L'ARTE di SCRIVERE 
 Sito di arte e letteratura di La Torre Maria Cristina
         
                          
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      Racconto 
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FINO ALLA FINE 
<< Chissà cosa avrà da ridere quella?>>. << Chi ?>> risponde gridando Gianni, è costretto a gridare perché arriva troppo chiasso dai giovani e dalle casse acustiche che si trovano ai lati del palco del concerto. Gianni non riesce a capire bene cosa gli dica l’amico Romano, l’altro allora le grida nell’orecchio. << Ho detto cosa ha da ridere quella ragazza lì, guarda sempre e ride>>. Gianni guarda tra i giovani davanti a loro per costatare chi fosse la ragazza, proprio davanti a loro un po’ distante c’è un gruppo di ragazze, circa quattro o cinque, non si capisce molto se stanno tutte insieme perché ci sono molti giovani al concerto. Ma nota che ogni tanto si gira una delle ragazze, sorride, sorride con un sorriso sfrontato e vivace mentre guarda loro due, a prima vista sembra una ragazza carina, un po’ alta e snella, con i capelli un po’ lunghi e castani. << Mi pare che sta guardando te, ….Si è proprio te che guarda>> disse Gianni a Romano. << Non credo con tutta la gente che c’è>> gli risponde. Ma Gianni che è un ragazzo curioso e con la faccia tosta fa un gesto alla ragazza, Romano gli abbassa subito il braccio e gli dice allarmato << Ma che sei scemo, vuoi attaccare bottone!>>. << Lo faccio per te, …potresti rimediare anche qualcosa>>. << Stasera non voglio rimediare proprio niente, … e se poi si appiccica, chi se la toglie di torno>> disse Romano con la sua solita aria seria. A lui non piace fare smancerie quando deve conoscere una ragazza, gli piace essere spontaneo e non sfottendo, però lui non ha nemmeno bisogno di farlo, visto che facilmente ha successo con le ragazze. Di se da una bell’immagine alle ragazze o a chi lo conosce, ha prestanza fisica, lineamenti raffinati ed ha anche un carattere buono e per questo è affidabile, forse è un po’ troppo serio e forse è lui stesso che sì da quest’aria. Ha un buon lavoro, lavora come ingegnere in una grossa azienda d’ingegneria elettronica. Dopo il gesto di Gianni, la ragazza va verso di loro ed esclama a gran voce e con un sorriso stampato sulle labbra, esclama un forte <<Ciao>>.Romano se la vede davanti a se, lei gli sorride e si mette a parlare, ma sono poche le parole che si capiscono a causa della forte musica, Romano annuisce spesso, sta di fatto che alla fine del concerto i due si erano conosciuti. La ragazza si chiamava Sabrina e ha vent’anni, questo seppe Romano, la ragazza sapeva che quel giovane appena conosciuto si chiamava Romano e aveva trent’anni. Passa qualche settimana e Romano con i suoi soliti amici. Gianni, Luca, Antonio e Rosy, passano il loro tempo nel bar del centro che frequentano sempre dopo il lavoro, devono decidere cosa fare, dove passare la serata. In quel momento vi entra per caso Sabrina con un'altra ragazza, va davanti al bancone per comprarsi un tramezzino, Romano la vede, Sabrina sentendo le voci animate  
venire da quel gruppo di giovani, vede il giovane da poco conosciuto, gli va incontro sorridendo.                                                                       
