I campi profughi sono in territorio algerino, nel Maghreb (territorio che comprende Mauritania, Sahara Occidentale, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia; regione araba del nord-Africa, per alcuni aspetti è simile alla nostra Comunità Europea). In particolare i campi sono situati nella zona più ad ovest dell'Algeria, nei pressi di Tindouf, su un altopiano desertico, la Hammada, a circa 500 metri di altitudine. Tindouf è stata da molto tempo abitata perché incrocio di alcune vie trans- sahariane che dal Mediterraneo e dalla costa atlantica del Marocco arrivano fino al Senegal.
E' stata ed è zona di commercio, sviluppato ulteriormente nell'ultimo decennio anche in considerazione della vicinanza dei campi profughi saharawi. Tindouf è una città di circa 50.000 abitanti che domina questa regione posta tra il 30° parallelo ed il Tropico del Cancro, vicina al 10° meridiano; è una città importante, oltre che dal punto di vista commerciale e demografico, anche dal punto di vista militare. E' qui, infatti, che si estende per decine di chilometri l'ultima base militare algerina a difesa del fronte occidentale ed in particolare dal Marocco (confina inoltre con il Sahara Occidentale e con la Mauritania).
Attualmente, vista la situazione politica, l'accesso a Tindouf dall'Europa non è più consentito via terra, attraversando i monti dell'Atlante e costeggiando il confine tra Algeria e Marocco, a causa del terrorismo integralista islamico, ma solamente attraverso voli da Algeri all'aeroporto militare di Tindouf. Queste vie sono consentite solo a persone (saharawi, algerini, ecc.) con speciali permessi così da consentire la comunicazione di uomini, merci e materiali ai campi profughi da tutto il "mondo occidentale".
Da Tindouf attraverso una strada asfaltata e un posto di blocco si varca quello che in realtà è un confine di stato tra l'Algeria e la Repubblica Araba Saharawi Democratica (R.A.S.D.), ovvero i campi profughi. A circa 25 Km. si può arrivare a Rabuni, centro direzionale-governativo R.A.S.D. e sede del centro di accoglienza per le delegazioni straniere.
Il territorio destinato ad ospitare i campi profughi è di circa 100 kmq, si spinge verso il Sahara Occidentale ed è completamente desertico, piatto, ricoperto di sassi e sabbia (Hammada). Il clima è, ovviamente, di tipo desertico con piovosità quasi assente (può piovere una volta all'anno) e che nel caso di pioggia origina i "Sabka", veri e propri fiumi di durata brevissima a causa dell'evaporazione o dell'assorbimento dal terreno (nel mese di novembre del 1994 la pioggia ha causato una vera e propria "alluvione" alla tendopoli di El Ayoun, lasciando circa 4.000 persone senza tenda e causando seri danni alle strutture in muratura come le scuole).
La temperatura varia nelle due stagioni: estate ed inverno raggiungendo i 45°-50° in estate ed i 5° sotto zero nelle notti d'inverno. L'intera regione è spazzata dal vento di scirocco che soffia d'estate quasi sempre anche se varia di velocità e che talvolta alza delle tempeste di sabbia dalle quali è difficile ripararsi, che coprono di sabbia, col tempo, tutto quello che c'è, costruzioni comprese e da un vento freddissimo d'inverno simile alla nostra tramontana.
La vegetazione è assente eccetto dei rarissimi alberi a spine ed una oasi naturale di poche vecchissime palme presso la tendopoli di Dakhla. L'acqua è, comunque, reperibile a breve profondità (2-6 metri mediamente) grazie a strati argillosi nel sottosuolo, ma ha una elevata salinità fino a renderla non potabile e di difficile uso agricolo, costringendo i saharawi a grandi sforzi per l'irrigazione della minima orticoltura effettuata. L'acqua potabile è invece reperibile solo in poche zone, vicino alle quali sono state costruite le tendopoli dei rifugiati.
La viabilità interna ai campi è possibile attraverso un breve tratto di strada asfaltata e da una rete di piste che costringono all'uso di mezzi fuoristrada, camion militari e molta esperienza per riconoscere le esili tracce delle piste.
I campi sono strutturati in 4 provincie (Wilayas) e 25 comuni (Dairas) e 3 scuole residenziali. Essendo stati costruiti per ospitare rifugiati da una guerra in atto, risentono, nella dislocazione, di considerazioni tattiche oltre che di disponibilità di acqua. La tendopoli più distante è situata a circa 160 km. dal centro dei campi e le altre sono raggiungibili in un raggio di 30-60 km.
Le Wilayas e le Dairas hanno i nomi delle città del Sahara Occidentale, così da far restare ancorate in qualche modo le famiglie ai loro luoghi d'origine; ritroviamo, allora, El-Ayun (la capitale), Smara, Auserd, Dakhla come wilayas e Tifariti, Aguennit, Bujador, Hausa, ecc. come Dairas.
La R.A.S.D. virtualmente si estende su tutto il territorio del Sahara Occidentale, ma in realtà lo è solo nella parte liberata dall'occupazione marocchina.  Il territorio conteso ha un'estensione di circa 266.000 Kmq, non conosciuti con esattezza a causa delle interpretazioni diverse che i vari colonizzatori della zona e le parti in causa del conflitto danno degli artificiali confini di questa terra. Il territorio è compreso tra due regioni: il Seguiat el Hamra a nord ed il Rio de Oro a sud. E' un territorio piatto, con qualche altipiano che raggiunge al massimi 500 metri. La regione del Seguiat el Hamra, che letteralmente significa "fiume rosso" a causa del colore della sabbia che trasporta, è attraversata dall'omonimo fiume che la percorre per circa 400 Km, rendendo fertili le rive e consentendo la coltivazione.                                                                            Verso nord-est la zona presenta rilievi rocciosi accidentati ed aridi, ma scendendo gradualmente a sud il clima si mitiga per gli influssi atlantici, mantenendo una temperatura media di 20°.
La regione del centro-sud, Rio de Oro, è formata quasi esclusivamente da dune di sabbia: E' qui che inizia veramente il deserto, che il terreno si fa così pianeggiante da non trattenere la scarsa pioggia e non consentire la coltivazione se non in alcune piccole valli. Le coste sono inospitali in alcune parti ed offrono pochi approdi naturali; i porti sono pochi e la popolazione non ha potuto dedicarsi alla pesca come questo pescosissimo mare avrebbe potuto offrire, anche a causa delle banchine di sabbia che insidiano la navigazione costiera. Si deve però considerare che i porti risalgono all'epoca coloniale e che le moderne tecniche di navigazione consentono a molte flotte (Giappone, Russia, U.S.A., ecc.) di raccogliere abusivamente milioni di tonnellate di pesce all'anno di fronte a queste coste.
Il sottosuolo del Sahara Occidentale può offrire, infine, notevoli risorse minerarie, tra cui uno dei più grandi giacimenti di fosfati al mondo, che già gli spagnoli avevano iniziato a studiare e ad estrarre.


La storia dalle origini fino al 1975 /Dal 1975 ad oggi /La popolazione/ Geografia                     Il sistema sociale/ I comitati / I dispensari / Le foto