COMUNICARE E
CAPIRSI - L' ARTE DEL NU SHU
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Quando le luci si sono spente e il grande
schermo ha iniziato a catalizzare la mia attenzione, non
sapevo ancora cosa sarebbe successo, pochi minuti dopo. In un
crescendo di curiosità e coinvolgimento, mi sono resa conto che
stavo subendo il fascino di qualcosa che fino ad allora avevo
ignorato, il Nu Shu.
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Amore a prima vista, si potrebbe dire.
Ma Nu Shu non è una persona, Nu Shu è il
linguaggio segreto delle donne - è una forma di comunicazione
che le donne, nell'antica Cina, hanno creato come spazio
intimo e riservato per comunicare fra di loro.
Uno spazio ignorato e trascurato dagli uomini, e
gelosamente custodito dalle donne in questa speciale 'sorellanza'.
Un vecchio proverbio dell'epoca
dell'imperialismo cinese afferma ' meglio avere un cane che
una figlia '. Uno dei detti in Nu Shu sostiene che ' davanti ad un pozzo
non si muore di sete, e quando si è con le sorelle, non c'è posto
per la disperazione'…
La scoperta appena fatta mi ha subito
immediatamente fatto sentire più ricca.
Quelle donne, in un'epoca così lontana, senza
apparenti risorse né materiali né intellettuali e in risposta ad un clima
oppressivo, furono capaci, attraverso una modalità
comunicativa, di trovare un senso alla
propria vita. Attraverso il linguaggio, riuscirono a trasformare il
loro quotidiano fatto di isolamento e oppressione, in arte. Mille
interrogativi nella mia
mente prendevano forma;
gioia, compassione
e senso di solidarietà sorgevano spontanei mentre il documentario ci
portava con le proprie immagini nella regione del Nu Shu a casa di Yang Huan -
Yi, una donna di 86 anni, che vive in un villaggio a sud della
provincia cinese di Hunana.
E' l'unica sopravvissuta in grado di raccontarci, attraverso la
sua storia, delle
cultura del Nu Shu.
L'unica donna, oggi, che possiede ancora il
segreto e l'abilità per scrivere e leggere il linguaggio segreto
delle donne.
A intervistarla e a raccogliere testimonianze
sulla tradizione Nu Shu si è dedicata per un periodo importante della
propria vita Yue - Qing Yang che, abbandonata la sua carriera scientifica,
diventa produttrice indipendente di film a tematiche dedicate alle
donne. Lei vive,
oggi, in Canada, e
guidata dalla sua passione, decisa a voler essere
'strumento' di quella testimonianza, si è recata 4 volte tra il
1995 e il 1997 nella regione del Nu Shu, con la sua troupe composta solo da
donne.
Ha
ricostruito, così, attraverso la memoria e i racconti di
alcune donne, questo
affascinante pezzo di storia e di tradizione delle donne in Cina.
Le
origini di questo linguaggio segreto sono nella provincia
di Human, nelle contee di Jiangyong e Dao e per lo più il Nu
Shu fu fatto circolare dalle donne paesane con i piedi
bendati.
Furono proprio loro, donne 'analfabete' e 'senza
educazione formale' che inventarono questo originale e unico sistema
di scrittura.
Per contrasto, definirono la scrittura cinese ''Nan
Shu'' che significa, 'la scrittura dei maschi'
I mariti non erano in grado di comprendere i
significati della scrittura Nu Shu, quella delle loro mogli. Non ne
tenevano conto in quanto consideravano le donne esseri
inferiori. E fu proprio
questa profonda discriminazione a rendere sconosciuto questo
linguaggio scritto per secoli.
L'aspetto affascinante del Nu Shu è che ha generato
così una sub-cultura tutta al femminile in una società patriarcale.
Inoltre. questa speciale cultura Nu Shu è strettamente connessa
all'unicità degli usi e costumi locali che erano un mix di Cinese
Han e dei gruppi etnici Yao, i quali riflettono l'influenza dell'eredità
matriarcale dei gruppi Yao .
In questa cultura al femminile il Nu Shu trovava
espressione nella vita quotidiana delle donne e fu integrato nel
lavoro di routine.Veniva letto con uno speciale forma di canto
e scandiva così la vita
di tutto i giorni di quelle donne. Era infatti costume per le donne
riunirsi a cantare
leggendo uno scritto Nu Shu mentre cucivano e ricamavano e
le loro scritture e
canzoni sono diventati il più importante elemento delle cerimonie
nella maggior parte di tutti gli eventi sociali, compresi i
matrimoni.
Il Nu Shu aveva la funzione di rinforzare la
sorellanza, e di trasformare la vita quotidiana in una sorta di fuga colorata e
profumata contrapposta al grigiore e all'odore pestilento di un
quotidiano, altrimenti, insopportabile.
Ne sono testimonianza le loro toccanti lettere
scritte in forma poetica, che permettono di liberare emozioni
profonde e che rivelano il loro risentimento nei confronti della
dominanza maschile.
Le donne, alle quali era esplicitamente
richiesto di sottomersi ai propri mariti, esprimevano nelle canzoni
Nu Shu la loro malinconia...
Il Nu Shu fu ignorato per secoli, e solo negli
anni 50 in Cina, una donna attirò l'attenzione dei servizi segreti
nazionali con la sua scrittura.
Fu il timore che si trattasse di un codice
segreto per lo spionaggio internazionale, che spinse i servizi
segreti ad indagare e scatenò un'interessante reazione che coinvolse
le migliori accademie del paese. Furono consultati i migliori
linguisti ma nessuno
degli esperti fu in grado di decifrare il Nu Shu.
Solo negli anni 80 il sistema di scrittura fu
riconosciuto come Nu Shu, che significa, per l'appunto, la scrittura delle
donne.
Questa scrittura è composta da 7.000
caratteri e si differenzia molto dalla scrittura cinese i cui
caratteri sono di forma quadrata, con linee dritte.
Il Nu Shu è, invece, scritto con forme curvilinee
e le donne spesso ricamavano i caratteri Nu Shu sui vestiti come se
fossero dei disegni.
Ringrazio Yue-Qing Yang, che con il suo
documentario ha reso possibile anche a me un contatto, anche se in
modo virtuale, con il linguaggio segreto delle donne, con quelle
donne, le loro storie e la loro bellezza.
E' come se sentissi ancora le voci dei canti di
quelle donne che nei loro rituali quotidiani 'si raccontavano' in Nu Shu.
Yang Huan - Yi, a 86 anni, scrive ancora poesie
e pratica l'arte del Nu Shu laggiù, in quella parte del mondo;
aspetta che qualcuna pubblichi un suo libro…
Mary Nicotra
3 Marzo 2001
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