is traccas  

              In passato, ogni agricoltore preparava il suo carro agricolo a mò di "tracca": si  montavano delle tavole ai lati del carro, il vuoto centrale si riempiva di fieno sul quale si stendeva un copriletto. I passeggeri sedevano penzoloni intorno al carro. Quelle più belle erano dotate di una copertura realizzata in canna e rivestita con lenzuola ricamate. Il viaggio da Villamar al santuario, e così anche quello di ritorno, era vivace e allegro, allietato dalla musica e dai canti.
Questi viaggi si svolgevano secondo un preciso programma:
    · La domenica pomeriggio i conduttori con le "traccas" si recavano al santuario prima della       partenza della processione. A processione ultimata si rientrava allegramente al paese a       bordo delle traccas.
    · Il lunedì mattina si andava in pellegrinaggio a piedi al santuario; alla fine della messa, sempre       in traccas, si prendeva la via del ritorno.
    · Il martedì mattina ci si recava al santuario per la messa solenne e il panegirico di un       predicatore di fama.
    · Il martedì sera infine il simulacro veniva riportato in paese dove giungeva alle prime tenebre       della sera. Le traccas portavano i fedeli alla chiesetta campestre prima della partenza della       processione e giungevano in paese in coda alla stessa.

tracca antica tracca moderna

Con la cultura della motorizzazione, le traccas trainate dai buoi hanno lasciato il posto a quelle meccanicizzate.

Cambiato è anche il loro ruolo: oggi non più utilizzate come mezzo di trasporto ma come parte integrante della processione stessa.
particolare del cocchio
particolare del cocchio
particolare del cocchio
particolare del cocchio
particolare del cocchio
particolare del cocchio
particolare del cocchio
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