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Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale
(in Italia)

Premessa:
Esce per la prima volta in Italia un "Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale". Le politiche sociali nel nostro Paese, come negli altri Paesi dell'U.E., attraversano un periodo di grandi cambiamenti seguiti ad una crisi ultradecennale. In verità è l'intera società e la stessa organizzazione dello Stato che hanno mostrato i limiti del tempo e che reclamano interventi capaci di favorirne la modernizzazione e la capacità di dare risposte adeguate alle esigenze che ne scaturiscono.
In Italia è in corso un processo riformatore che cerca di coniugare armonicamente gli aspetti istituzionali per una democrazia più estesa con i fattori strutturali ed organizzativi per una piena cittadinanza di tutti i soggetti sociali. I vari settori che compongono il più ampio sistema della politica sociale - dalla previdenza alla sanità, dall'istruzione e formazione professionale al lavoro e alla promozione dell'occupazione - in questi anni (e ancora oggi) stanno subendo trasformazioni di cui le leggi dello Stato rappresentano i segni e la testimonianza più evidenti.
I servizi socio-assistenziali occupano un settore rilevante delle politiche sociali e impiegano un gran numero di professionisti ed operatori sociali. Tuttavia non sembrava (o non sembra ancora) riscuotere l'attenzione e l'interesse generali. Anche la quota della spesa sociale destinata al settore cosiddetto assistenziale denuncia la residualità in cui esso viene tenuto.
A fronte della marginalità istituzionale ed economico-finanziaria esiste nel territorio una rete di soggetti impegnati in vario modo ad offrire prestazioni e a produrre interventi di servizi destinati ad una sempre più ampia fetta di popolazione - individui, gruppi, famiglie, … - con disagio variamente espresso.
Il "Rapporto" che l'EISS, d'intesa con l'Ordine professionale, il SUNAS, l'ASSNAS e l'AIDOS, ha promosso, intende fare il punto sulla situazione del Servizio Sociale e della professione dell'Assistente Sociale in Italia con l'intento di restituire a questo settore e ai professionisti che vi operano una dignità e un'importanza pari a quelle degli altri settori che concorrono a formare l'intero sistema delle politiche sociali. La felice coincidenza della recente approvazione della "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" (l. 328/2000), dà forza e legittimazione alla non facile impresa di realizzare il progetto di tale "Rapporto".
Le difficoltà sono rappresentate dall'assenza di dati sicuri ed attendibili, dalla differenziata normativa regionale in materia di servizi sociali e dalla variegata loro collocazione istituzionale (Comuni, USL, Ministeri, Terzo settore,…) raramente intesa e vissuta con obiettivi di integrazione.
Insomma, una vastità di presenze e di esperienze territoriali con rare e labili reti di conoscenze e di collegamenti.
Ma in questo Rapporto è presente anche la consapevolezza che l'argomento stesso del Servizio Sociale - rapporto tra servizio sociale professionale e servizi sociali, funzioni e prospettive degli assistenti sociali, irruzione di nuovi soggetti operatori presenti, per esempio, nel terzo settore, competenze dei soggetti istituzionali, in primis i Comuni, e altri fattori concernenti le politiche sociali in genere e i servizi sociali in particolare - esige di essere rivisitato e ridefinito nei suoi fattori teorici, metodologici e organizzativi.
I diversi contributi che compongono il testo del "Rapporto sulla situazione del servizio sociale", qua e là, evidenziano le nuove problematiche, senza tuttavia avere la pretesa di fornire risposte esaustive e definitive. Il richiamo alle origini storiche del servizio sociale, alla sua evoluzione negli anni, alle prospettive richieste dai mutamenti sociali e dal dibattito culturale intorno ai temi del Welfare e delle politiche sociali, costituiscono nel Rapporto sollecitazioni - ora esplicite ora implicite - ad aprire un dibattito serio tra studiosi della scienza accademica ed operatori, preziosi portatori dei saperi professionali, ambedue necessari a ridefinire il servizio sociale come disciplina e come prassi.
La necessità di questo dibattito fruttuoso è particolarmente cogente nel momento in cui viene formalmente costituito il corso di laurea in servizio sociale, completo nei due segmenti di laurea (triennale) e di laurea specialistica (biennio a seguire).
In tale contesto accademico viene avvertita l'esigenza del "servizio sociale" come "disciplina autonoma".
Il "Rapporto sulla situazione del servizio sociale" vuole essere il segno ed il "luogo" di questo "cantiere". Il dibattito, interno ed esterno, intorno al servizio sociale, alle sue prospettive, alla sua organizzazione, ai suoi professionisti (assistenti sociali), alla qualità delle loro prestazioni e ai nuovi mali che li attendono, non sarà né breve né facile.
Luoghi e tribune molteplici ospiteranno il dibattito; il "Rapporto sulla situazione del servizio sociale" dovrà registrare ed amplificare i termini e gli eventuali risultati della discussione senza pretesa alcuna di "interpretare" o di "dettare la linea". L'intento "ambizioso", già presente in questo primo "Rapporto sulla situazione del servizio sociale", non vuole comunque distrarre dall'obiettivo primo e più modesto di raccogliere le informazioni, di fornirle al fine di farne uno strumento utile di lavoro per gli operatori e di governo per responsabili e amministratori.