<< Ciao che ci fai qui, stai con i tuoi amici, …cosa state facendo ?>> disse euforica Sabrina prima rivolgendosi a Romano e poi agli altri. << Niente, stiamo decidendo cosa fare stasera…>> gli risponde Romano. Ma intanto Sabrina si è già accomodata sulla panca imbottita proprio vicino a Romano, era un po’ stretto, ma lei si siede ugualmente, quasi come se si sedesse in braccio a Romano. Lui si sente imbarazzato mentre Gianni se la ride…, Sabrina mangia il suo tramezzino mentre guarda negli occhi di Romano e un po’ i suoi amici. Il gruppo dopo qualche esitazione ricomincia a chiacchierare, finalmente decidono dove passare la serata, la meta è la discoteca Speed Music, Sabrina interviene dicendo << Vengo anch’io ? >>. L’altra ragazza che stava con Sabrina era rimasta in piedi e un po’ imbarazzata per la sfacciataggine di Sabrina, vuole andarsene, <<C’è ne dobbiamo andare, …non puoi andare con loro, non ti hanno mica invitata !>> disse all’amica. Sabrina esita, poi rattristando il viso dice << No …vengo anch’io?>>disse piano Sabrina, ma l’amica insiste <<Vedi che non vogliono, è meglio che c’è n’e andiamo>>, la tira per un braccio ma lei Sabrina non molla e guardando dolcemente negli occhi di romano dice << Vengo con te alla discoteca ?>>. Lui esita, non sa cosa dire, anche i suoi amici non dicono nulla, poi…<<Si puoi venire, se per voi va bene ?>> disse romano rivolgendosi ai suoi compagni. <<Se vuoi venire puoi portare anche la tua amica>> disse Gianni. Sabrina sorride felice. << Ora è meglio che c’è n’e andiamo>> disse Romano rivolgendosi ai suoi amici. Tutti si alzano ed escono dal locale, Romano si appresta ad aprire lo sportello della sua auto, mentre gli altri se ne vanno con i loro motorini. <<E tua quest’auto ?>> chiese Sabrina. <<Si>> rispose Romano. <<E’ bella, anzi molto bella>>. <<Ti piace, …entra, te la faccio vedere al suo interno…>> disse compiaciuto Romano. L’auto è un argomento che interessa molto Romano, ha un debole per la sua auto grigio metallizzata. Sabrina entra nell’auto, mentre l’amica resta fuori, Romano gli descrive ogni cosa dell’auto, d’ogni optional, d’ogni minimo particolare, Sabrina annuisce come se conoscesse tutto sulle auto e dichiara costantemente che è un’auto bellissima, poi aggiunge << Perché non mi porti a fare un giro, voglio vedere come va…>>. <<Si, volentieri, …ma la tua amica che fa, viene con noi o resta qua ?>>. <<Roberta sali che ci facciamo un giro in auto>> grida all’amica. L’altra entra nell’auto sedendosi  
sul sedile posteriore, poi Romano mette in moto e l’auto parte, fa un lungo percorso verso il lungo mare, Sabrina sorride, è felice, anche Romano sembra divertirsi, ma purtroppo la corsa finisce, le due ragazze scendono e prima di andarsene Romano gli comunica << Allora stasera fatevi trovare vicino al bar, passerò a prendervi per andare in discoteca, …è per le 22:00 >>. Sabrina lo saluta e Romano la ricambia con un cenno della mano. Alle 22:00 della sera stessa Sabrina e Roberta si fanno trovare puntuali vicino al bar, nel frattempo sono arrivati gli altri ragazzi, Antonio arriva con la sua auto, dopo qualche minuto arriva anche Romano, scende dall’auto, Sabrina appena lo vede gli sorride, gli altri ragazzi ormai sono tutti presenti e prendono le ultime decisioni. Romano porta con se Gianni, Sabrina e Roberta, Sabrina si siede sul sedile davanti dell’auto di Romano, arrivati alla discoteca dopo essersi ambientati un po’, Romano e i suoi compagni incontrano altri amici comuni, Sabrina nel vedere la confidenza che hanno le altre ragazze con Romano, torce un po’ il naso, poi tutti vanno in pista a ballare. << Tu balli con Gianni>> disse Sabrina a Roberta, poi continua << E io ballo con lui>> ed abbraccia Romano,però negli occhi di Sabrina c’è un po’ di paura che altre ragazze ballassero con Romano. Per tutta la serata ballarono insieme, Romano era stanco di ballare per conto suo e nel