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Mensile di comunicazione ebraica per informare,
educare e divertire
Migliorare la qualità della vita:
obiettivo primario dell’ebraismo.
Tishrei 5763
Settembre/Ottobre 2002



Editore:
MP TRADE,
Milano

Redazione:
Milano
hbdhbd@libero.it
mptrade@tiscalinet.it
Brescia
rodolfoballardini@bresciasera.it

A cura di :
Habad Communications

Redattore:
Piha Meyer

Direttore responsabile:
Rodolfoballardini

Direzione, amministrazione, pubblicità:
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Progetto grafico e web:
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Pagine oro
musica
Tradizioni musicali degli ebrei italiani
Le registrazioni raccolte negli anni ’50 dall’etnomusicologo italo-israeliano Leo Levi testimoniano in modo ineguagliabile la ricchezza delle tradizioni musicali ebraiche italiane. Queste melodie, prima e unica documentazione sonora di un affascinante mondo fatto di più culture, tracciano il ritratto d’un mondo perduto. Nelle sinagoghe e nelle case private, per le occasioni liturgiche come nel corso delle celebrazioni del “ciclo della vita”, in ebraico e nelle parlate giudaico-italiane, gli ebrei di tutta Italia cantarono motivi per la cantillazione della Bibbia e della Hagaddah pasquale, melodie per le preghiere, i salmi e i piyyutim (poemi liturgici). La maggior parte di questa tradizione trasmessa oralmente è andata perduta con la prima metà del XX secolo, e può oggi essere ascoltata solo grazie alle registrazioni.
Mai prima della creazione dello Stato di Israele ebrei di origini così variegate si erano trovati a convivere come fecero nella terra che presto chiamarono I-Tal-Yah, “Isola della Rugiada Divina”. Crocicchio fra le culture del mondo, per più di duemila anni l’Italia ha ospitato molteplici immigrazioni dai quattro angoli della Diaspora. Questo ha consentito la continuità e la coesistenza di identità, tradizioni e rituali specificamente italiani, sefarditi e ashkenaziti. Nel tempo, vennero formati dialetti giudaico-italiani ben localizzati, e ancora abitudini, e melodie, che continuavano a portare traccia delle comunità d’origine. Così, l’Italia ebraica si presenta come una camera del tempo, dove antichi tratti culturali ebraici sono conservati, ma anche come un “laboratorio della Modernità”, dove tali tratti si sono adattati a condizioni in costante mutamento. Gli ebrei italiani hanno trovato una giusta mediazione fra tradizione, diversità, conflitti religiosi, emancipazione, cosmopolitismo e multi-culturalità, e tutto ciò al cuore stesso della Cristianità.
Ogni comunità sviluppò uno stile di canto sinagogale in base alle proprie origini. Alcuni gruppi mantennero l’antico minhag italiano, che si differenzia da quelli sefardita e ashkenazita soprattutto nella cantillazione della Torah e nella pronuncia dell’ebraico. L’ordine delle preghiere nel rituale italiano presenta numerose varianti testuali -molte delle quali sono antecedenti agli altri minhagim- nonché piyyutim composti in loco. Contemporaneamente, gli ebrei sefarditi e ashkenaziti immigrati in Italia conservarono nel tempo i loro rituali d’origine, ma li adattarono all’ambiente musicale Italiano, ebraico e non, e spesso impiegarono la pronuncia locale del Testo biblico. In tutte le comunità, l’impatto della musica italiana, colta e popolare, è stato decisivo: motivi tradizionali, l’opera e il bel canto, sono stati incorporati nella liturgia. Alcune fra le melodie ebraiche create in Italia si sono disseminate poi attraverso l’intera Diaspora. A causa delle migrazioni, delle persecuzioni e dell’assimilazione, molte fra le tradizioni musicali ancora in uso prima della IIa Guerra Mondiale sono oggi perdute. Eppure, la comunità ebraica italiana contemporanea, che conta meno di trentamila persone e molte differenze e correnti locali, ancora oggi conserva il proprio mondo multiculturale nelle sue musiche.