Il volume di 431 pagine si articola in una introduzione ed in tre parti.

Presentazione di G. Rizzo:
indica l'origine dell'idea progettuale del Rapporto e dei suoi obiettivi.

Introduzione:
"Il servizio sociale come professione. Identità e percorsi nel contesto sociale del nostro Paese" (E. Sgroi). Il saggio descrive l'intreccio tra il servizio sociale e la professione dell'assistente sociale come si è sviluppato in Italia a partire dall'immediato dopoguerra fino ai nostri giorni indicando le reciproche influenze e difficoltà. I fattori sociali, politici ed economici hanno man mano caratterizzato il servizio sociale e le sue prestazioni. Ma la professione dell'assistente sociale, oltre a risentire dei condizionamenti esterni ha manifestato una debolezza organizzativa e una limitata capacità "contrattuale" in parte dipendente da fattori esterni e in parte dalla "difficoltà del conoscersi". Il sistema formativo, dopo un lungo periodo caratterizzato da un non sempre meritato ma sempre vivace e creativo "artigianato", oggi approda all'ambito accademico.

I^ Parte: Servizi Sociali e professione:

a) Il servizio sociale e i servizi sociali - Tipologie senza categorie. (L. Gui)
Accade con frequenza che venga operata una sovrapposizione di significati tra il "servizio sociale" e i "servizi sociali" facendo coincidere il contenuto di una disciplina e di un'azione professionale con le forme organizzate ed istituzionali di erogazione dei servizi ai cittadini. L'equivoco è dovuto alla contemporanea e contestuale crescita nel Paese delle politiche sociali e la relativa articolazione dei servizi di welfare da una parte e l'identità professionale dell'assistente sociale dall'altra. Il servizio sociale professionale è inteso come "disciplina di sintesi tra elementi di conoscenze volte alla operatività che ha per oggetto l'uomo nel suo rapporto con l'ambiente, che comporta perciò un sapere professionale e una pratica che caratterizzano una precisa figura professionale. I servizi sociali rappresentano le forme in cui il servizio sociale professionale si articola richiedendo compiti e metodiche differenti e differenziandosi in servizi di base e servizi di secondo livello.
Va registrato inoltre il passaggio dal servizio sociale inteso come risposta ai bisogni al servizio sociale inteso come risorsa per la crescita della vita "normale" del cittadino e della comunità.

