AVANGUARDIE STORICHE DELL'ARTE


Il Surrealismo


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L’ARTE SURREALISTA ESPRESSIONE DEI CONTENUTI DELL’INCONSCIO

Movimento artistico e letterario sorto e sviluppatosi in Francia, la cui data di nascita ufficiale risale alla pubblicazione del Premier manifeste du surréalisme firmato da André Breton nel 1924 e in cui si teorizza il rifiuto degli schemi rigidi della ragione, per approdare alla più autentica realtà dell’io interiore, secondo quanto suggerivano le recenti scoperte freudiane.

Le novità proposte dal movimento si identificano quindi con la teoria dell’irrazionale e dell’inconscio in arte, da cui l’interesse per la rappresentazione della dimensione onirica e della identificazione della Bellezza con il Fantastico.

Le prime significative opere letterarie del Surrealismo, legato all’attività di tre riviste letterarie, "Littérature" fondata nel 1919 da Breton, Aragon, Eluard e Soupault, "Surréalisme" fondata nel 1924 da Ivan Goll e "Révolution surréaliste" fondata nello stesso anno da André Breton, sono Les champ magnétiques (1921) di Breton e Soupault e Un cadavere (1924) di Breton, opera in cui affiora anche una presa di posizione politica, e anzi una divisione fra anarchici capeggiati appunto da Breton e comunisti guidati da Aragon. 

Il Surrealismo nelle arti figurative si sviluppa dal Dadaismo conservando di questo movimento lo spirito di rivolta contro l’ordine sociale e morale; gli elementi di novità rispetto al nichilismo anarchico del Dadaismo sono costituiti da un atteggiamento politicamente più costruttivo che portò alcuni surrealisti su posizioni marxiste. Del Dadaismo nel Surrealismo permane l’uso di tecniche eterogenee come il balletto, la rappresentazione teatrale, il cinema, i procedimenti fotografici, uniti al recupero della tecnica pittorica tradizionale.

Nel 1925 la prima mostra surrealista riunì le opere di Man Ray, Max Ernst, Mirò, Arp e di due artisti con una formazione e una storia successiva autonome, Picasso e De Chirico. Nel 1926 si apre una galleria d’arte surrealista in cui espongono i nuovi aderenti al movimento: Marcel Duchamp, proveniente dal Dadaismo, Magritte, Salvador Dalì. Nel 1928 Breton pubblica Le surréalisme et la peinture che si può considerare una vera e propria estetica del Surrealismo. Nel 1929 Dalì e Buñuel firmano Le Chien Andalou e l’Age d’or, Breton pubblica il Deuxiéme manifeste du surrealismé escludendo numerosi aderenti al movimento e Le surréalisme au service de la Révolution con il quale aderisce al comunismo insieme a Aragon ed Eluard e ancora, nel 1934, la La Petite antologie poétique du surrealisme e il Troisème manifeste.

Le varie tendenze figurative del Surrealismo hanno preso forma soprattutto attraverso le opere di alcuni dei più rappresentativi esponenti. Max Ernst esprime lo scatto fantastico creato dai giochi sorprendenti del caso tradotto con tutte le tecniche eterogenee a disposizione del Surrealismo. La rappresentazione letterale dell’assurdo si propone in Magritte come inversione dell’ordine fisico delle cose e come volontà di sorpresa e di sottrazione del senso di sicurezza allo spettatore. La rappresentazione deformata e caricaturale di una realtà ridotta a simbolo attraverso una trascrizione a cui si mescolano ironia e schematizzazioni insieme infantili e primitive costituisce il mondo pittorico di Mirò.

I limiti del Surrealismo sono manifesti soprattutto in Salvador Dalì, come volgarizzazione più immediata di simboli onirici e psicanalitici, di accostamenti incongrui, di evocazioni di fantasmi non sempre inediti. Con l’avvicinarsi della seconda guerra mondiale il Surrealismo si va disperdendo, e la sua stagione più creativa può dirsi chiusa con l’arrivo delle truppe naziste in Francia.

 

 
 
 

 

LA TRASCRIZIONE PITTORICA "AUTOMATICA"

 

La trascrizione pittorica "automatica", insieme ai gesti dissacranti e provocatori dei dadaisti, è ereditata e programmaticamente sviluppata dal movimento surrealista; d’altra parte, la produzione surrealista recupera anche il linguaggio pittorico legato a un fare "tradizionale", in cui il dipingere ritrova i caratteri di disciplina formale.

I metodi della pittura e della scrittura automatici, fortemente influenzati dalle teorie di Freud, utilizzano gli stessi procedimenti della psicoanalisi: l’arte deve far emergere in superficie i contenuti dell’inconscio e liberare l’immaginazione dal controllo logico, razionale e del senso comune. 

I temi dell’inconscio trovano espressione nelle pratiche sperimentali e in particolare nei procedimenti "automatici" di Max Ernst, che proprio a partire dalle potenzialità espressive dei materiali stessi giunge alla possibilità di formulare "visioni inconsce". La materia diviene cosi la fonte stessa dell’immagine e l’artista non è tanto creatore, quanto spettatore egli stesso del dell’opera, del suo acquisire significato.

Renè Magritte

Alla soglia della libertà

L'impero della luce

Alla soglia della libertà   1929

L'impero della luce    1954

La gigantessa

Golconde

La gigantessa     1929-1931

Golconde      1953

La chiave di ghiaccio

La scoperta del fuoco

La chiave di ghiaccio   1959

La scoperta del fuoco 1934-1935

Il telescopio

Il modello rosso II

Il telescopio    1963

Il modello rosso II   1937

Il raduno

Copertina del libro "Qu'est-ce que le surréalisme?" di André Breton

Il raduno

1926

Copertina del libro "Qu'est-ce que le surréalisme?" di André Breton      1934

Salvador Dalì

La persistenza della memoria

Orologio morbido al momento della prima esplosione

La persistenza della memoria    1931

Orologio morbido al momento della prima esplosione      1954

Rosa della meditazione

Crocifissione

Rosa della meditazione  1958

Crocifissione   1954

Tazza sospesa

Torero allucinogeno

Tazza sospesa   1944-1945

Torero allucinogeno 1969-1970

Giraffe infiammate

Strumento masochista

Giraffe infiammate 1936-1937

Strumento masochista 1933-1934

Metamorfosi di Narciso

Piaceri illuminati

Metamorfosi di Narciso 1937

Piaceri illuminati  1929

Vivente una vita tranquilla

Vivente una vita tranquilla    1956


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