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L'identità e il genere
 a cura di Mary Nicotra


3 giugno 2001

 

INTERVISTA ALLA DEPUTATA TITTI DE SIMONE

 

Titti De Simone, palermitana, presidentessa di 

Arcilesbica, giornalista, prima lesbica dichiarata e militante che entra in Parlamento, è stata eletta alla Camera dei Deputati nelle liste di Rifondazione Comunista ...   (segue)

 

 

SPECIALE PRIDE  2001

 

PRIDE 2001 IN ITALIA E NEL MONDO

 

 

Le celebrazioni del Pride quest'anno si svolge ranno in più città, e gli organizzatori hanno stilato il calendario in modo da non sovrap porre  gli appuntamenti.

Il World Gay Pride del 2000  a  Roma ha rappresentato un punto fondamentale per la visibilità e le rivendicazioni di lesbiche, gay, trans ed è nella continuità con quell'evento straordinario che si situano tutte le iniziative dei mesi di giugno e luglio. Ci aspettano quindi settimane ricche di appuntamenti ...(segue)

                     

 

 

 

IL MANIFESTO DEL PRIDE DI MILANO

 

Il world gay-lesbian- bisexual- transgender Pride 2000 nella Roma del Giubileo ha dato linfa nuova alla politica italiana, restituendo al dibattito politico il piano che gli è proprio: quello degli ideali, e non dei tecnicismi.Il Pride 2000, rilanciando il tema dei diritti di cittadinanza, ha affermato la volontà di una grossa parte della società civile italiana di vivere in uno stato laico e pluralista, che pensi la differenza come ricchezza: che non solo “tolleri”, ma che  promuova il confronto tra sistemi etici e stili di vita diversi come occasione di rinnovamento e di trasformazione per l’intera società. Non si è trattato soltanto della parata di una minoranza di cittadini omosessuali, ma di un importante momento simbolico che ha dato visibilità al movimento gay, (segue)

 

 

 

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SPECIALE  PRIDE 2001  -  IN ITALIA E NEL MONDO   

 

Le celebrazioni del Pride quest'anno si svolge- ranno in più città, e gli organizzatori hanno stilato il calendario in modo da non sovrap- porre  gli appuntamenti.

Il World Gay Pride del 2000 

a Roma ha rappresentato un punto fondamentale per la visibilità e le rivendicazioni di lesbiche, 
gay, trans ed è nella continuità con quell'evento straordinario che si situano tutte le iniziative dei mesi di giugno e luglio. 

Ci aspettano quindi settimane ricche di appuntamenti da non perdere, a Verona, Milano, Catania, Vienna e Roma.

Il primo appuntamento importante a Verona, il 9 giugno, per la manifestazione nazionale "LA CITTADINANZA VA SCRITTA". Obiettivo degli organizzatori: dare una risposta agli attacchi fascisti e alle risoluzioni discriminatorie del Consiglio Comunale contro lesbiche e gay; chiedere che "…il diritto di cittadinanza di ogni persona, qualunque sia il suo orientamento sessuale, identità di genere, etnia, provenienza, condizione fisica, sociale, venga SCRITTO E TUTELATO nell'ordinamento giuridico italiano… per ottenere piena cittadinanza a tutte le differenze che compongono la società".
Per leggere il manifesto e il programma completo con l'itinerario della marcia: www.mariomieli.org/pinkverona - www.urano.it

A Milano il Coordinamento Arcobaleno sta lavorando per organizzare il PRIDE 2001 MILANO che ha come slogan: 

 

"Diritti civili per Lesbiche Gay e Trans - Noi, anche!".

 
Il corteo di sabato 23 giugno rappresenterà il momento culminante di una lunga serie di iniziative che occuperà tutto il mese, con dibattiti, incontri, seminari e momenti ludici, alcuni dei quali riservati solo alle donne. Appuntamento alle ore 14 in Via Palestro angolo Corso Venezia; si parte alle 15.
Per saperne di più: www.pridemilano.org
Leggi  il  Manifesto  del Gay Pride di Milano e puoi trovare il programma completo negli eventi del mese di Arcobaleno Donna.

 

 

Il 28 giugno manifestazione a Catania per le celebrazioni del Pride organizzate da Open Mind - Centro di iniziativa gay lesbica e trans del capoluogo siciliano.