Qualità del lavoro e soddisfazione dei lavoratori nei servizi sociali: un'analisi comparata tra modelli di gestione (C. Borzaga)
Il testo vuole evidenziare la presenza degli operatori del terzo settore nell'ambito dei servizi sociali. Tra tutte le attività di impegno dei diversi organismi di terzo settore quelle che riguardano il campo dei servizi sociali registrano un numero maggiore di operatori a confronto di quelli impegnati nel sanitario, nell'educativo e nel culturale. Anche il grado di soddisfazione è più elevato. Ciò che emerge dalle conclusioni del contributo è che il settore dei servizi sociali può rappresentare anche nel Terzo settore una concreta opportunità di sviluppo occupazionale.

b) Tipologia dei servizi sociali:
Questa sezione contiene con valore esemplificativo tre particolari ambiti di servizio sociale in cui l'EISS storicamente ha maturato delle esperienze: il segretariato sociale, il servizio sociale della Giustizia e il servizio sociale aziendale, che sono stati curati rispettivamente da A. Cortesi e L. Anfossi, C. Coppola e M.L. Delmati. Una serie di schede relative ad una vasta, benchè non esaustiva, tipologia di servizi sociali curati da altrettanti assistenti sociali, coordinati da C. Mineide, completa la sezione, cui seguono alcune tabelle con i dati ("Gli assistenti sociali in numeri") relativi agli assistenti sociali presenti ed operativi nelle strutture pubbliche.

c) La professione dell'assistente sociale:
La professionalità dell'assistente sociale secondo la legge quadro di riforma dell'assistenza (M. Dal Pra Ponticelli).
La legge n. 328/00 fornisce linee chiare per delineare l'immagine futura della professione dell'assistente sociale, in ordine soprattutto alla sua presenza sul territorio e nelle istituzioni locali per contribuire ad una programmazione del sistema dei servizi sempre più rispondente ai nuovi bisogni dei cittadini. In tal senso vengono riscoperti e rivalutati taluni compiti, come la supervisione, che fanno parte del patrimonio culturale della professione dell'assistente sociale.

Medaglioni (a cura di M. Tognetti e M. Cacioppo)
E' la presentazione di alcune esperienze significative vissute da assistenti sociali e raccolte attraverso la tecnica delle "storie di vita".

Seguono le schede illustrative degli organismi delle rappresentanze della professione dell'assistente sociale.

II Parte: Il servizio sociale nelle istituzioni:
Questa parte del rapporto contiene interventi e contributi che riflettono sul servizio sociale e sulla professione dell'assistente sociale sulla base di due eventi politico-legislativi recenti: la legge n. 328/00 e la riforma universitaria.

a) La legge quadro n. 328/00:
Le legge 328/00 un punto di arrivo e un punto di partenza per il servizio sociale in Italia (S. Rizza)
Il testo analizza particolarmente i primi cinque articoli del Capo 1 della legge, pur tenendo presente il suo intero articolato. Sono presenti in essi i fondamenti innovativi delle politiche sociali e del servizio sociale nonché i fattori metodologici portanti per la operatività dell'assistente sociale. I diritti di cittadinanza, il protagonismo e la titolarità di nuovi soggetti (Enti locali, Terzo settore) interpellano con forza il servizio sociale e la professione dell'assistente sociale per ridefinire il significato del lavoro sociale e ripensare l'assetto organizzativo e la sua funzione in ordine alle prestazioni di servizio sociale e il ruolo degli stessi soggetti destinatari degli interventi.

Stato, regioni ed enti locali nell'assunzione e gestione dei servizi sociali: prove di sussidiarietà (A. Police)
Il testo analizza il ruolo delle regioni e degli enti locali secondo un'ottica strettamente giuridica e giurisdizionale partendo dal concetto di "servizio pubblico" così come è regolato e vissuto nella Pubblica Amministrazione e come si presenta a seguito del decentramento e del federalismo amministrativo. La sussidiarietà viene a caratterizzare il rapporto tra pubblico e privato.

