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Iniziamo
il nostro
primo itinerario visitando la Cappella degli
Scrovegni
affrescata da Giotto per Enrico Scrovegni.
Prima di entrare
ammiriamo i giardini in cui si tengono
ancora
spettacoli;
tutto intorno le rovine di un’arena romana
distrutta dagli stessi
padovani
per ricostruire, con le pietre la città demolita dai barbari e
dalle
inondazioni, poi entriamo in una stanza speciale dove depositiamo tutta
la
polvere che abbiamo addosso e dove la guida ci prepara a visitare la
Cappella.
Nella parte alta
è raffigurata la vita di
Gesù, mentre
nella
parte bassa Giotto aveva dipinto i sette vizi e le sette virtù,
che
portano all’inferno o al paradiso.
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Cappella
degli Scrovegni - esterno
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Cappella degli
Scrovegni - interno
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Cappella degli Scovegni
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Vista dell'Arena Romana
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Usciti dalla
Cappella iniziamo il nostro cammino
per conoscere la
città
comunale.
La prima cosa che ammiriamo è Porta Altinate, risalente al 1200,
che
simboleggia la vittoria della città contro Ezzelino.
A fianco sorgeva l'omonimo ponte sotto il quale scorreva il Naviglio;
oggi
al suo posto c'è una strada che si chiama Riviera dei Ponti
Romani. |
Porta
Altinate
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Vista Piazza Garibaldi
con Madonna dei Noli
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Proseguendo
giungiamo in Piazza Garibaldi, già
Romana, perchè i consoli inviati da Roma, qui amministravano la
giustizia.
Durante l'epoca
comunale assunse il nome
di "Piazza
della Paglia" per il mercato di fieno e paglia.
In seguito fu dedicata alla Madonna dei
Noli, che era la protettrice di coloro che noleggiavano i cavalli e
le
carrozze per Venezia e Vicenza.
Nel XIX secolo la statua della Madonna fu sostituita con quella
dell’eroe
dei Due Mondi e, solo qualche anno fa, è tornata al suo posto,
sopra
ad una grande colonna.
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Percorriamo
via
Cavour, giungendo nella
omonima
piazza
e poi in via Sant’Andrea.
Di fronte alla Chiesa di Sant'Andrea osserviamo la Gatta, rozza statua di leone
acefalo informe.
Questa statua si trova sul punto più alto di Padova ed è
un
vecchio trofeo vinto dai padovani in una battaglia contro gli Estensi.
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Piazza Cavour
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La "Gatta" estense
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Poco
più
avanti
ci troviamo davanti al Pedrocchi, il famoso Caffè senza Porte.
Questo locale fu voluto dal
signor
Antonio Pedrocchi che lo fece
costruire
tra il 1819 e il 1832 dall’architetto Jappelli, che lavorò molto
a
Padova.
Il Caffè è in
stile
neoclassico, cioè riprende lo
stile
dell’architettura greca antica.
Nel 1891 Domenico Cappellato
Pedrocchi, erede di Antonio, lasciava per
testamento
il Caffè in eredità al Comune di Padova.
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Caffè Pedrocchi - lato sud
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Caffè Pedrocchi - dettaglio lato sud
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Caffè Pedrocchi - lato
nord
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Caffè Pedrocchi -
leonessa
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Di fianco al
Caffè
c’è Piazzetta della Garzeria così
chiamata, dal complesso
di
edifici che si chiamava Garzeria o Garzerie Nuove, dove si lavorava la
lana
delle pregiate "pecore gentili terriere".
Nel 1393, durante la Signoria
dei
Carraresi, era la sede dell'Università della lana, famosa in
tutta
Europa, con il laboratorio e il "fontico".
La fabbrica fu
demolita
nel 1926; oggi a ricordo resta solo una lapide in Via Cesare Battisti,
con
inciso un agnello.
Nella stessa piazza c’era il famosissimo teatro in legno, costruito su
iniziativa
del nonno di Eleonora Duse, che purtroppo è stato demolito per
far
posto a un grande supermercato.
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Antica Piazzetta
Garzeria
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Piazzetta
Garzeria - oggi
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Poco più
avanti si trova il palazzo del Bue [il Bò].
A causa dei vari rimaneggiamenti operati durante i secoli scorsi, sono
oggi
riconoscibili solamente, la Torre
Carrarese in Via Cesare Battisti e il
Palazzo
in Via 8 Febbraio, tutto il resto è stato costruito tra il 1912
e
il 1943.
