricco di belle esperienze. Preciso centrocampista e fantasioso incontrista, ottimo nello smarcare i compagni davanti alla porta e all'occorrenza micidiale cecchino nei calci da fermo. 'Glande Maio' era il coro che settimanalmente si sentiva giungere dagli spalti quando il Mister Zinelli lo schierava in campo, una frase ricorrente che non veniva urlata da giapponesi impazziti, ma da un nugolo di ragazzine infatuate di lui e del suo tocco di palla... Ora il nostro amico Maestri quando ha un attimo di tempo, non manca di venire al campo a vedere i sui ex-compagni e soprattutto non manca di mescolarsi a quelle fans che un tempo erano le sue... il lupo perde il pelo ma non il vizio...

Mazzini Gianluca:

Ora rendiamo omaggio ad uno dei fondatori della nostra società, anche se poi il suo cammino ha preso una strada diversa, è pur sempre una figura storica del WLF Group (Bar Primavera). *Mazzini (Mazzo)*, chi non se lo ricorda a far coppia con il suo gemello Schianchi quando debellavano ogni tentativo di attacco verso la porta di Spina e soprattutto quando animavano i venerdì notte di tutta la provincia? Erano i due trascinatori della squadra, guide per i più giovani (anche per il sottoscritto) e grandi maestri dell'arte del calcio, consigli ed insegnamenti sgorgavano costanti dalle loro bocche (anche se impastate dai vapori di grappa). Ricordiamo con piacere le grida del Mazzo quando si accingeva a fare i suoi lanci da trenta metri per il malcapitato compagno che era obbligato a correre a perdifiato per tentare di intercettarli, non sempre andavano a buon fine ma dobbiamo ammettere che facevano la loro impressione e la loro discreta figura. Quando Gianluca comunicò alla stampa la sua decisione di abbandonare la squadra ci fu uno sciopero generale della fame in tutta la bassa parmense che degenerò in tragedia quando si seppe che sarebbe andato a militare nel Bar Marinelli. Peccato che il destino non ci abbia mai permesso di incontrarlo in veste di avversario, sarebbe stata una bella sfida...