vedere Sabrina gli sembrava di stancarsi ancora di più, si chiedeva come riusciva ad avere tutta quell’energia e quell’euforia, sembrava che non si stancasse mai, ma almeno era una ragazza gioviale, pensò Romano. Sabrina voleva ancora ballare e tratteneva Romano, <<Questo però è l’ultimo ballo, poi c’è n’andiamo…>> disse Romano. L’ultimo ballo era un lento, i due ballarono abbracciati, lei continuava a sorridere, lo guardava negli occhi, anche lui la guardava, la guardava forse per capire come fosse quella strana ragazza, ma non si rese conto che le sue labbra finirono su quelle di lei baciandola profondamente. Finita la serata in discoteca Romano accompagnò le due ragazze a casa, prima di scendere Sabrina baciò Romano e lo salutò affettuosamente. Qualche giorno dopo Sabrina si trovava a passeggiare per una strada del centro, da lontano vede un auto grigio metallizzata, mentre l’auto si avvicina si accorge che è quella di Romano, lo saluta e gli va incontro, Romano ferma l’auto e abbassa il finestrino e lei lo saluta nuovamente, << Ciao, dove vai ?>>. <<….niente, avevo delle cose da fare e sono andato un po’ in giro, …e tu ?>>. << Sono stata da Roberta, ora stavo ritornando a casa,…facciamo una passeggiata ?>>. << Si vieni, sali>>.Sabrina sale sull’auto e Romano riparte subito, << Sai quella sera alla discoteca mi sono proprio divertita, mi piace molto la musica, a te piace ?>> chiese Sabrina. << Si, ascolta questa musica>> disse Romano inserendo una musicassetta nello stereo dell’auto. I due  
giovani ascoltano in silenzio la musica, dopo alcuni minuti Sabrina esclama << E’ bella cos’è ?>>. << E’ una raccolta di discomusic degli anni settanta…>>. L’auto percorre le strade del centro, poi ad un certo punto svolta per il lungo mare percorrendo la lunga strada che costeggia il mare, i due 
giovani ascoltano silenziosi la musica che esce dalle casse acustiche poste all’interno dell’auto.                                              Oggi questa musica vivace e ritmata non si addice all’atmosfera grigia del cielo e con il mare mosso, qualche goccia isolata cade sul parabrezza dell’auto, ma i due giovani si lasciano prendere dall’atmosfera soft che vivono all’interno dell’auto, ad un certo punto Sabrina mette una mano sul volante e dice << E’ facile guidare ?>>. << Stai ferma, non devi mai mettere le mani sul volante mentre un altro sta guidando, può essere pericoloso>>. <<Mi fai provare a guidare ?>> insistendo prova di nuovo a toccare il volante e cerca di avvicinarsi quasi sedendosi in braccio a Romano. << Ma che stai facendo, stai calma>>. Sabrina si risiede al suo posto e appoggiando una mano sul petto di lui disse << Ti prego mi fai provare ?>>. Romano ferma l’auto, << Va bene ma solo per poco>>. Sabrina non fece finire di parlare Romano che si siede sulle sue gambe, << Ecco metti le mani sul volante, io spingo i pedali, ..ecco mantieni dritta la strada >>. L’auto va piano, Romano si agita un po’ per la situazione che si è andata a creare, ma non gli dispiace del tutto, anzi gli diverte avere la ragazza in braccio, mentre percorre lentamente la strada, nella corsia opposta passa un auto della polizia, inizialmente Romano si preoccupa e pensa (Speriamo che non se ne sono accorti se no rischiavamo di prendere una multa). Poi guarda nello specchietto retrovisore e vede allontanare l’auto della polizia e tira un sospiro di sollievo, poi esclama << Ora basta, siediti al tuo posto>>. << No, un altro po’>>, Sabrina si agita volendo prolungare il percorso,ma l’agitazione la sente lui sentendosi agitare la ragazza su di se finché gli fece perdere il controllo dell’auto, ma riesce subito a fermarla. Finalmente Sabrina ritorna al suo posto e Romano può tirare un sospiro di sollievo, ma era più per l’emozione che l’aveva provocato Sabrina, si guarda allo specchietto retrovisore aggiustandosi i capelli e smorzando l’emozione provocata poco prima. Sabrina ride divertendosi, Romano la guarda e gli chiede << Cosa hai da ridere ?