Tra il 1938 e il 1943 è stata messa una nuova Porta
d'Ingresso
e, nel 1923, le Porte di Bronzo in memoria degli studenti caduti nella
Prima
Guerra Mondiale. |
Università
di Padova
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Università di Padova - interno
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Porta di bronzo dell'Università
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Antica vista dell'Università
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Ed ecco, dopo
aver
percorso
via Oberdan, il Palazzo della Ragione che si
trova tra Piazza delle
Erbe
e Piazza della Frutta.
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Palazzo della
Ragione,
lato Piazza delle Erbe
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Palazzo della
Ragione,
lato Piazza dei Frutti
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Questo
palazzo
nasce
per il bisogno dei cittadini di amministrare la giustizia. E' stato
costruito
dal Podestà Rusca nel XIV secolo ed è dotato di una
copertura
a carena di nave capovolta.
Dopo un incendio il palazzo fu ricostruito e venne chiamato dai
Padovani,
Salone. Il salone fino al 1797 rimase la sede dei tribunali ed in una
delle
sue sale c’è la famosa pietra del vituperio.
A Padova, nel medioevo le pene per i debitori erano molto severe e
quando
questi non potevano pagare dovevano spogliarsi delle vesti, meno le
mutande
[braghe di tela] e percuotere violentemente la pietra con le natiche
pronunciando,
davanti alle persone lì riunite, tre volte la frase “cedo bonis”
(rinuncio
ai beni) e quindi venivano espulsi.
La Piazza delle Erbe, già delle biade e
quindi del vino, era
considerata
un centro di merci poco pregiate. Vi si vendevano infatti, i legumi, le
biade,
il miglio, ecc...
Sotto i portici della loggia erano esposti stuoie e cerchioni per i
mastelli
da bucato e per le botti, mentre dall’altra parte c’era il mercato
delle
calzature e la domus macellatorum.
Entriamo nei corridoi del Salone dove sono allineate molte "botteghe" e
dove
si vendono carni, polli e pesce. Questo è uno dei più
vecchi
mercati al coperto. |
Volto della corda
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Antiche misure padovane
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Passiamo
sotto il
Volto
della Corda, chiamato così, perchè in passato venivano
eseguite
pene corporali a colpi di corda.
Qui si appendevano i bugiardi, i
falliti,
gli imbroglioni e i debitori che dovevano sopportare "tratti di corda",
ossia
lo stiramento delle braccia e delle gambe con delle corde, che erano
appese
ai cinque anelli di pietra infissi sul volto.
Il volto è sovrastato dalla torre
medioevale degli anziani.
A destra del Volto sul pilastro d’angolo del Salone, presso la Scala
degli
Uccelli, troviamo incise le antiche misure padovane usate per il
commercio:
lo "staro" o stajo per misurare le sostanze secche come il grano
il "copo" a forma di tegola per misurare la farina
il "quarelo" per misurare i mattoni
il "brazzolaro" o braccio per misurare le stoffe.
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Ora ci troviamo
in Piazza della Frutta, nonchè
della selvaggina
e
degli uccelli, che in antichità si chiamava anche Piazza del
Peronio,
dal nome di una costruzione che si trovava al centro della piazza, dove
si
vendevano varie merci: zoccoli, stivaletti, detti in latino perones,
erbe
e verdure, carne di maiale arrostito, piedi di bue cotti, pollame e
uova.
Molte merci giacevano in grandi cesti. |
Piazza delle Erbe
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Torre degli Anziani
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Poi entriamo
in Piazza
dei Signori, chiamata anche della Signoria o del Governo perchè
di
fronte ad essa si trovava la residenza dei Carraresi, signori della
città.
A destra vi è la Loggia della Gran Guardia. Al centro della
piazza
sorge il palazzo del Capitanio dove, al tempo della Serenissima
Repubblica,
soggiornava il capitano o prefetto.
Nel palazzo si trova la Torre dell'Orologio che misura: lo zodiaco,
l'ora
e le fasi lunari.
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Piazza dei Signori
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Piazza dei Signori
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Palazzo del Capitanio con orologio
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Stampa Piazza dei Signori
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Il nostro
primo
itinerario
termina in Piazza del Duomo dove ammiriamo la
Cattedrale dedicata a
Santa
Maria Assunta.
La facciata con tre portali e rosone è rimasta
incompiuta.
Alla destra del Duomo sorge il Battistero dedicato a S. Giovanni e
consacrato
nel 1281.
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Duomo di Padova
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