" Lungo i sentieri della follia" |
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La conclusione di «Così è (se vi pare)» (atto III, scene 7a-9a)aaaT 3a
a
TESTI IL TESTO Il
tribunale allestito dalle autorità locali deve decidere se mente il signor
Ponza o la signora Frola, se è matto l’uno oppure l’altra. Solo la
testimonianza della moglie, sino allora invisibile, sembrerebbe poter attestare
la verità: se è la figlia della signora Frola e la prima e unica moglie del
signor Ponza, sarà il marito a mentire; se invece è la sua seconda moglie, sarà
la signora Frola a mentire rivelandosi pazza. Finalmente appare una donna
velata, la quale però dichiara di essere sia la figlia della signora Frola, sia
la seconda moglie del signor Ponza e di non avere in realtà alcuna identità
certa, giacché la sua identità non esiste in sé ma solo per coloro che gliela
attribuiscono. La verità dunque resta inconoscibile. da
L. Pirandello, Così è (se vi pare),
Biblioteca Economica Newton, Milano 1999 SCENA SETTIMA Detti, la signora Amalia[1] Amalia
(entrerà di furia, costernatissima,[2]
dall’uscio a sinistra, annunziando) La signora Frola! La signora Frola è qua![3] Agazzi No! Perdio, chi l’ha chiamata? Amalia Nessuno! È venuta da sé! II Prefetto No! Per carità! Ora no! La faccia andar via, signora! Agazzi Subito via! Non la fate entrare! Bisogna impedirglielo a ogni costo! Se la[4] trovasse qua gli sembrerebbe davvero un agguato! SCENA OTTAVA Detti, la signora Frola, tutti gli altri La
signora Frola s’introdurrà tremante, piangente, supplicante, con un
fazzoletto in mano,[5]
in mezzo alla ressa degli altri, tutti esagitati. Signora Frola Signori miei, per pietà! per pietà! Lo dica lei a tutti, signor Consigliere! Agazzi (facendosi avanti, irritatissimo) Io le dico, signora, di ritirarsi subito! Perché lei, per ora, non può stare qua! Signora Frola (smarrita) Perché? perché? Alla signora Amalia - Mi rivolgo a lei, mia buona signora... Amalia Ma guardi... guardi, c’è lì il Prefetto... Signora Frola Oh! lei, signor Prefetto! Per pietà! Volevo venire da lei! Il Prefetto No, abbia pazienza, signora! Per ora io non posso darle ascolto. Bisogna che lei se ne vada! se ne vada via subito di qua! Signora Frola Sì, me n’andrò! Me n’andrò oggi stesso! Me ne partirò, signor Prefetto! per sempre me ne partirò! Agazzi Ma no, signora! Abbia la bontà di ritirarsi per un momento nel suo quartierino[6] qua accanto! Mi faccia questa grazia![7] Poi parlerà col signor Prefetto! Signora Frola Ma perché? Che cos’è? Che cos’è? Agazzi (perdendo la pazienza) Sta per tornare qua suo genero: ecco! ha capito? Signora Frola Ah! Sì? E allora, sì... sì, mi ritiro... mi ritiro subito! Volevo dir loro questo soltanto: che per pietà, la finiscano! Loro credono di farmi bene e mi fanno tanto male! Io sarò costretta ad andarmene, se loro seguiteranno a far così; a partirmene oggi stesso, perché lui sia lasciato in pace! - Ma che vogliono, che vogliono ora qua da lui? Che deve venire a fare qua lui? - Oh, signor Prefetto! Il Prefetto Niente, signora, stia tranquilla! stia tranquilla, e se ne vada, per piacere! Amalia Via, signora, sì! sia buona! Signora Frola Ah Dio, signora mia, loro mi priveranno dell’unico bene, dell’unico conforto che mi restava: vederla almeno da lontano la mia figliuola! Si