>>. <<Niente >> risponde lei. <<Si ma non puoi ridere senza un motivo >>. << E perché mi fai ridere, sei divertente>>. <<Io divertente, credo che ti sbagli>>. <<Non mi sbaglio…sei anche….>>. <<Cosa?>> chiede curioso Romano. Sabrina gli da un pizzico sulla guancia, guardandolo negli occhi lo fissa immergendo i suoi occhi in quelli di lui, Romano sente una profonda emozione dentro di se, Sabrina lo abbraccia e cingendogli  il viso lo bacia fino a trasformare tutto in una passione appena sbocciata, per alcuni minuti i due si lasciano prendere dalle emozioni, ma il loro idillio viene disturbato dai clacson delle auto che fanno il sorpasso vedendo bloccata la strada dall’auto di Romano. Romano ritornando in se si accorge che il traffico è aumentato, << E’ meglio che ci togliamo di mezzo da qui >>. Romano accompagna Sabrina a casa, prima che lei scende dall’auto, lui gli dice << Perché non ci incontriamo un'altra                                               
volta, se vuoi, domani con Gianni e una sua amica possiamo andare a ballare da qualche parte>>.  
<<Si, vienimi a prendere, ciao>>, gli da un bacio e lo saluta. Arriva la sera dell’appuntamento, Romano va a prendere Sabrina vicino casa sua, per quest’occasione Sabrina si è vestita con un look che va di moda in quel periodo e quella sera è molto bella. <<Sei bella stasera….>> gli dice Romano. <<Davvero, grazie>> gli risponde Sabrina sorridendo e gli da un bacio. Per tutta la sera i due giovani ballano, Sabrina si diverte molto e travolge anche Romano che questa volta si lascia un po’ andare non pensando più alla sua perenne serietà. Alla fine della serata Romano accompagna alle loro case prima Gianni e la sua amica, poi prima di riaccompagnare Sabrina, cambia strada, Sabrina se ne accorge e dice << Questa non è la strada che porta a casa mia>>. <<Ti porto prima a far vedere un bel panorama della nostra città>>. <<Dove ?>>. <<Ora lo scoprirai, vedrai è una veduta bellissima>>. Arrivati alla meta romano ferma l’auto su un altura, da quell’altezza si può osservare un bel panorama, romano spegne i fari dell’auto, la città è illuminata dalle luci cittadine, Romano rivolgendosi a Sabrina gli dice <<Guarda non è una veduta stupenda ?>>. <<Si è davvero bella>>. Romano guarda Sabrina, poi gli mette un braccio sulle spalle e con l’altra mano gli cinge il viso e la bacia, Sabrina lo abbraccia e lo ricambia il bacio. I due giovani si lasciano prendere dalla passione e dall’atmosfera creata dalle luci lontane e il buio della sera, ma Sabrina scoprendo l’impetuosità dell’amico, perde sicurezza, non riesce a concentrarsi su quella passione appena nata, tutto finisce, romano ci rimane un po’ male ma non per niente deluso. Vuol tentare di nuovo, vuol scoprire questo nuovo amore, sì lui sente quelle sensazioni mentali e del cuore che gli fa credere di amare già quella ragazza, ma chissà se lei lo ricambia, se prova qualcosa per lui, ma non è sicuro di questa situazione almeno per il momento gli è sembrato superficiale. Passa una settimana, dentro di lui nasce il desiderio di rivederla, ma cerca di non pensarci, ma il desiderio cresce, allora decide finalmente di incontrarla di nuovo, però questa volta vuole vederla da sola, solo lui e lei, vuole constatare fino a che punto quel suo incerto sentimento. Telefona a casa di lei, ma gli risponde la madre, gli viene detto che Sabrina sta poco bene e non può uscire. Allora ritenta a telefonare una settimana dopo, questa volta gli risponde Sabrina. <<Ciao, sono Romano, …come stai ?