Dopo il successo del World Pride 2000, quest'anno a Roma si tiene la 1° Edizione del ROME INTERNATIONAL PRIDE 2001 RIGHTS AND FREEDOM - DIRITTI E LIBERTA'. La settimana con gli eventi principali sarà quella dal 1 all'8 luglio, con grande manifestazione il 7 luglio che terminerà al Circo Massimo con un concerto gratuito di artisti italiani e stranieri. Il Pride Village verrà inaugurato il 1° luglio e chiuderà la notte del 22 luglio. Sono previsti: rassegna cinematografica, rassegna teatrale, convegni, dibattiti, mostre, defilè, e la 2° edizione del Capocotta Beach Party. 

Per saperne di più:www.mariomieli.org

… e non dimentichiamo


EUROPRIDE a Vienna con Europarade il 30 giugno.
www.europride.org


GAY DAY AT WALT DISNEY WORLD, Orlando, Florida, USA, dal 31 maggio al 7 giugno. E' dal 1991 che gay e lesbiche da tutto il mondo si incontrano per un intera settimana a Disney World, in Florida. Questo evento l'anno scorso ha attirato più di 100.000 tra GLBT, amici e familiari. Visto il grande successo che riscuote il Gay Day, anche gli Universal Studios, Sea World e Busch Gardens hanno aderito a questo eccitante avvenimento.
www.gayday.com


20th WORLD INTERPRIDE CONFERENCE "EMBRACE DIVERSITY" ad Auckland, Nuova Zelanda, dal 4 al 7 ottobre 2001
www.worldpride.org    www.interpride2001.org

 

 

Un periodo ricco di eventi, dunque!!



                                                                 Marisa Porello

 

 

 

 

MANIFESTO  

23 GIUGNO 2001 GLTQ PRIDE 2001 MILANO

 

ll world gay-lesbian-bisexual-

transgender Pride 2000 nella Roma del Giubileo ha dato linfa nuova alla politica italiana, restituendo al dibattito politico il piano che gli è proprio: quello degli ideali, e non dei tecnicismi. 

Il Pride 2000, rilanciando il tema dei diritti di cittadinanza, ha affermato la volontà di una grossa parte 

 

della società civile italiana di vivere in uno stato laico e pluralista, che pensi la differenza come ricchezza: che non solo “tolleri”, ma che  promuova il confronto tra sistemi etici e stili di vita diversi come occasione di rinnovamento e di trasformazione per l’intera società. Non si è trattato soltanto della parata di una minoranza di cittadini omosessuali, ma di un importante momento simbolico che ha dato visibilità al movimento gay, lesbico, transessuale e queer (GLTQ) e che al tempo stesso ha coinvolto tutte le donne e tutti gli uomini che credono nei valori dell’uguaglianza e della libertà.
Questa domanda di libertà deve continuare ogni giorno. La nuova visibilità del movimento GLTQ testimonia la volontà delle minoranze discriminate in base al loro orientamento sessuale o identità di genere di vivere serenamente, senza compromessi, senza ipocrisie o nascondimenti, “allo scoperto” la propria vita, con l’orgoglio della propria diversità: è il segno della consapevolezza e della forza della comunità GLTQ italiana. Ma al
tempo stesso la visibilità, se non viene accompagnata dalla tutela della legge, espone ad attacchi e a nuovi pericoli. Nella società italiana si registrano ancora troppe discriminazioni, troppe intimidazioni, troppe aggressioni verso persone lesbiche, gay, transessuali e queer: e se la destra più retriva non perde occasione per ribadire che queste persone non devono aver diritto a una piena cittadinanza, le simpatie dichiarate dalla
sinistra non hanno portato a nessun passo avanti sul piano dei diritti.
Anche nella città di Milano, sotto un atteggiamento di ipocrita tolleranza concessa con la condizione di restare nell’ombra, covano atteggiamenti discriminatori e di insofferenza per quella considerevole parte di popolazione che chiede soltanto di essere trattata alla pari degli altri cittadini. La mancanza di chiari e netti segnali di rispetto per le differenze da parte di partiti politici e Istituzioni e le aggressioni verbali di esponenti del centrodestra altro non fanno che permettere a sparuti gruppi di sentirsi liberi di rivelare la loro indole violenta e
totalitaria.
Il movimento GLTQ individua come primo passo verso la piena affermazione del principio di uguaglianza l’approvazione di una legge antidiscriminatoria che tuteli - nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in tutti i momenti del vivere civile - tutte le donne e tutti gli uomini da ogni forma di violenza e di sopruso motivata dal rifiuto delle differenze di orientamento sessuale e identità di genere.
È convinzione del movimento GLTQ che il Parlamento Italiano debba recepire al più presto nel proprio ordinamento il contenuto della risoluzione del Parlamento Europeo del 1994 e adeguarsi al Trattato di Amsterdam del 1997 per garantire anche alle singole persone e alle coppie GLTQ gli stessi
diritti di cui godono le singole persone e le coppie eterosessuali, in nome del principio dell’uguaglianza giuridica di tutti i cittadini e le cittadine, già sancito dall’articolo 3 della Costituzione, del
riconoscimento e garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo richiamati dall’ articolo 2, ribadendo lo spirito laico dello Stato Italiano, riconosciuto dall’articolo 7.
Per dar voce a queste richieste, e per rinnovare la lotta del movimento GLTQ italiano celebrandone l’orgoglio, nel dichiarare la propria adesione alle manifestazioni “La cittadinanza va scritta” di Verona del 9 giugno, del Pride di Catania del 28 giugno, dell’Euro Pride di Vienna del 30 giugno, dell’International Pride di Roma del 7 luglio, il coordinamento Arcobaleno
Lesbico Gay Trans - Milano invita tutte le Associazioni lesbiche, gay, transessuali, queer ed eterosessuali, tutti i partiti, gruppi e i singoli cittadini democratici e libertari ad aderire e partecipare al PRIDE 2001 MILANO che si terrà il 23 giugno per le vie del centro cittadino.

