CARATTERI DI RICONOSCIMENTO

Se l'elemento più diffuso è il faggio, la vera singolarità del massiccio, tanto da divenire il simbolo del Parco, è la presenza del "Pinus Leucodermis" in italiano chiamato Pino Loricato che vegeta, oltre che sul Pollino, solo nei Balcani.

Il nome scientifico significa "Pelle Bianca" per il caratteristico colore bianco-argenteo che assume il tronco degli alberi ormai morti che resistono, imperterriti, alle bufere e al trascorrere delle stagioni.

Il nome volgare "Pino Loricato" deriva dalla forma della corteccia del tronco che, essendo a placche, ricorda le piastre metalliche della corazza degli antichi soldati romani, chiamata "lorica".

Ciò che più colpisce di questa specie è la straordinaria vitalità e notevole resistenza alle avverse condizioni climatiche, agli attacchi parassitari ed alla capacità di vegetare sulle rocce brulle ed assolate nella rovente estate mediterranea o su rocce inospitali battute dal vento, dalle intemperie, dalle folgori e dalle nevi. In questi casi assume un portamento molto particolare: asimmetrico, contorto come un grande, vecchio Bonsai; altre volte, invece, rimane piuttosto basso, cespuglioso, con ramificazioni che partono sin dalla base.

Gli esemplari più caratteristici possono superare i 900 anni di vita. Rispetto allo stesso pino nero, il Pino Loricato è più resistente al gelo ed ai venti anche se inizialmente dimostra un minor ritmo di accrescimento dovuto al fatto che il Pino Loricato, per la sua capacità di resistere all'aridità estiva ed al gelo d'altitudine, ha bisogno nei primi 5-10 anni di vita di fissarsi bene al suolo, formando, grazie alla chioma dei giovani rami basali, un manicotto conico di protezione; solo successivamente accresce il fusto verso l'alto. Il tronco raggiunge i 15-20 m di altezza.

 

CARATTERI BOTANICI

ALBERO : robusto, raggiunge anche i 30-40 metri di altezza, 1,37 m di diametro ad altezza d'uomo e vive ad una quota media di 2000 m.

CORTECCIA: nelle piante di 30-40 anni risulta rugosa-grigiastra e con ritidoma appena fessurato, mentre nelle piante adulte e mature diventa di colore grigio cenere e divisa in grandi placche irregolarmente quadrangolari ed esagonali separate da solchi profondi e ricoperte di squamette lucenti che conferiscono alla corteccia il tipico aspetto di corazza. Le placche sono lunghe 5-15 cm e larghe 4-8 cm.

 

CHIOMA: densa, leggera, di colore verde brillante, a profilo piramidale e con cimale ben distinto nelle piante giovani e adulte; più o meno rada, verde scura, ovaliforme, con ramificazioni laterali ascendenti e a cima tabulare in quelle di età elevata.

FUSTO: eretto e diritto sia nelle pianti giovani sia in quelle adulte, salvo che nelle stazioni particolarmente difficili o poste ai limiti della vegetazione arborea dove, tuttavia, il portamento della pianta non è mai strisciante o contorto, ma tende sempre a spingere il getto centrale di allungamento verso l'alto, anche dopo molti anni.

RAMI: piuttosto sottili, si trovano in posizione orizzontale; quelli inferiori ricadono verso il basso e dove sono cadute le foglie si forma una cicatrice che ricorda la pelle di serpente.

GEMME: forma ovale allungata di colore bruno-rossastro e con le punte bianche.

AGHI: riuniti in gruppi di due; lunghi da 6-10 cm e larghi 3 mm rigidi e pungenti.

FIORI : i femminili sono a strobilo di colore rosso porpora, i maschili di colore giallo-pallido, punteggiati di bruno e fioriscono da aprile a luglio.

FRUTTIFICAZIONE: a periodicità breve (2-3 anni),con abbondante produzione di coni e semi.

SEMI:ellittici, grigiastri, rugoso-marmorizzati, lunghi 5-8 mm e larghi 2-3 mm, con ala dritta e a bordi quasi paralleli , lunga 2-3 cm.

STROBILI: maturano ogni 2 anni (settembre - ottobre) raggruppati solitamente a 2-3;sono lunghi 7-8 cm e larghi 2-3 cm. Le squame che formano gli strobili sono appuntite e munite di un uncino forte e robusto.

APPARATO RADICALE: poderoso, ramificato, profondo e con forte ancoraggio al suolo nelle piante adulte che vivono su costoni rocciosi.

 

LONGEVITA': molto elevata, con esemplari maestosi di 850-900 anni edificati su Monte Alpi, M. Pollinello, Serra di Crispo e Serra delle Ciavole, che si presentano in discreto stato vegetativo nonostante gli elementi stazionali proibitivi e gli effetti devastanti dei fattori del clima d'altitudine.

 

CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE

Il legno del Pino Loricato, per la sua struttura regolare e compatta, è stato usato sin dai tempi antichi per fare mobili e, poiché è risultato anche inattaccabile dai parassiti del legno, è stato utilizzato per costruire bauli, scrigni, cassetti per riporre biancheria, indumenti, documenti di valore.

Secondo Longo (1905) questo legno venne usato per costruire fiaccole in occasione delle feste paesane e per fare infissi esterni dovendo resistere molto all'umidità e alle gelate; per lo stesso motivo fu impiegato per costruire imbarcazioni.

In Jugoslavia il legno di Pino Loricato è molto apprezzato per la costruzione di recipienti destinati al trasporto di acqua come i barili.

 

IL PINO LORICATO
IL PARCO NAZIONELE DEL POLLINO CARATTERI DI RICONOSCIMENTO
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INCENDI BOSCHIVI BIBLIOGRAFIA
RINGRAZIAMENTI