>>.<<Ciao Romano>>. <<Come stai, stai bene adesso ?>> gli ripete Romano.<<Si>> gli risponde pacatamente Sabrina. <<Ti ho telefonato per chiederti se volevi uscire con me una di queste sere>>. <<Si, dove andiamo ?>> gli chiede lei. <<Avevo pensato di andare a mangiare una pizza, io e te soli, …che ne 
dici ?>>. <<Si voglio venirci, quando, dove andiamo ?>>. <<Se ti va bene domani sera, ti vengo a                          prendere alle sette e mezza>>. <<Si va bene>>. <<Allora ciao ci vediamo domani>>. <<Ciao>> risponde infine Sabrina. Alle sette e mezza della sera, si fa trovare puntuale vicino casa sua, incontrandosi i due giovani partono per andare in qualche pizzeria della città. La serata scorre tranquilla, i due giovani mentre cenano parlano del più e del meno, si trovano bene insieme, lei è sempre gentile e allegra e lui Romano si sente a suo agio, in questo modo si conoscono meglio, lei gli racconta delle sue strane avventure o almeno sono così per lei, invece Romano racconta qualche episodio delle sue esperienze. Finita la serata, i due fanno un giro con l’auto, arrivati ad un certo punto Sabrina chiede a Romano <<Perché non andiamo a vedere di nuovo il panorama della città, …dove siamo andati l’altra volta>>. <<Si, possiamo andarci subito>>. Arrivati a destinazione Romano spegne i fari dell’auto. <<Accendi lo stereo>> gli chiede Sabrina. Romano mette subito una cassetta nello stereo dell’auto ed entrambi ascoltano la musica che si espande nel confort dell’auto. <<E bello stare qui, a te piace?>> chiede lei, Romano la guarda con un espressione dolce e intensa, gli da un bacio, …intanto si lasciano trasportare dalle note della musica, mentre con essa si accende la passione fra i due giovani, fin nel tramutarsi in amore che li unisce, non pensando più a niente, pensando solo a loro stessi fino alla fine. Quella sera Romano fu convinto finalmente che quello che provava per Sabrina era vero amore, quella sera stessa gli chiese di essere la sua ragazza, di vedersi ancora, Sabrina ne era entusiasta, impazziva dalla gioia, da quella sera si videro tutti i giorni, l’amore che vivevano era bellissimo, romano era felice e gli sembrava di vivere un periodo intenso e felice. Passarono due mesi da quando Romano e Sabrina si misero insieme e tutto andava bene, fino a quando si preannunciò una tempesta all’orizzonte, un profondo turbamento colpì Romano, …accadde un pomeriggio quando romano si trovava nel centro della città, era in giro per sbrigare alcune faccende, incontrò per caso un giovane, quasi della sua stessa età ma forse un po’ più grande di lui, lo conosceva a malapena, non ricordava nemmeno il suo nome, questo giovane lo  
fermò salutandolo, stringendogli la mano, il ragazzo inizialmente parlò del più e del meno, poi incominciò a parlare della storia sentimentale tra lui e Sabrina, << Come va la tua storia?>> disse il giovane. <<Bene>> rispose Romano. <<Vi ho visto un po’ in giro insieme, sai conosco di vista la sua famiglia e conosco la situazione di lei, …certo tu ne sei a conoscenza !>>. Romano lo interruppe non comprendendo cosa stesse dicendo, <<Cosa dovrei sapere ?>>. <<Come ti metti con una e non ti informi?>>. <<In che senso, di cosa dovrei informarmi?>> chiese insospettito Romano. 
