Già nell’80 ho presentato alla comunità scientifica
internazionale una teoria neuropsicofisiologica su come i due
emisferi cerebrali codificano e decodificano le informazioni ricevute,
mettendo in evidenza come la natura comunichi sulla base di scambi
di informazioni le cui caratteristiche sono misurabili dalla fisica.
La fisicità delle informazioni agisce nello stesso
modo dei “telecomandi” e spesso con lo stesso tipo di energia.
Tali informazioni, con le loro caratteristiche fisiche, vengono
riconosciute e identificate dalle aree primarie del cervello (relative
ai cinque sensi) che sono dei veri e propri monitor dei segnali
in arrivo. Ciò è valido per entrambi gli emisferi cerebrali.
Abbiamo poi le informazioni cosiddette culturali,
rappresentate da tutti quei codici prodotti dall’evoluzione culturale
– che sono le varie forme di linguaggio con cui l’umanità interpreta,
elabora e identifica la realtà. Tutte le forme di linguaggio prodotte
dall’uomo vengono normalmente acquisite, memorizzate e interpretate
dall’emisfero sinistro, mentre la natura, con la molteplicità
dei suoi messaggi fisici costituiti da varie forme di energia,
fornisce informazioni che vengono acquisite, identificate e interpretate
dall’emisfero destro. Troviamo così all’interno dei due emisferi
cerebrali due forme di coscienza: il destro interpreta e ricostruisce
costantemente la realtà oggettiva ed obiettiva, il sinistro ricostruisce
con i codici culturali la logica interpretativa della realtà.
Quando l’interpretazione logica non corrisponde alla
realtà si crea una separazione funzionale fra i due emisferi,
ovvero i due emisferi non comunicano più fra loro costruendosi
sul piano logico-formale una pseudo-verità che non corrisponde
alla realtà: questa è la “realtà soggettiva”, che può essere trasferita
agli altri costringendoli alla ripetitività logico-formale. In
tal modo si perpetuano trasmissioni culturali che sul piano logico-formale
sono perfette, ma sono dissociate dalla realtà oggettiva ed obiettiva.
Il sogno si inserisce in questo contesto operando costantemente
affinché la realtà soggettiva dell’emisfero sinistro tenda all’oggettività
e obiettività percepita dall’emisfero destro. Ovvero, tutti i
giudizi e interpretazioni sbagliate operati dal sinistro devono
essere rimossi per consentire alla persona di evolversi verso
la ricerca della verità, che nasce sempre da una sintesi integrativa
operata dai lobi frontali dei due emisferi: il lobo frontale destro
opera la sintesi integrativa dei segnali oggettivi e obiettivi
percepiti; il lobo frontale sinistro opera una sintesi logico-formale,
nei vari codici linguistici, dei segnali provenienti dal lobo
frontale destro.
La consapevolezza di tale funzionalità
consente la nascita dell’Io cosciente, che è propria dell’individuo
considerato saggio.