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ARCHEOLOGIA Fattoria Romana

 

I contatti di Roma con la Sardegna, probabilmente, risalgono già all’epoca nuragica.
La debolezza dei romani di quel periodo, alle prese con la lotta per la sopravvivenza nel Lazio ed i drammatici scontri fra patrizi e plebei, aveva loro impedito sino al 238 a.C. circa, di volgersi alla conquista dell’isola.
Nel 241 a.C. i Sardi, cacciati i mercenari cartaginesi dalla propria terra, invocarono l’intervento di Roma alla quale serviva solo una scusa per combattere Cartagine e dominare, a sua volta, la Sardegna.
Siamo nel periodo dell’Età Repubblicana romana ed i resti della fattoria che troviamo sulla strada che da Olbia porta a Loiri (strada statale 389 Loiri-Padru) sono una testimonianza importante degl’insediamenti romani nel Nord-Sardegna. Situata ai margini del “Rio Loddone”, che più in là si trasforma nel fiume Padrongianus, era formata da una costruzione a base quadrata originariamente a due piani che costituiva l’abitazione della famiglia,
Rio Loddone
visto dalla fattoria

Resti dell'abitazione
dall’ ingresso (orientato a Sud) che immetteva nel cortile, due locali che servivano per la macinazione dei cereali e la cottura del pane,. altri due vani più piccoli (a Nord-Ovest) che erano collegati a due cisterne attraverso canalette di calcare e comunicanti con una vasca più ampia dove probabilmente avveniva la lavorazione del vino e dell’olio. Gli ambienti accanto servivano come magazzino.
Ingresso abitazione

Locali macinazione cereali
e magazzini
 
Vani lavorazione vino e olio

particolare cisterna
Delle stalle, altri magazzini ed ambienti di servizio, purtroppo, non restano tracce.
Un blocco di granito decorato a rilievo, rappresentante la dea Tanit,

particolare interno abitazione

disegno Dea Tanit
qui rinvenuto è testimonianza delle tradizioni puniche ed è visibile al museo archeologico di Sassari. Il complesso costruito nella seconda metà del II° sec. A.C. venne abbandonato nei primi decenni del I° sec. A.C.

Ritasole


magazzini


cortile

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