<<Vedo che non sai proprio niente, … non te ne sei ancora accorto che lei è diversa,…e come                                           posso dire…un po’ scema>>. Romano incredulo nel sentire quelle parole, le trovò come un offesa,  
come poteva quel tizio parlare così della ragazza che lui amava, con tono serioso ma con circospezione disse <<In che senso, perché dici che è scema?>>. <<Ha una rotella fuori posto, non ci sta con la testa, insomma non è tanto normale>>. Romano non riusciva a credere alle sue orecchie ma quel giovane continuava a infierire. <<Per fortuna ora lo sai, meglio da un amico che da un estraneo, …lo faccio per te, non puoi certo farti vedere in giro con una del genere, alla fine poi puoi venire emarginato anche tu, e tu non te lo meriti, uno in gamba come te>>. Romano non ci capiva più niente, aveva la testa confusa. << Ora ti saluto, chiamami, ci potremo  incontrare e andare da qualche parte>> disse ancora il giovane, salutò Romano lasciandolo di stucco. Nei giorni seguenti Romano aveva le idee confuse, pensava sempre a ciò che l’aveva detto quel giovane. Quando incontrò Sabrina non le disse niente, la osservò molto, come se voleva constatare se era vera quella storia su di lei, quella notizia l’aveva reso confuso e ansioso, quando incontrò Gianni gli chiese <<Ho incontrato per caso Sandro, l’amico di Antonio, mi ha detto una cosa che mi ha scosso, …mi ha detto che Sabrina ha qualcosa che non va, forse non è normale>>, ora romano attende una risposta da Gianni, ma lo vede esitante, perplesso, nel vedere che lui non reagisce, chiede ancora <<…tu lo sapevi, lo sapevi non è vero, allora è vera questa storia!>>. <<Non devi pensarlo nemmeno,non puoi credere a quello che senti>>. << Come lo sai ?>>. <<Non è che me ne accorsi subito, ma dopo un po’, in lei non si vedeva il problema, ma le cose si dicono in giro, …non te ne sei accorto che alcuni dei nostri amici non ti frequentano più, ma non te ne devi preoccupare, Sabrina è una brava ragazza ed è molto simpatica, non volevo dirti queste cose, ma le cose stanno così….>>. Romano divenne pensieroso e si turbò ulteriormente. Quando uscì un'altra volta con Sabrina, mentre passeggiavano per il corso, notò che gli amici che incontrava lo guardavano stranamente, Romano a Sabrina non disse niente di questi fatti, ma questa situazione si fissò nella  
sua mente e nei giorni seguenti ci pensava sempre più spesso, in un certo qual modo voleva sapere fino in fondo tutta la faccenda, disse a Sabrina che voleva conoscere la sua famiglia, Sabrina nel sentire questa notizia rimase felice, nei giorni seguenti informò la sua famiglia, ma la situazione si complicò enormemente. I genitori di lei reagirono male alla notizia che loro figlia avesse un fidanzato, nel vedere Romano non credevano che lui amasse loro figlia anche perché aveva un aspetto e una posizione troppo benestante e credevano che a Sabrina la volesse solo usarla.  
