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Alexander Neill


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Freud e la sua psicoanalisi influenzò Neill e la sua pedagogia. Nasce in Scozia nel 1883 e muore nel 1973.
I suoi genitori sono maestri elementari. La sua infanzia è quella di un bambino normale anche se costellata di divieti, consigli e restrizioni come poi ricorderà lo stesso Neill nella sua biografia.
Il padre era un uomo autoritario e non disdegnava i metodi coercitivi per imporre la sua educazione.
La madre si occupava poco dei figli  in quanto presa dalla vita sociale.
I fratelli, tutti bravi a scuola, non andavano d’accordo con Alexander tranne la sorella Cunie.
 
Alexander, dopo aver tentato vari mestieri,diventa maestro elementare e successivamente si laurea in letteratura inglese.
In Germania fonda una scuola internazionale e successivamente, trasferitosi in Inghilterra, inaugura la sua scuola denominandola “Summerhill”.
Neill dice che lui, a differenza di Freud e di Einstein, non ha fatto nessuna nuova scoperta in campo pedagogico, ma, ha semplicemente messo in atto dei principi educativi già esistenti.
La sua scuola pedagogica si basa sui sentimenti e non sulla ragione, e la sua è una pedagogia non direttiva, basata su una educazione libera che permette al bambino di dare sfogo alla sua spontaneità e creatività. Neill è convinto che la natura originaria sia fondamentalmente buona e ciò che vi è di negativo nei bambini è prodotto dalla mentalità distorta degli adulti.
Il bambino non ha nulla da rimproverarsi né da farsi rimproverare: anche l’egoismo caratteristico del bambino, per il nostro autorel, è una cosa normale e naturale.
L’adulto, con tutti i suoi divieti, consigli e  restrizioni fa nascere nel bambino paura e odio che poi si trasformano in sensi di colpa: allora il bambino, per farsi accettare, si nasconde dietro una maschera.
Nella scuola di Summerhill, Neill mette in pratica le sue idee educative e lascia il bambino libero di esprimere le sue potenzialità.
Per quanto riguarda lo studio, il bambino deve essere libero di stabilire il come e quando studiare.
Le regole valgono solo per gli insegnanti. Il fine della scuola non è quello di creare un bambino istruito ma un bambino dalla personalità sana ed equilibrata. Gli adulti sono convinti , invece,  che il bambino deve essere istruito ed educato e le loro imposizioni finiscono per creare nel bambino un conflitto tra cultura e natura (Neill è convinto del fallimento storico della cultura).
Il nostro pedagogo afferma altresì che nella educazione come anche nell’istruzione deve essere eliminata ogni forma di condizionamento poiché questo non tiene conto delle emozioni e degli interessi del bambino: l’unica terapia nei casi si bambini difficili è la terapia dell’amore e non quella psicoanalitica (anche se all’inizio Neill la praticava); l’amore non deve essere ossessivo ma al bambino è sufficiente sapere di essere amato e che i grandi sono dalla sua parte.
      

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