3 maggio 2001
GENITORI
E FIGLI - QUALI RESPONSABILITA' ?
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Quando
nasce un figlio, nascono insieme a lui nuove emozioni...al di là
degli eventi biologici gravidanza - parto - allattamento. Ci
si trova davanti e dentro ad una nuova esperienza. Per
quanto ci si sia documentate e per quanto
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ci si confronti con i
racconti dell'esperienza di altre donne, si è comunque colte di
sorpresa...e spesso nel processo educativo, diciamoci la verità ,
non si sa che pesci pigliare.
Quali
valori? Cosa è giusto? Cosa è sbagliato?
Genitori
- che mestiere difficile ...
Il
figlio nasce, cresce, diventa adolescente e si avvia verso
l'età adulta.
Vi
è mai capitato di andare a parlare con gli insegnanti di
vostro figlio e scoprire che vi descrivono un 'personaggio' a voi
sconosciuto? Ribelle, aggressivo e attaccabrighe mentre a
casa è taciturno?
Se
un figlio è 'problematico', non va bene a scuola, trasgredisce le
regole familiari infrangendo tabù o valori considerati
fondamentali in casa, ci si ritrova spiazzate.
Si
lotta magari fino in fondo cercando di riportarlo sulla
via ritenuta 'retta' o ci si arrende sconfortate
chiedendosi : in che cosa ho/abbiamo sbagliato...
In
tutte e due i casi , spesso, una vocina interiore
ossessiona le madri: è colpa mia...non l' ho allevato
bene...cosa posso fare...
Ci
ci sente responsabili - davanti ad un proprio fallimento
-
Il
mito o dogma (se preferite definirlo così) della
centralità dell'importanza dell'allevamento nutre con forza la
convinzione che la futura personalità dei figli
dipenda quasi esclusivamente dall' ambiente familiare
in cui sono cresciuti.
Judith
Rich Harris nel suo libro ' Non è colpa dei genitori'
rovescia le tradizionali teorie e le convinzioni più radicate
della psicologia dell'età evolutiva.
L'autrice
sostiene infatti che la personalità dei nostri figli è
influenzata in modo cruciale dai coetanei, in grado di plasmarne
il comportamento e le scelte ancor più dell'educazione dei
genitori.
L'
ambiente ha sì una sua incidenza sulla formazione
della personalità dei futuri adulti ma l'ambiente a cui ci si
riferisce non coincide solo con l'ambito ristretto della famiglia.
Harris
sostiene la tesi che la personalità di ogni individuo è il
risultato di caratteristiche innate, non legate all'esperienza,
unite alle 'scelte ' che si effettuano nell'ambiente
in cui si cresce e si vive.
Si
parla dunque dell'ambiente allargato - quello della scuola, del
quartiere, dove da piccoli ci si unisce per affinità
'elettive' ad altri bambini suddividendosi così in sottogruppi -
in un 'noi' contrapposto ad un 'loro'.
I
giovani adulti iniziano così a tracciare il loro cammino, e si
continua così tutta la vita...c'è chi a vent'anni ha già tutto
quasi chiaro e si sente identificato con gruppi sociali definiti -
futuri medici o architetti o impiegati e parrucchieri ...poco
importa.
C'è
chi più inquieto si riconosce nei gruppi di chi non sa cosa farà
da grande, o di quelli del Roxy bar, o di chi trasgredisce le
regole sociali.
Nel
corso della vita si creano famiglie allargate con cui si
condividono interessi e ideali politici, famiglie
professionali, famiglie di fatto, famiglie elettive.
C'è,
ancora, chi mantiene il centro del suo mondo nella famiglia
natale. Ad ognuno le sue scelte, il suo modo di reagire agli eventi
della vita - ad ognuno la sua personalità.
E
se le scelte dei vostri figli non dovessero piacervi, tirate un
sospiro di sollievo, non è colpa dell'allevamento... sono scelte
di individui diversi da voi - direbbe Harris.
Certo,
il dibattito potrebbe accendersi animatamente,
se ci si inoltrasse nella complessità della vita
adolescenziale, se si considerassero situazioni
familiari gravemente disfunzionali dove i bambini subiscono
abusi, ma non è questa la sede.
Mi
fermo prima e accolgo incuriosita la riflessione della Harris che
sintetizzata potrebbe suonare più o meno così:
'I
genitori sono importanti ma non sono ' il tutto' che
ha contribuito a fare di noi adulti le persone che siamo oggi... '
''
Natale 1963
...questo
carma ti ho immortalato augurandoti dolce mio essere amato che la
tua vita diventi un'ascesa trionfale''
Così
mio padre mi salutava nel mio primo Natale al mondo.
In
quella frase c'è tutto lui - i suoi sogni, le sue proiezioni, le
sue aspettative, il suo modo di essere al mondo.
Non
so cosa intendesse per 'ascesa trionfale' - non so se oggi
considera la mia vita la realizzazione di quella ascesa per lui
così importante.
So
solo che, anche se non sempre i nostri valori coincidono, con il
suo silenzio discreto e amorevole, adesso, che si è arreso al mio
carattere ribelle, ha fatto una scelta; una scelta d'amore, da
padre a figlia.
Mary Nicotra
bibliografia
Judith
rich Harris Non è colpa dei genitori - Oscar Saggi Mondadori '00
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