In questa pagina riassumo i principi ai quali mi sono ispirato per programmare l'attività calcistica della squadra del Sant'Elena militante nel campionato di eccellenza.

Sono partito dalla premessa che quasi tutti i giocatori sono impegnati in attività lavorative molto stressanti sia sotto il profilo fisico sia psichico. Dovevo escogitare un metodo che mantenesse inalterate, nell'arco dei mesi, la motivazione, per il duro lavoro fisico e la concentrazione durante le attività tecnico-tattiche. Pensai a quanto Arcelli scrisse nel libro "Calcio/Preparazione Atletica": "...per i dilettanti è impossibile ipotizzare dei carichi e degli scarichi di lavoro in quanto percentualmente il lavoro è notevolmente ridotto rispetto ai professionisti...". A questa considerazione, dettata da un grande professionista, ne aggiunsi una personale: il lavoro prettamente atletico, suddiviso in percentuali settimanali  non garantisce una stabilità nelle proposte tecnico-tattiche e quindi nelle attività preparatorie alla gara. Questo perché nelle due settimane di carico, mantenendo inalterata la variabile temporale, vi è una riduzione nelle attività tecnico-tattiche e nella preparazione delle palle inattive. Questo fatto in campo dilettantistico riduce le possibilità di vincita domenicale poiché, da una statistica eseguita nei campionati dilettantistici dal prof. Franco Giordano, nei campionati giovanili dal prof. Masia Franco  e da me effettuata nei campionati di promozione e giovanissimi il 50% dei goal, così come nei campionati professionistici, avviene su palla inattiva. Per essere più chiari su 100 goal, 50 vengono segnati su palla inattiva e 40 quando la squadra effettua meno di quattro passaggi (riconquista della palla nella trequarti avversaria, verticalizzazione immediata partendo dal portiere, attenzione e concentrazione nella gestione difensiva della palla). Questa analisi del goal doveva necessariamente incidere nella programmazione delle attività  e per fare in modo che qualitativamente e quantitativamente il lavoro fisico e tecnico-tattico rimanesse costante nel lavoro settimanale ho impostato l'attività dall'anno calcistico passato in questo modo:

suddivido il mesociclo, dopo la preparazione,  in tre settimane. Nella prima settimana lavoro al 100% nelle attività programmate di capacità e potenza aerobica, al 30% nelle attività di forza esplosiva (in numero di serie) ed al 30% nelle attività di velocità rapidità.

 

1 settimana

martedì

giovedì

venerdì

ccvv

3 serie-100%

1 serie-partita

 

Forza Massima

3 serie-30%

 

 

Forza Intermittente 

 

 

6'-30% 

Vel-rapidità

 

30%

30%

 

 

Nella seconda settimana lavoro al 70% in tutte le attività.

2 settimana

martedì

giovedì

venerdì

ccvv

2 serie-70%

1 serie-partita

 

Forza Specifica

4 serie-70%

 

 

Forza Intermittente 

 

 

12'-70% 

Vel-rapidità

 

70%

70%

 

 

Nella terza settimana lavoro al 30% nelle attività di potenza e capacità aerobiche, al 100% nelle attività di forza esplosiva ed al 100% nelle attività di velocità e rapidità (trasformazione dei carichi di forza a breve termine).

3 settimana

martedì

giovedì

venerdì

ccvv

1 serie-30%

1 serie-partita

 

Forza Massima

5 serie-100%

 

 

Forza Intermittente

 

 

18'-100% 

Vel-rapidità

 

100%

100%

Nella tabella sono indicati alcuni mezzi prevalenti che i ragazzi svolgono durante le sedute e sono quelli che maggiormente sono oggettivabili e misurabili. Il lavoro tecnico-tattico è difficilmente quantificabile, bisognerebbe avere molti cardiofrequenzimetri per monitorare almeno il battito cardiaco. Questo perché è certo che la prestazione del calciatore è caratterizzata da un andamento "altalenante" con rapidi innalzamenti della frequenza a cui seguono altrettanto rapide cadute ma, come è facile intuire, anche questi valori sono individuali e non ricollegabili a presunte medie di squadra o di giocatori.

 Il principio ispiratore che seguo nella stesura delle proposte si  rifà al modello di prestazione del giocatore (metabolismo energetico) ed alla suddivisione temporale della partita .

Il modello del calciatore si suddivide in tre fenotipi principali: il centrocampista, l'attaccante-difensore ed il portiere. Le attività sono differenziate a seconda del ruolo ed il lavoro del difensore è paragonabile a quello dell'attaccante che differisce solo nell'attività della forza in sequenza.

Il modello dell'allenamento segue invece l'andamento temporale di una partita di calcio:

 

1)riscaldamento per 15'-20'-stretching

2)forza o velocità per un intervallo di 10'-20'

3)attività tecnico-tattiche per 25'-35' (primo tempo di 45')

4)addominali e dorsali o palle inattive per 15' (intervallo)

5)attività di potenza e capacità aerobiche per 8'-24'

6)partite a tema per 20'-35' (secondo tempo di 45').

7)stretching-scarico colonna

 

Questo modello non vuole essere universalmente valido  ma un modo di sperimentare nuove strategie d'allenamento senza fossilizzarci su ciò che alcuni autori ci impongono come modello sperimentato su giocatori professionisti.

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