Piastrone e Carapace
Organo copulatore di testuggine d'acqua:
- vescica urinaria (1)
- retto (2)
- pene (3)
- vescica anale (4).

Le Tartarughe esistono sulla Terra da oltre 150 milioni di anni, tanti più dell'uomo, la cui apparizione risalirebbe a meno di un milione di anni fa. Contemporanei dei dinosauri, questi rettili sono pervenuti a noi attraverso i millenni senza essere virtualmente intaccati dal processo evolutivo dell'Universo. Mentre l'ambiente corcostante subiva mutamenti straordinari, essi rimasero immutati, C'è di che restare ammirati pensando a questi miti e lenti animali che senza possedere alcuna arma di offesa sono passati indenni attraversando immani cataclismi cui hanno invece dovuto soccombere tante altre gigantesche possenti creature quali i dinosauri e i mammut.
Se le tartarughe possono vantare un così antico lignaggio, lo devono alla loro struttura difensiva, la corazza; la mobilità è stata sacrificata in questi animali alla necessità d'una robusta protezione. Nel corso dei millenni questi veri e propri "fossili viventi" si sono adattati ad ambienti diversi, modificando la struttura di alcuni loro organi sia esterni che interni, ma mantenendo nel complesso quasi inalterati i caratteri fondamentali, tanto che le specie attualmente esistenti sono simili a quelle estinte nelle antiche ere di cui conosciamo l'aspetto perchè tramandatoci dai reperti fossili.

Soprattutto l'apparato difensivo, e cioè il guscio, ha subito modificazioni dovendosi adattare al meglio alle sue funzioni di difesa passiva e mimetica, ma si tratta di modificazioni interessanti le caratteristiche di dettaglio, differenzianti l'una specie dall'altra per colorazione, disegno e sagomatura dello scudo, restando inalterata la struttura essenziale basata su un involucro scatoliforme costituito di due parti, una inferiore piatta ed una superiore più o meno convessa.

Il Carapace e il Piastrone

Il guscio delle tartarughe è un elemento di protezione funzionale - come ben dimostra il fatto che esse siano giunte sino a noi - è spesso molto bello, costituito d'una materia simile al corno o, per fare un paragone che interessa più da vicino, simile alla sostanza di cui sono formate le nostra ossa e le nostre unghie. L'efficacia protettiva della corazza varia notevolmente a seconda che testa, arti e coda risultino completamente o parzialmente retrattili ovveroché non lo siano affatto come avviene per le specie marine.
Quasi tutte le tartarughe possono ritirare a loro volontà dentro il guscio gli arti, il collo e la testa nonchè la coda che viene generalmente ripiegata sotto lo scudo. In alcune Specie l'efficacia protetiva della corazza è completata dalla chiusura degli orifici da cui sono stati ritirati arti e testa, con delle placche ossee così che l'animale rimane ermeticamente chiuso in una sorta di scatola ossea. La parte superiore del guscio è detta Carapace, quella inferiore Piastrone. Carapace e Piastrone sono generalmente saldati far loro ma in alcune specie, come Emys Orbicularis, risultano più o meno articolati essendo collegati da legamenti elastici.
Il Carapace, come detto, è più o meno convesso mentre il piastrone è quasi piatto.
La corazza, che ha normalmente sagoma ovale o cuoriforme, è un elemento protetivo che fa parte integrale del corpo della tartaruga, la quale senza di esso non potrebbe vivere. La corazza è formata di ossa endoscheletriche, di ossificazioni larghe e piatte di origine dermica e , di solito, di formazioni cornee che rivestono la sottostante impalcatura ossea.

Sia il carapace che il piastrone hanno una doppia struttura presentando internamente piastre ossee rivestite esternamente di piastre cornee (piastre ossee e piastre cornee aderiscono fra loro ma senza coincidere e differendo tanto nel numero come nella sagomatura). In alcune specie le piastre cornee non sono l'ultimo rivestimento esterno della corazza risultando a loro volta ricoperte di uno strato epidermico coriaceo o molle (in altre specie le piastre cornee sono mancanti). Le piastre ossee del carapace si differenziano a seconda della posizione occupata in :