metterà a piangere. Il Prefetto Ma chi glielo dice? Lei non ha bisogno di partirsene! La invitiamo a ritirarsi ora un momento. Stia tranquilla! Signora Frola Ma io sono in pensiero per lui! per lui, signor Prefetto! sono venuta qua a pregare tutti per lui; non per me! Il Prefetto Sì, va bene! E lei può star tranquilla anche per lui, gliel’assicuro io. Vedrà che ora si accomoderà ogni cosa. Signora Frola E come? Li vedo qua tutti accaniti addosso a lui! Il Prefetto No, signora! Non è vero! Ci sono qua io per lui! Stia tranquilla! Signora Frola Ah! Grazie! Vuol dire che lei ha compreso... Il Prefetto Sì, sì, signora, io ho compreso. Signora Frola L’ho ripetuto tante volte a tutti questi signori: è una disgrazia[8] già superata, su cui non bisogna più ritornare. Il Prefetto Sì, va bene, signora... Se le dico che io ho compreso! Signora Frola Siamo contente di vivere così;[9] la mia figliuola è contenta. Dunque... - Ci pensi lei, ci pensi lei... perché, se no, non mi resta altro che andarmene, proprio! e non vederla più, neanche così da lontano... Lo lascino in pace, per carità![10] A
questo punto, tra la ressa si farà un movimento; tutti faranno cenni; alcuni
guarderanno verso l’uscio; qualche voce repressa si farà sentire. Voci Oh Dio... Eccola, eccola! Signora Frola (notando lo sgomento, lo scompiglio, gemerà perplessa tremante) Che cos’è? Che cos’è?[11] SCENA NONA Detti,
la signora Ponza, poi il signor Ponza Tutti
si scosteranno da una parte e dall’altra per dar passo alla signora Ponza che
si, farà avanti rigida, in gramaglie,[12]
col volto nascosto da un fitto velo nero, impenentabile.[13] Signora
Frola (cacciando un grido straziante
di frenetica gioia) Ah! Lina... Lina... Lina...[14] E si
precipiterà e s’avvinghierà alla donna velata, con l’arsura[15]
d’una madre che da anni e anni non abbraccia più la sua figliuola. Ma
contemporaneamente, dall’interno, si udranno le grida del signor Ponza che
subito dopo si precipiterà sulla scena. Ponza Giulia!... Giulia!... Giulia!...[16] La
signora Ponza, alle grida di lui, s’irrigidirà tra le braccia della signora
Frola che la cingono. Il signor Ponza, sopravvenendo, s’accorgerà subito
della suocera così perdutamente abbracciata alla moglie e inveirà furente: Ah! L’avevo detto io! Si sono approfittati così, vigliaccamente, della mia buona fede![17] Signora Ponza (volgendo il capo velato, quasi con austera solennità)[18] Non temete! Non temete! Andate via. Ponza (piano, amorevolmente,[19] alla signora Frola) Andiamo, sì, andiamo... Signora Frola (che si sarà staccata da sé, tutta tremante, umile, dall’abbraccio, farà eco subito, premurosa, a lui) Sì, sì... andiamo, caro, andiamo... E tutti
e due abbracciati, carezzandosi a vicenda, tra due diversi pianti, si
ritireranno bisbigliandosi tra loro parole affettuose. Silenzio. Dopo aver
seguito con gli occhi fino all’ultimo i due, tutti si rivolgeranno, ora,
sbigottiti e commossi, alla signora velata. Signora
Ponza (dopo averli guardati attraverso il velo, dirà con solennità cupa) Che altro possono volere da me, dopo questo, lor signori? Qui c’è una sventura, come vedono, che deve restar nascosta, perché solo così può valere il rimedio che la pietà le ha prestato.[20] Il Prefetto (commosso) Ma noi vogliamo rispettare la pietà, signora. Vorremmo però che lei ci dicesse - Signora Ponza (con un parlare lento e spiccato) - che cosa? la verità? e solo questa: che io sono, sì, la figlia della signora Frola - Tutti (con un sospiro di soddisfazione) - ah! Signora Ponza (subito c.s)[21] - e la seconda moglie del signor Ponza - Tutti (stupiti e delusi, sommessamente) - oh! E come? Signora Ponza (subito c.s) - sì; e per me nessuna! nessuna! Il Prefetto Ah no, per sé, lei, signora: sarà l’una o l’altra! Signora Ponza Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede.[22] Guarderà
attraverso il velo, tutti, per un istante; e si ritirerà. Silenzio. Laudisi Ed ecco, o signori, come parla la verità! Volgerà
