Mongolfiere
In
cosa consiste:
Il 1783 può essere considerato l’anno di nascita della mongolfiera:
i fratelli Joseph e Etienne Mongolfiere compiono i primi voli con un
pallone sostenuto ad aria calda e lo psicologo Jacques Charles percorre
circa 36 km a bordo di un pallone ad idrogeno di sua invenzione. Questo
sport consiste nel volare, compiendo a volte grandi distanze e raggiungendo
quote considerevoli (qualcuno ha sorvolato il Monte Bianco che è alto
4.810 metri), a bordo di una navicella appesa sotto un pallone di grandi
dimensioni (alto come un palazzo di 6 piani) riempito, e quindi sostenuto,
di aria calda. La parte inferiore del pallone è aperta e permettere
al pilota, prima del decollo e durante il volo, di mantenere “gonfio”
il pallone tramite un bruciatore alimentato a gas propano che riscalda
l’aria (può raggiungere temperature di 120°) all’interno del pallone
stesso.
Dove
si pratica:
In Italia vi sono ancora pochi club aereostatici (anche se in aumento)
ma all’estero ve ne sono moltissimi, molto attivi e con un grande numero
di iscritti, che organizzano dei raduni, a volte, con centinaia di mongolfiere.
Nel nostro paese vi sono alcuni club nel nord: il più importante in
Italia, e tra i più prestigiosi in Europa, è il Club Aèrostatique Mont
Blanc di Nello Charbonnier, vincitore di due Campionati Italiani. Nel
resto del mondo Giappone, Canada, gli Stati Uniti e Europa sono le zone
dove questo sport è più praticato, ma anche in Australia e Nuova Zelanda
vi sono moltissimi club che hanno ottenuto risultati prestigiosi.
Chi
lo può praticare:
Per praticare questo sport è sufficiente aver compiuto 17 anni e, dopo
avere partecipato ad un corso presso un club, sottoporsi ad un esame
e conseguire il brevetto di volo. Non sono richiesti requisiti particolari
se non, ovviamente, quello di essere in buona condizione fisica.
Attrezzatura:
La mongolfiera è costituita di tre parti fondamentali: l’involucro,
il bruciatore e la cesta. L’involucro è costruito in nylon ad alta resistenza
rivestito di poliuretano, per impermeabilizzarlo, con dei rinforzi verticali
sempre in nylon. La parte inferiore, quella aperta per consentire al
bruciatore di riscaldare l’aria, è costruita con tessuto ignifugo. Il
bruciatore è costituito da una serpentina che vaporizza il gas propano
il quale, miscelandosi con l’aria, si accende al contatto con la fiamma
pilota. La cesta appesa sotto l’involucro, con quattro cavi in acciaio,
è di giunco e vimini: i moderni materiali compositi non sono ancora
riusciti a raggiungere le caratteristiche di leggerezza e flessibilità
offerte dai materiali naturali.
Apprendimento
tecnica:
Per potere pilotare una mongolfiera è necessario conseguire un brevetto
di volo presso un Club Aerostatico o presso l’Aeci: con le nuove normative
CEE è però anche possibile conseguire il brevetto in un altro paese
Europeo. Molte persone, dopo aver partecipato ad un corso di addestramento
in Italia, vanno in Francia o in Gran Bretagna a sostenere gli esami
dove conseguire il brevetto non è più facile dal punto di vista tecnico,
ma lo è sotto l’aspetto burocratico.
Agonismo:
La mongolfiera non può essere “guidata” come gli altri mezzi aerei:
le uniche manovre che si possono fare sono salire e scendere di quota
ed è, quindi, proprio sfruttando le correnti e la diversa direzione
del vento alle varie quote che il pilota può “dirigere" il proprio mezzo.
Le competizioni sono quindi tutte di precisione, non di velocità, e
se ne svolgono a tutti i livelli: dai Campionati Italiani ai Campionati
Europei e a quelli Mondiali. Le principali specialità nelle gare sono:
Caccia alla volpe: una mongolfiera parte per prima e dopo circa un’ora
di volo atterra e posiziona un bersaglio che gli altri concorrenti dovranno
centrare con un apposito segnale. Fly in: viene sistemato un bersaglio
sul campo base, i piloti dovranno raggiungerlo, decollando da un punto
di loro scelta (calcolando la direzione del vento), che sia ad una distanza
di almeno 3 chilometri. Bersaglio dichiarato dal pilota: in questo caso
sarà il pilota che, dopo aver studiato le condizioni del vento, dichiarerà
ai giudici di gara il bersaglio scelto indicandolo su una carta topografica.
Bersaglio dichiarato dal Giudice: questa prova è il contrario della
precedente, sarà, infatti, il giudice a scegliere il bersaglio che i
concorrenti dovranno centrare. Hesitation waltz: il giudice segna sulla
carta alcuni bersagli e i piloti possono decidere quale di questi centrare.
Elbow: ogni pilota dovrà cercare di raggiungere il bersaglio indicato
e, dopo averlo centrato gettando un “marker” dovrà cercare di rientrare
al punto di partenza.
A
chi rivolgersi per altre informazioni:
Per avere altre informazioni ci si potrà rivolgere all’Aeroclub d’Italia
o a qualche club di mongolfiere presente, anche se in numero molto limitato,
sul territorio nazionale (soprattutto nel nord Italia).
Vi sono alcune riviste internazionali che trattano questo argomento
tra le quali Balloon Life edita negli Stati Uniti.