UNA   CASA    IN    NICARAGUA    PER    BAMBINI    E   FAMIGLIE    IN    GRAVI     DIFFICOLTA'

Il Contesto 

Il Problema

Gli obiettivi

Il luogo

Le fasi del   progetto

I finanziamenti

L'organizzazione

 

 

Il problema

All’interno dello spettro di persone che in Nicaragua versano in condizioni di precarietà socio-economica, due sono i segmenti sociali che si distinguono per il maggior grado di vulnerabilità materiale e psichica: il primo è composto dai cosiddetti bambini di strada, che sono spesso di origine contadina ma vivono prevalentemente dislocati nelle città più popolose del paese; il secondo è invece composto dai figli delle famiglie contadine di minor reddito tuttora residenti nelle campagne, in particolare nelle zone che sono state colpite negli anni scorsi dal passaggio dell’uragano Mitch.

In entrambi i casi sono da considerare soggetti in condizioni di estrema vulnerabilità sia i bambini sia le rispettive madri e nella visione del presente progetto il binomio madre-figlio viene concepito come un unico soggetto da beneficiare, se non altro perché costituisce il vero nucleo della famiglia nicaraguese, presso la quale l’assenza della figura paterna è un tratto ricorrente.

Nelle principali città del Nicaragua si contano a centinaia i bambini che sopravvivono in condizioni di abbandono parziale o totale. Le loro madri sono per lo più donne d’origine contadina inurbate in città;, sopraffatte dalle condizioni di estrema penuria in cui vengono a trovarsi nel corso di precoci e frequenti gravidanze, riescono a malapena a dedicarsi alla cura dei neonati trascurando i figli d’età superiore ai quattro anni, i quali se la devono cavare da soli e da soli cercano di cavarsela. Sono i bambini straccioni che vendono cianfrusaglie ai semafori, che chiedono l’elemosina nelle vicinanze dei mercati, che custodiscono le auto di cooperanti e diplomatici o che, nel peggiore dei casi, rubano e vendono il proprio corpo per sopravvivere alla quotidianità; sono loro che dormono nei mercati o ai bordi delle strade in condizioni di cronica esposizione ad abusi di ogni tipo.

La seconda categoria di soggetti ad alta vulnerabilità é composta dai figli delle famiglie di produttori agricoli di più basso reddito. E’ numericamente assai più numerosa ma è meno visibile, perché le famiglie contadine si trovano disperse in ampie zone della campagna nicaraguese, lontane dai principali centri abitati. I redditi di queste unità domestiche attualmente sono così miserevoli (meno di 90.000 lire al mese) che per loro è diventato pressoché normale vedere crescere la propria prole in condizioni di denutrizione, di totale analfabetismo e in mancanza di qualsiasi forma di cura sanitaria. Neppure quando si ammalano più gravemente i figli dei contadini più poveri fruiscono dell’assistenza medica presso l’ospedale del capoluogo, perché i genitori non hanno denaro sufficiente per pagare il viaggio, le medicine e la permanenza nel capoluogo durante il periodo di cura.

Non potendo ovviamente risolvere tutte le situazioni di disagio infantile del Nicaragua, il nostro progetto circoscriverà le sue attenzioni ai bambini che vivono nelle peggiori condizioni di abbandono e deprivazione materiale.

Lo farà nei numeri e nelle proporzioni specificate di seguito, cercando di abbinare sistematicamente attività assistenziali e interventi volti alla ricerca dell’autosufficienza economica, sia per il progetto nel suo complesso che per le famiglie dei minori stessi. Consiste esattamente in questo abbinamento di assistenza sociale e imprenditorialità economica l’aspetto a nostro giudizio più qualificante del progetto, sul quale val la pena richiamare l’attenzione, poiché l’intera operazione si regge sul presupposto che soltanto un intervento capace di rendersi economicamente propulsivo e di creare fonti di reddito per le famiglie, potrà realmente modificare le drammatiche difficoltà in cui versano.

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