La legge di riforma dell'assistenza e il problema della liberalizzazione nei servizi sociali (F. Folgheraiter)
Una lettura critica della legge n. 328/00 in cui vengono indicati i punti di ulteriore sviluppo e miglioramento della medesima legge soprattutto in presenza dei soggetti di terzo settore e in vista di una sempre più diffusa liberalizzazione della gestione e delle prestazioni di servizio sociale.

I benefici della legge quadro nel territorio (P. Toniolo Piva)
Una breve guida alla lettura del Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003. E' il primo adempimento previsto dalla legge 328/00 e che impegna Regioni ed Enti locali nella formulazione dei rispettivi Piani.

b) Il sistema formativo:
La riforma universitaria di fronte alla sfida del nuovo sistema assistenziale (M. Dal Pra Ponticelli)
L'approdo della formazione dell'Assistente sociale al sistema universitario rappresenta una conquista per la professione, ma nello stesso tempo si presenta come sfida per la professione. Si tratta di salvaguardare i fondamenti disciplinari e valoriali, ma anche di favorirne l'evoluzione e l'approfondimento scientifico. Si richiede perciò l'impegno e la partecipazione degli assistenti sociali in un clima di collaborazione sinergica.

I diplomi universitari DUSS: profilo degli iscritti (a cura di S. Rizza)
I dati raccolti dall'Osservatorio di Milano vengono sintetizzati e organizzati al fine di riuscire funzionali al Rapporto.

La laurea sperimentale di Trieste e della LUMSSA di Roma (rispettivamente di A.M. Campanini e C. Corradi)
Testimonianza di un'esperienza sperimentale che ha preceduto i corsi di laurea in Servizio Sociale.

La nuova offerta Universitaria per la formazione degli Assistenti sociali (R. Cipriani)
Il percorso che ha condotto le esperienze formative dell'Assistente sociale ad entrare nell'Università non è stato facile e ancora presenta una qualche resistenza. I nuovi ordinamenti tuttavia seguono tutti gli altri che sono oggetto della riforma universitaria in atto.

Il dottorato in servizio sociale (G. Giorio)

Si tratta di un'esperienza di formazione superiore (Sociologia, teoria e metodologia del Servizio Sociale) che ha già interessato diverse unità di laureati provenienti da corsi di laurea differenti. E' il primo passo verso una presenza accademica direttamente rivolta al servizio sociale. N.B.: mentre il Rapporto veniva confezionato si è avuta notizia dell'attivazione di 8 dottorati in Servizio sociale presso l'Università di Roma Tre (facoltà di Scienze della formazione) in collaborazione con le Università di Cassino e della LUMSSA.

III Parte: I Documenti:
In questa ultima parte sono pubblicati alcuni documenti recenti attinenti al Servizio sociale e concernenti la professione dell'assistente sociale:
la legge n. 328/00;
una scheda con l'elenco di tutte le leggi richiamate dalla 328/00;
Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003;
Legge sul segreto professionale degli assistenti sociali;
Decreto sul terzo settore (uno degli adempimenti previsti dalla legge 32/00).
Conclusione:
Il "Rapporto" con i suoi vari contributi ha inteso fornire alcune chiavi di lettura del fenomeno del servizio sociale e dei servizi sociali registrando, per i motivi sopra detti, vistosi limiti per quanto concerne la descrizione quanto-qualitativa del fenomeno stesso. La consapevolezza di tali limiti obiettivi rappresenta però l'impegno prospettico di rimediarvi a partire dal Rapporto del prossimo anno che si auspica possa vedere un maggiore coinvolgimento delle sedi istituzionali più interessate. Si potrebbe così dare inizio per prima cosa alla costituzione di una banca dati o di un sistema informativo adeguatamente aggiornato e in grado di fornire le informazioni utili per una conoscenza puntuale del settore dei servizi sociali in Italia.
A tal fine sarà costituito un gruppo di lavoro permanente presso l'EISS e sarà richiesta la più ampia collaborazione a quanti sono interessati al tema ed operano nel settore.
Salvatore Rizza
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