COORDINAMENTO ARCOBALENO LESBICO GAY TRANS MILANO
Arcigay C.I.G. Centro di Iniziativa Gay Milano
Arcilesbica Circolo Zami Milano
Arcitrans La Fenice Milano
CDM Collettivi Donne Milanesi
CODS Diritti e Libertà Autonomia Tematica DS Milano
GayLib Milano Omosessuali Liberaldemocratici
G.L.O. Rifondazione Comunista Milano
Gruppo del Guado Cristiani Omosessuali Milano
Gruppo Soggettività Lesbica Università delle Donne Milano
Inkontrario Gruppo LGBT dell’Università degli Studi della Bicocca Milano
Joy Gruppo LGBT dell’Università degli Studi di Milano
Linea Lesbica Amica Milano

Segreteria organizzativa: Via Bezzecca, 3 - 20135 MILANO
Tel. 02.54.12.22.25 www.pridemilano.org

Per le adesioni: Fax 02.54.12.22.26 o via e-mail: pridemilano@libero.it
Hanno aderito al 20 maggio:
ArciGay Nazionale - Arcilesbica Nazionale  - Arcitrans Nazionale
Circolo Pink, Verona - Coordinamento Gay Lesbico Trans Torino
CODS Coordinamento Omosessuali Democratici di Sinistra
Orlando, Arcigay, Brescia - Orsi Italiani - Associazione Radicale "Enzo Tortora" di Milano - Democratici di Sinistra - Federazioni provinciali di Milano e Como e federazione regionale della Lombardia
Comunisti Italiani - Federazione dei Verdi - Gruppo Radicali Lista Bonino della Regione Lombardia - Partito della Rifondazione Comunista
Partito Umanista

Per contributi in denaro: c/c bancario 43332062 "Arcobaleno per il Pride 2001 Milano" Cassa di Risparmio Parma e Piacenza Ag. 5 Milano CAB 1653 ABI 6230.

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INTERVISTA ALLA DEPUTATA  TITTI DE SIMONE

 

Titti De Simone, palermitana, presidentessa di Arcilesbica, giornalista, prima lesbica dichiarata e militante che entra in Parlamento, è stata eletta alla Camera dei Deputati nelle liste di Rifondazione Comunista. 


Titti ha accettato con piacere di farsi intervistare da DonneInViaggio.  


DiV. Quale significato attribuisci alla tua elezione?


TdS. Ritengo che abbia una grande importanza per il movimento. È un risultato collettivo, frutto delle battaglie per i diritti civili, per le libertà, per il pluralismo. È testimone di un cambiamento che sta avvenendo nella nostra società e che vede le donne e le lesbiche protagoniste. C'è una maggiore visibilità della nostra azione politica e la mia elezione dichiara che c'è sicuramente uno sdoganamento delle nostre battaglie, come movimento lesbico, nella politica. C'è una parte importante di questo Paese che ha scelto di portare in Parlamento una lesbica: è il segnale che si vuole andare verso un avanzamento, non verso una regressione. E' un segnale di incoraggiamento, positivo; non dobbiamo arrenderci, le destre si possono battere.