attorno uno sguardo di sfida derisoria. Siete contenti? Scoppierà
a ridere.[23] Ah! ah! ah! ah! TELA[24]
[1] Detti... Amalia: cioè i personaggi già indicati nella scena precedente: Lamberto Laudisi, che commenta la vicenda come portavoce dell’autore; il consigliere Agazzi, il Prefetto e il commissario Canturi, che indagano sull’identità della signora Ponza. A essi si aggiunge Amalia, moglie di Agazzi e sorella di Laudisi. I legami di parentela sottolineano che siamo in un mondo chiuso, sconvolto nelle sue certezze. [2] costernatissima: abbattutissima, sconvolta. L’esagitazione che attraversa le scene deforma in senso espressionista le psicologie e l’azione. [3] La signora Frola!... è qua!: è un vero colpo di scena. Pirandello usa questi accorgimenti teatrali (e, volutamente, quasi melodrammatici) per due scopi. In primo luogo, per creare suspense; in secondo luogo, per insistere sul carattere di artificio dell’opera teatrale, e sulla distanza fra realtà e arte. [4] la: Agazzi si rivolge al Prefetto, cui dà del lei. Se la signora Frola lo vede, capirà che si sta indagando su di lei e crederà che le si sta tendendo un agguato. [5] La signora... in mano: altro voluto elemento melodrammatico. [6] quartierino: appartamento. La scena è in casa di Agazzi. [7] grazia: favore. [8] una disgrazia: la follia che la signora Frola imputa al genero. [9] Siamo contente... così: cioè, secondo la sua versione, separate per volere di Ponza. [10] Lo lascino... per carità: la donna teme che Ponza, adirandosi, la scacci definitivamente. [11] A questo punto... cos’è?: l’atmosfera è quella che prepara una rivelazione; che pero non ci sarà. [12] in gramaglie: vestita a lutto. [13] col volto... impenetrabile: l’abito della signora Ponza ha una funzione allegorica: come una donna velata era infatti rappresentata la Verità (questo significato è del resto reso esplicito dalla battuta finale di Laudisi). [14] Lina: la signora Frola sostiene che la moglie di Ponza è sua figlia. [15] l’arsura: il desiderio ardente. [16] Giulia: il signor Ponza sostiene che la figlia della signora Frola è morta, e che questa è la sua seconda moglie. [17] Ah! L’avevo detto... buona fede: Ponza accusa i presenti di sconvolgere il suo equilibrio familiare, credendo alla signora Frola che è, secondo lui, una povera pazza. [18] quasi con austera solennità: come si conviene a un’allegoria della Verità. [19] amorevolmente: inaspettatamente, la presenza della signora Ponza mette d’accordo marito e suocera. [20] Qui c’è... prestato: Come vedete, qui c’è una disgrazia [: la follia di Ponza o della signora Frola] che deve restare nascosta, perché solo in questo modo può essere efficace (valere) il rimedio dato a essa (che... le ha prestato) dalla pietà [: non smentire, per pietà, la follia di Ponza o della signora Frola]. [21] c.s.: come sopra. [22] Per me... mi si crede: Pirandello frustra le attese dei presenti e degli spettatori. La curiosità crudele degli indagatori si ritorce contro di loro. I ragionamenti paradossali della signora Ponza scardinano la logica comune, richiamata dalla battuta del Prefetto. A differenza di Uno, nessuno e centomila, in cui la nullificazione del personaggio trova uno sbocco mistico, qui non c’è alcuna via d’uscita (e per me nessuna! nessuna!). [23] Scoppierà a ridere: inquietante e sinistra, la risata di Laudisi (che chiude ciascuno dei tre atti), proclama l’assenza della verità. Essa è perciò una sfida derisoria nei confronti delle certezze degli altri personaggi. [24] TELA: [cala il] sipario.
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