Nel  vederlo pensarono chissà quante donne aveva, per timore che facesse del male alla loro Sabrina                                          lo proibirono di vedere Sabrina, ma Romano non si impegnò, non reagì, si fece trasportare dagli eventi e si limitò nel dirle addio, le disse che non si sarebbero più visti, ma dentro di se pensò che quella ostilità dei genitori di lei gli facilitava il modo di lasciare Sabrina. Il tempo passava e a Sabrina non la vide per molti mesi, cercò di dimenticarla, ma forse non ci riusciva pienamente, da quel giorno che la lasciò sul suo viso, nella sua mente era scesa una leggera penombra di tristezza , nemmeno conoscere un'altra ragazza gliela fece dimenticare. Anche se serbava il ricordo di Sabrina, la sua vita quotidiana ritornò regolare, per lui scorreva tutto tranquillo, frequentava nuovamente i vecchi amici, a Gianni era da un po’ che non lo vedeva, poiché si era fidanzato con Roberta, l’amica di Sabrina. Gianni impegnato com’era tra il lavoro e Roberta non aveva tempo per incontrare Romano, un giorno però si incontrarono, Gianni gli disse cautamente <<Non hai più visto Sabrina?>>. <<No, perché?>>. <<…Sai so che lei sta male >>. <<Questo lo so>>. << no, non hai capito, sta male, sta peggio di prima, oltre ai suoi problemi, da quando l’hai lasciata lei è caduta in una tale depressione che gli complica ancor di più la vita>>. <<E come le sai queste cose?>>. << Roberta, come sai siamo fidanzati da alcuni mesi e lei la va a trovare spesso>>. <<Io non ci posso fare niente>>. <<Come non ci puoi fare niente, è colpa tua che l’ai fatta peggiorare, lasciandola l’hai fatta soffrire molto, lei ti ama ancora>>. <<Non è stata colpa mia, sono stati i suoi genitori che mi hanno proibito di vederla e poi le circostanze e il suo problema me lo proibivano>>. <<Cosa stai dicendo, io sono tuo amico da sempre e ti conosco bene, non sei tu veramente se ti comporti così,se l’amavi veramente non la lasciavi, hai solo sentito le chiacchiere degli altri e hai avuto paura>>. <<Io non ho avuto paura, c’erano troppe cose, non potevo continuare con lei>>. <<Non potevi continuare, ma se fino al giorno che quello stronzo di Sandro ti ha messo in testa quelle cose, tu hai avuto solo paura ancora gli altri ti vedevano con una “non normale”, ma se fino ad allora ci stavi bene, …me lo dicevi e si vedeva bene>>. Dalla critica ricevuta da Gianni, Romano si era immerso ancora di più dentro se stesso, ma non riusciva a vedere le cose come stavano realmente, pensò, ricordò i momenti belli che trascorse insieme a Sabrina, non gli venne in mente nemmeno un episodio triste, poté constatare che lui ci stava veramente bene con Sabrina, ma intanto le cose ora stavano diversamente e tutto era irrimediabilmente finito. Un giorno poté vedere Sabrina, dopo tanti mesi la vide cambiata, lei era in compagnia di sua madre mentre camminavano per le strade del centro, la osservava, si vedeva che non stava bene, era dimagrita, era sciupata, la guardò in volto, la vide spenta, gli occhi pieni e lucidi forse dai medicinali, aveva perso il suo sorriso, la sua                                                
allegria,cercò di avvicinarsi a lei, le voleva parlare, forse gli voleva chiedere solo come stava, …lei per un momento sembrò come se non lo conoscesse, poi lui gli chiese <<Come stai?>>. Lei scoppiò a piangere e gli disse <<Vattene, non voglio vederti, mi chiedi pure come sto, hai avuto paura di amarmi, di farti vedere con me, vattene, vai con chi vuoi, con chi è normale, tu credi che le persone sceme non possono amare, credi che l’amore sia solo per chi è intelligente, bello o a posto>>. <<Sabrina?