Leo Levi (1912 - 1982)
È stato il primo ricercatore a studiare le tradizioni musicali orali degli ebrei in Italia. Nipote di un Rabbino, Levi era un uomo di lettere dagli interessi multiformi.
Si trasferì in Palestina nel 1936 ma alla fine della Guerra, quando la cultura ebraica tradizionale sembrava ormai perduta, Levi fece ritorno in Italia, dove strinse solidi legami con le più importanti figure dell’etnomusicologia. Si inserì nell’interesse per la “musica del popolo” che all’epoca permeava la nuova onda culturale d’orientamento marxista. Divenne così parte dell’equipe etnografica del CNSMP, ed ebbe accesso alle strutture della RAI quale collaboratore nella documentazione del folklore italiano. Tra il ’54 e il ’59, contattò circa cinquanta informanti, hazzanim (cantori di sinagoga) professionisti e altri portatori di cultura tradizionale. Levi raccolse settantadue bobine audio, per un totale di circa mille brani registrati. Questi materiali documentano - e talvolta ne sono l’unica testimonianza esistente - ventisette tradizioni liturgiche conservate presso le comunità ebraiche di oltre venti città italiane.
Levi condusse un’imponente lavoro indipendente di ricerca sul campo in tutto il Mediterraneo e in Asia Centro-Orientale. La maggior parte delle sue registrazioni deve ancora essere presa in considerazione.
Le registrazioni di Leo Levi ci consentono di delineare l’immagine delle tradizioni musicali ebraiche nel paese prima della loro perdita: una memoria musicale presentata direttamente da coloro che la mantennero in vita.

Tel Aviv
Companion Fare
Primo passeggero: 439 Euro
Secondo passeggero: 220 Euro
validità 1 Settembre 2002 – 19 Dicembre 2002

Promozione valida esclusivamente su voli diretti EL AL in classe economica • Tasse aeroportuali: non incluse • Minimo e massimo di permanenza: minimo Sunday Rule, massimo un mese • Le prenotazioni devono essere confermate per entrambe le tratte e i passeggeri devono viaggiare insieme • Cambio di prenotazione: permesso prima e dopo la partenza, entro la
validità del biglietto, a EURO 52.00 • Rimborsi per annullamento: Prima della partenza, penale pari al 25% della tariffa; dopo la partenza, nessun rimborso. • Riduzioni minori: non applicabili.

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Antologia delle tradizioni musicali in Israele
Tradizioni musicali degli ebrei italiani dalla Collezione Leo Levi (1954-1961)

La selezione qui presentata è un’antologia delle registrazioni di Leo Levi, mai pubblicate in precedenza, tratte dalle bobine originali. Tutti i dati raccolti sono stati sottoposti a un’indagine comprensiva dell’esame di testi liturgici, delle singole comunità e di fonti musicali e letterarie, dello studio dei contesti storici, e di interviste con gli informanti sopravvissuti e/o i loro familiari.
La ricerca di Levi tendeva a documentare un repertorio ampio e diversificato, con mezzi ridotti e pochissimo tempo a disposizione. Pertanto, la maggior parte dei brani presenti nella sua raccolta dura solo alcuni minuti, o pochi secondi. Questo ha permesso di presentare una scelta di quarantadue brani (meno del 5% del tutto!), che variano per rito, luogo d’origine e contenuto musicale, cantati da ventotto diversi esecutori.
Il contenuto del disco segue un ordinamento liturgico, che inizia con lo Shabbat e le Feste Solenni, e continua con le varie Festività del calendario ebraico. Le ultime sezioni comprendono canti liturgici e piyyutim per il “Ciclo della vita”. Tutti i canti sono eseguiti senza accompagnamento da voci sole o da piccoli gruppi, secondo lo stile tradizionale. Tutti gli esecutori (tranne nelle tr. 5 e 41) sono uomini, e furono scelti quali portatori della tradizione nelle loro comunità. Tutti i testi sono in ebraico, tranne alcuni brani di Pasqua e Purim [tr. 24-27, 35-36] nelle parlate giudaiche locali, e un inno bilingue composto per l’emancipazione ebraica [tr. 42].

Il CD è accompagnato da note di spiegazione in italiano, inglese ed ebraico, commenti ai brani e testi dei canti.
È disponibile in Israele presso il Jewish Music Research Center mailto:jmrc@cc.huji.ac.il

In Italia è acquistabile presso il sito della Giuntina
http:www.giuntina.it
e alla Libreria Claudiana di Milano oppure contattando YUVAL Italia
tel. 02.55014977
mailto:yuval@powerlink.it

Negli USA è distribuito da Hatikvah http:www.hatikvahmusic.com

musica
Moni Ovadia ed Emanuele Segre interpretano 
PLATERO Y YO
Testo di J.R. Jiménez
Musica di M. Castelnuovo-Tedesco
’opera del poeta spagnolo J.R. Jiménez è dedicata alla storia dell’amicizia tra Platero - un asino - e il poeta. Si tratta un componimento che evoca un mondo agreste in bilico tra fantasia e realtà, sullo sfondo del paesaggio andaluso. Il poeta fa riferimento alla vita e ai sentimenti dell’asino per conoscere e riflettere sul mondo degli uomini.
Lo spettacoloporta sulla scena non più di una quindicina degli episodi di cui si compone l’opera, scelti fra quelli più significativi.

Auditorium di Milano
18 e 25 novembre
e 2 dicembre


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