  • Neurali
  • Nucale
  • Pigali
  • Costali
  • Marginali
  • Sopramarginali
scheletro di testuggine
In alto e in basso: scheletro di testuggine : radio (1), omero (2), cinto pettorale (3), carapace (4), cinto pelvico (5), femore (6), tibia (7), fibula (8), piastrone (9), ulna (10).
scheletro di testuggine
Le piastre ossee del piastrone (meno numerose e quindi più grandi) sono invece suddivise in quattro paia laterali simmetriche ed una mediana impari (mancante nelle Tartarughe a guscio molle).
Le piastre cornee del carapace, di solito giustapposte e talvolta embricate, hanno la stessa suddivisione delle piastre ossee sottostanti basata sulla posizione da esse occupata. Le piastre cornee del piastrone , a seconda della loro dislocazione, sono dette:
  • Pettorali
  • Golari
  • Intergolari
  • Addominali
  • Anali
  • Omerali
  • Femorali
  • Inframmarginali
Ad eccezzione delle Tartarughe a guscio molle, tutte le tartarughe hanno una parte delle piastre ossee (sia del carapace che del piastrone) intimamente fuse allo scheletro del tronco, il che contribuisce ad aumentare la robustezza della corazza. Infatti le vertebre della regione toracica e della lombare formano la serie mediana delle piastre ossee del carapace, mentre le piastre ossee costali derivano dalle costole per cui la cassa toracica delle tartarughe risulta originalmente formata essendosi le costole trasformate in piastre dorsali e non unendosi quindi ventralmente sullo sterno che in questi rettili non esiste. Mancano anche della clavicola.
La colonna vertebrale, che consta di un limitato numero di vertebre, è naturalmente rigida nella parte dorsale (dove le vertebre son saldate al carapace) e mobile nel collo e nella coda. Il cranio delle tartarughe - mancante del foro parietale e delle fosse temporali - a prima vista sembra fornito di una grande scatola cranica degna d'un animale evoluto; invece le dimensioni esterne sono dovute ad una sorta di involucro protettivo osseo che riveste la scatola cranica vera e propria la quale ha dimensioni ridotte. Nel complesso la struttura cerebrale è primitiva.
a Lato:
Anatomia di Testudinato :
- vescica urinaria (1)
- polmone (2)
- fegato (3)
- polmone (4)
- trachea (5)
- bronchi (6)
- esofago (7)
- stomaco (8)
- intestino (9)
- vescica anale (10)
- epidemio (11)
- cloaca (12)
 

L'apparato digerente

Le tartarughe sono prive di denti ma possiedono al loro posto una sorta di becco corneo con i bordi taglienti atto a ridurre i cibi in piccoli frammenti prima della deglutazione.
La lingua molle non può essere allungata fuori delle cavità orale.
L'apparato digerente non presenta peculiarità notabili; lo stomaco è generalmente semplice, l'intestino manca di cieco e sfocia nella cloaca tondeggiante il cui sfintere anale si apre alla base della coda.

L'apparato respiratorio

Estremamente timida, la fuga verso l'acqua al minimo rumore è quasi istantaneaL'apparato respiratorio è polmonare, quindi le tartarughe sfruttano l'ossigeno atmosferico; pertanto, pur avendo notevolissima capacità di apnea, non possono restare per più di un certo tempo sott'acqua e devono portarsi ogni tanto in superficie a prendere delle boccate d'aria .
Alcune specie fanno eccezione alla norma perchè a integrazione dell'apparato respiratorio polmonare posseggono degli organi speciali dal tessuto molto vascolarizzato che consentono loro di sfruttare l'ossigeno dell'acqua; tali organi sono collocati, a seconda delle specie, in prossimità della gola o in due saccheti laterali alla cloaca; nel primo caso l'acqua viene aspirata dalla bocca, nel secondo viene immessa nei "sacchetti" attraverso lo sfintere anale.
La particolare conformaziione della gabbia toracica, dalla muscolatura pressocchè atrofizzata, fa si che l'immissione d'aria nei polmoni e la susseguente espulsione devono essere agevolate, oltre che dall'azione della fascia diaframmatica, anche dal movimento ritmico di distensione e ritrazione di arti e collo.

L'apparato circolatorio

L'apparato circolatorio ha un cuore formato di due artii separati e d'un ventricolo; il seno venoso è annesso all'atrio destro; nel ventricolo, diviso in due da un rilievo incompleto, è compreso il bulbo arterioso.

L'apparato uro-genitale

L'apparato uro-genitale è munito di vescica donde l'urina viene avviata alla cloaca ove hanno pure sbocco le vie genitali. I soggetti maschi posseggono un organo intromittente dentro la cloaca a metà strada circa tra la base e la cima della coda, organo che non serve alla funzione urinaria ma solo a quella riproduttiva. La femmina è provvista di due ovaie piuttosto grandi, ciascuna collegata alla cloaca per mezzo di un ovidutto.

Le tartarughe sono ovipare e tutte le specie, quale che sia il loro habitat, depongono le uova sul terreno lasciando al calore naturale il compito di incubarle.


ORGANI SENSORIALI

Tra gli organi sensoriali, buon sviluppo hanno l'olfatto, il tatto ed anche la vista; manchevole è invece l'udito.
L'occhio è munito di una membrana nittitante e di due palpebre; è anche collegato con una ghiandola lacrimale. Le narici si aprono anteriormente al muso nella parte superiore.
L'apparato auditivo non ha aperture esterne.
Il gusto e l'olfatto sono molto svluppati; Nel loro vagare alla ricerca di cibo, le tartarughe racolgono continuamente particelle odorose, che attraverso le nari e il dotto nasofaringeo giungono all'epitelio olfattivo posto sulle coane; analizzata la provenienza dell'odore, raggiungono il possibile alimento, ma per comprenderne la commestibilità (e qui entrano in gioco le cellule gustative sparse sulla lingua) l'assaggiano ripetutamente. Questo comportamento, con la variante che le particelle odorose giungono alle coane con l'acqua, è ancora più spinto nelle specie acquatiche, che non possono contare molto sulle proprie capacità visive e si devono quindi muovere eslorando a tentoni il fondo, tastando ogni cosa potenzialmente commestibile. Forse per questo nellla dieta delle specie palustri come Emys orbicularis, compaiono in grossa percentuale prede già morte e spesso in decomposizione (senz'altro molto odorose anche in acqua).

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