>> mormorò Romano. La madre la calmò e si allontanarono. Romano rimase fermo, confuso, umiliato, ora era stordito come prima, ma non cambiò idea, non per ottusità o perché non l’amava, ma forse aveva perso la forza, la serietà che aveva prima per rendersi conto cosa stesse succedendo  e poter decidere cosa fare. Intanto passarono ancora un paio di mesi, romano riceve una telefonata dalla madre di Sabrina, ora è lei che gli chiede aiuto. <<Pronto romano, sono la madre di Sabrina, Sabrina sta male, ed è peggiorata ancora di più, Roberta e Gianni cercano di aiutarla ma non ci riescono, …dopo tanto tempo ho capito che non era il suo problema che la faceva stare male, ma era perché non stando più con te la fa stare male, questo suo stato, di conseguenza influisce sul suo problema, …piange, ha continue crisi,ormai non può più uscire di casa, …ma se tu la incontrassi, forse lei si riprenderebbe, quando stava con te stava bene, il suo problema non è grave, quasi non si vede, ti prego incontrala, la puoi frequentare quanto vuoi,  lei ti ama ancora, …ho saputo che ti sei comprato l’auto nuova, me l’ha detto Gianni, lo sai che a lei piacciono, potresti prendere una scusa per fargliela vedere, ti prego aiutala>>. <<Signora non posso, ..come potrei?>>. <<Gli ho già accennato della tua auto e lei sembra già aver reagito>>.Romano prima esitò poi disse << Va bene, ma lo faccio solo per la sua salute>>. <<Appena starà meglio la farò venire da te>>. Arrivò il giorno dell’incontro, Romano quando la vide gli sembrò che stesse bene, gli andò incontro e disse <<Guarda, ti piace il colore, vieni entra >>, gli aprì lo sportello dell’auto e lei entrò nell’auto. Le informò  e gli mostrò tutti gli accessori e l’interno dell’auto, lui lo seguiva  
attraverso i suoi gesti e lo ascoltava in silenzio. <<Guarda, questa è quella canzone che ti piace, senti l’acustica che c’è, è migliore di prima, ..che ne dici ?>>. Lui attendeva una risposta ma anche un consenso, forse per se, << questa è più bella dell’altra che avevi prima, …è più grande>>. Romano mise in moto l’auto e partì, <<Ora senti le sospensioni,…ora andremo sul lungo mare e se vuoi ti faccio provare la guida>> disse romano, la guardò per vedere che espressione facesse, ma era normale, rilassata, non accennava nemmeno a un sorriso ma sembrava tranquilla. Arrivati sul lungo mare Romano si fermò, la fece sedere sulle sue gambe, la faceva guidare solo col volante 
                                                                    
mentre lui pensava ai pedali. Gli pareva strano, sentiva le stesse sensazioni, le stesse emozioni che provò la prima volta che erano stati insieme, si distrasse ma non si accorse che con il piede aveva accelerato. Lei esclamò << Che bello, come va veloce>>. Romano si riprese e rallentò, poi si fermò e fece risedere Sabrina al suo posto, la vide sorridere con un sorriso aperto e vivace, lui la baciò, poi le disse << Ti porto a fare una lunga corsa>>. La corsa in macchina fu lunga, durò fino al tramonto, si era fatto buio, finirono di passare la serata in una pizzeria che romano era solito frequentare, poi sul tardi finirono la serata in un monolocale che aveva Romano,……..mentre si rivestivano lui le disse << Voglio che ci fidanziamo ufficialmente,  e se lo vorrai faremo una piccola festa…..>>, l’abbracciò forte e la bacio intensamente poi continuò nel dire << Non ci lasceremo più, succeda quel che succeda, io ti amo, …e tu ?>>. << Io, …io ti amo dalla prima volta che ti ho visto, non avrai paura di amare una “scema” come me ?>>. <<Non ho paura, come potrei, non mi importa cosa pensano gli altri, non voglio più perderti,  ho capito che non posso non amarti >>. <<Di me cosa ami di più ?>> chiese Sabrina. <<Mh…, vediamo, la tua allegria e ..fare l’amore con te>> disse Romano , scherzando e abbracciando Sabrina. Lei sorrise, ma ora fu lui a chiedergli, << E ora dimmi tu, cosa ti piace di me ?>>. <<La tua auto>>. <<La mia auto! Non stai scherzando !?>>. <<Mi piace la tua auto, ma amo te>>. Sabrina sorrideva con un sorriso malizioso, Romano si incuriosì, <<Cosa stai ridendo, dimmi nascondi qualcosa?>>. <<Non mi fare il solletico, ..te lo dico, te lo dico, … anche a me piace fare l’amore con te>>, Sabrina arrossì, nascondendosi il viso tra le braccia di lui, poi romano le prese il viso tra le mani e disse <<Ti giuro, ti amerò per tutta la vita, fino alla fine….>>, la baciò profondamente e la tenne stretta fra le sue braccia.  
 
fine
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