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Non a caso "Mondo Scuola", proprio come "Mondo.... "
Egregio Presidente del Consiglio Sig. Silvio Berlusconi mi rivolgo a Lei anche se non L'ho votata. Flavio GIOTTO
Come si può evincere dal titolo NON sono più un Precario. L'immissione in ruolo è arrivata per la classe A038
(Fisica) alla scuola media di secondo grado. Ho regolarmente preso servizio il primo di Settembre presso
I.P.S.I.A. Edison - Volta di Mestre - VENEZIA. RI-Sorpresa!!!
Sono state 'Rimolestate' le graduatorie, stavolta non aspettatevi files decenti, negli zippati troverete degli
SCHIFOSISSIMI .TXT ed altri Files con nessuna estensione, che se siete molto bravi riuscirete ad aprire con qualche
strano sistema. (tra i files delle supereiori c'è pure uno delle medie). il '.pdf' (decreto103.zip) con il decreto e 12 pg. di domanda con note esplicative e tabelle lo trovate nel sito del Provveditorato (si legge con Acrobat) Nota Ottimistica: Il Berlusca assume solo dall'ordinario, noi Precari ci manda tutti a casa ... così tutto tacerà per sempre. Vedete come cambiano le cose, ora sono costretto a ringraziare anche il Berlusca. |
Ma faccio notare che sarebbe opportuno, fornire sempre i files in Excell. Ultimamente per le graduatorie si otteneva un file di stampa, marcato 'prd'; difficilmente gestibile ed usabile. (non tutti sanno che file di quel tipo possono essere resi di testo, semplicemente rinominandone l'estensione in 'txt', dopo di che il file è leggibili con Word Pad). |
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COORDINAMENTO PRECARI E DISOCCUPATI DELLA SCUOLA della Provincia di Venezia "... ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro." (dall'art. 23 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo) |
Finalmente la meta è raggiunta,
di quei 1.300 insegnanti precari della provincia di Venezia delle
scuole di ogni ordine e grado che hanno frequentato i corsi di
preparazione ai concorsi riservati, finalizzati all'abilitazione/idoneità
all'insegnamento, io sono uno dei pochi fortunati che ora è in ruolo.
Tutti i corsi hanno concluso in 60 ore il modulo di base, poi quello
specifico. In alcuni corsi è stata effettuata la prova prevista a
metà del percorso. Non è stata molto chiara la questione del servizio
prestato per attività di sostegno: gli interessati hanno frequentato
altre 30 ore di corso, relative appunto alle tematiche connesse con
l'integrazione degli alunni portatori di handicap.
Il 21 dicembre si è tenuta una riunione tra Provveditorato e tutti i
Coordinatori dei corsi, dove, a quanto pare, è stata registrata una
certa disomogeneità e disorganizzazione: mancavano ancora alcuni docenti
dei moduli specifici, si sono chiarite in ritardo le questioni del tirocinio
e dell'autoformazione.
Sono state concordate da un minimo di 5 ore ad un massimo di 9 di tirocinio
(compreso nelle ore del modulo specifico), mentre per le attività
d'autoformazione (max 10% delle ore) ogni corso si è regolato autonomamente.
Il 20 dicembre il Coordinamento ha richiesto un incontro con il Provveditore
e i Coordinatori per chiarire i punti suesposti, i criteri d'espletamento delle
prove d'esame e i parametri di valutazione, che secondo il Coordinamento avrebbero
dovuto essere comuni e rispondenti a quanto trattato nei singoli corsi.
Contemporaneamente ai corsi abilitanti, molti precari hanno anche sostenuto
l'esperienza dei concorsi ordinari; altri l'hanno già sostenuta nelle tornate
precedenti e, molto spesso, pur non entrando in ruolo, li hanno anche superati.
Per questo concordo nell'affermare che, nonostante la disorganizzazione, la
disomogeneità riscontrata, l'esperienza dei corsi abilitanti è comunque più
utile della "ruota della fortuna" dei concorsi ordinari.
I concorsi a cattedra sono assolutamente casuali, nozionistici, costosi per
il bilancio dello Stato. In qualche ora delle prove d'esame non è certo
possibile valutare l'idoneità all'insegnamento. Non è detto che chi supera
poi l'ordinario sia in grado di gestire l'attività d'insegnamento. I
concorsi ordinari in realtà sono un gran business per le case editrici e
per chi organizza i corsi di preparazione a pagamento.
Nonostante tutto, i corsi abilitanti ci hanno dato l'occasione di
affrontare un proficuo lavoro d'approfondimento, confronto e riflessione
sui temi legati alle metodologie didattiche in connessione con le specifiche
discipline e le innovazioni in corso nella scuola.
Il problema è che finora non è mai stata affrontata la questione di
insegnare ad insegnare.
Sono partite anche le Scuole Interfacoltà di Specializzazione che devono
formare i futuri insegnanti: si tratta di un corso biennale post-lauream.
Probabilmente sarebbe la strada giusta, se non fosse così vessatoria per
i neolaureati che vi partecipano: 5 milioni di tasse, numero chiuso, per
poi comunque affrontare i concorsi ordinari; senza contare che la
Finanziaria 2000 prevedeva che gli studenti delle S.I.S. venissero
utilizzati per fare le supplenze gratis, al posto dei precari, facendole
passare per tirocinio.
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