DiV. Parlaci di come è maturata la tua candidatura all'interno di Rifondazione Comunista e di come concili i tuoi impegni fra associazione e partito politico.


TdS. Io vivo la politica a tutto tondo, ed è sempre stato così. Non sento separazione tra politica di serie A e di serie B. Non è mai esistita la politica del sociale, delle associazioni, in contrapposizione con le altre. È tutta politica ed è tutta importante. Purtroppo viviamo una scollatura grave tra quella che è la politica di partecipazione alla vita democratica che viene fatta dai movimenti, dai gruppi, dalle donne, nelle città, nei territori, e quella che è la rappresentazione di tutto ciò dentro le Istituzioni. Purtroppo questa rappresentazione è assolutamente infedele ed è drammaticamente scarsa, insufficiente. Siamo uno dei paesi che ha la minore presenza di donne nelle Istituzioni. Penso che sia importante che la rappresentazione della politica di genere, della politica delle donne, nella direzione del cambiamento della società, entri a pieno titolo nelle Istituzioni e le contamini, le occupi, le scomponga, le metta in crisi profondamente. C'è bisogno di mettere in crisi questo sistema, che ha regole che tengono troppo le donne fuori dal potere decisionale. Quindi credo che la presenza delle donne, anche articolata, come può essere quella di una esperienza lesbica, dia un importante valore aggiunto alla politica. Poi naturalmente io vivo questa esperienza, l'ho già detto in altre occasioni, al servizio della società civile, e così sarà la mia presenza in Parlamento, a favore di una battaglia per la libertà, per l'avanzamento del Paese, da portare avanti con determinazione, ancor di più oggi con le destre al governo. Quindi lavorerò per fare da collegamento con i movimenti, con le associazioni, con i gruppi, da cui io provengo e in cui ho militato, e non solo gruppi lesbici e omosessuali, ma anche femministi, gruppi di donne, con cui anche come Arcilesbica abbiamo costruito progettualità importanti. La mia scelta di Rifondazione Comunista non è una scelta estemporanea, sono iscritta a RC dal 1995 e negli ultimi tre anni ho fatto parte della Direzione Nazionale e del Comitato Politico nazionale. Quindi la mia presenza in RC è conosciuta, c'è un rapporto da tempo, e ritengo la mia candidatura e la mia elezione una questione di coerenza di questo partito rispetto a degli impegni, a delle posizioni, a delle progettualità che ha avanzato e di cui si è fatto portatore grazie anche probabilmente alla presenza mia, delle donne del Forum, dei soggetti che in questi anni abbiamo costruito insieme. E poi credo che la nostra battaglia debba iscriversi dentro un orizzonte più ampio, che è quello della trasformazione complessiva della società, perché i fenomeni che sono legati alla globalizzazione, al pensiero unico, e quindi alla morale unica, che viene determinato dal dominio del mercato, sono qualcosa che ci riguarda fortemente e che influenza le nostre vite sotto tutti i punti di vista, comprese le nostre condizioni di libertà, di diritti, di cittadinanza. Non dimentichiamoci che la globalizzazione colpisce selvaggiamente le donne in tutto il mondo, in termini di povertà, di guerra, di violenza, di oppressione, e quindi guardo alla necessità di costruire un progetto politico culturale di una sinistra alternativa a questo sistema, vedo la nostra battaglia inscritta in questo processo. A questo proposito, voglio ricordare che un appuntamento importante è il meeting femminista sui G8 che si terrà a Genova il 15 e 16 giugno. Penso che possa essere una occasione per fare il punto della situazione tra donne elette o che comunque fanno politica, per continuare a lavorare verso una direzione di avanzamento civile e democratico, opponendoci allo strapotere della Nato, al dominio del mercato, a quei poteri che comunque sappiamo essere in gran parte deleteri per le donne.


DiV. Ora che sei stata eletta, quali sono le prime cose che farai e per le quali ti batterai? In generale, quali sono le battaglie che vuoi portare avanti?


TdS. Intanto ti posso dire che sicuramente il primo atto che produrrò, appena sarà possibile farlo, sarà una interrogazione parlamentare sulle aggressioni e le minacce avvenute in questi giorni ai gruppi gay del nord-est, a Padova e Verona, da parte di Forza Nuova e di un sedicente "gruppo di supremazia fascista". Bisogna mantenere alta e viva l'attenzione su queste situazioni gravi e bisogna anche spingere il governo ad assumere delle posizioni. Sarà una interrogazione che potrà essere riproposta al Parlamento Europeo, perché è importante che l'Europa sappia quello che succede in Italia, con le destre al governo. Poi naturalmente ripresenterò tutte quelle proposte di legge che riguardano le battaglie del movimento gay e lesbico: le unioni civili, la legge contro le discriminazioni, le questioni che attengono alla genitorialità gay e lesbica, e quindi adozioni, inseminazione artificiale; e chiederò il sostegno alla cultura gay e lesbica alla pari delle altre iniziative culturali. Naturalmente il mio impegno sarà a 360° sulla questione delle libertà e della laicità dello stato. Su questi temi il governo di centrosinistra negli anni passati non ha certo brillato per autonomia dalle ingerenze vaticane, e con le destre naturalmente questa situazione si esaspererà e si aggraverà ancora di più, lo abbiamo visto già all'indomani delle elezioni. Rischiamo di andare verso un restringimento delle libertà, della concezione della laicità dello stato, della cittadinanza, dei diritti, e su questo si dovrà lavorare tantissimo e io mi impegno a farlo. Dobbiamo mantenere una tensione fortissima nell'opinione pubblica perché molte questioni sono coinvolte: scuola, cultura, diritti, autodeterminazione delle donne, immigrazione… 


DiV.
Nonostante abbia vinto la destra, pensi che si potrà ottenere qualcosa in questa legislatura per LGT o si dovranno aspettare altri cinque anni?


TdS. Penso che non ci dobbiamo porre aspettative perché in questi cinque anni non credo otterremo nessun tipo di avanzamento. Saranno anzi cinque anni col rischio di regressioni pericolose sulla questione dei diritti sociali e della giustizia sociale in generale. Dobbiamo vigilare e costruire un'opposizione durissima alla destra e ai poteri antidemocratici che le sono alleati, come le gerarchie vaticane, e favorire insieme ai movimenti una grande ripresa della mobilitazione e dell'elaborazione culturale alternativa. Questo sarà il lavoro che farò. Quindi, per i prossimi cinque anni, non vedremo granché per noi. A meno che non intervenga prima il Parlamento Europeo, che ha elaborato testi molto avanzati per quanto riguarda i diritti di gay e di lesbiche, penso alla risoluzione di Strasburgo del '94. Dobbiamo augurarci che, vista la situazione medievale italiana, l'Europa continui comunque ad avanzare su questo terreno e costringa l'Italia ad adeguarsi. Non ha senso che una coppia gay o lesbica in Inghilterra o in Francia sia riconosciuta e appena arriva in Italia perda immediatamente lo status. E poi naturalmente dobbiamo continuare a lavorare affinché l'Europa non abbandoni la sua importante ispirazione sociale e anzi la rafforzi, perché vogliamo che non sia soltanto una Unione monetaria e di mercato ma che sia anche una Europa dei popoli e dei diritti sociali.


DiV. In che modo cercherai la collaborazione delle donne elette nel centrosinistra e delle donne del Parlamento, in generale?


TdS. Con le donne del centrosinistra naturalmente sarà indispensabile lavorare insieme e cercare di convergere su una opposizione alle destre. Credo molto nella capacità delle donne di costruire dentro il Parlamento una cordata forte da questo punto di vista. Siamo molto poche, c'è una battaglia importante da fare immediatamente perché il risultato di queste elezioni, cioè questa miserevole, in termini numerici, presenza delle donne ha squarciato il velo sulla questione del deficit democratico della rappresentanza di genere nelle Istituzioni. Nell'ultima legislatura c'è stato un impegno del Parlamento sull'articolo 51 della Costituzione, ma, necessitando di una legge di modifica della Costituzione, c'è un iter alquanto complesso da rispettare. Penso comunque che una delle prime cose che le donne della sinistra dovranno fare sarà proprio quella di chiedere che la prima legge approvata da questo Parlamento sia quella sul riequilibrio della rappresentanza. Probabilmente questo sarà l'unico argomento sul quale riusciremo a trovare un'intesa anche con le donne del centrodestra. 


Vorrei continuare la nostra conversazione ma dobbiamo chiudere qui la telefonata, perché altri impegni chiamano Titti. Ho incontrato una donna di grande disponibilità, entusiasta e amichevole. Mi complimento per la sua elezione e le auguro buon lavoro.


MARISA PORELLO

 

 

 

 

 

 

 


 

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