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Caratteristiche della parola profetica: incarnazione/debolezza della parola

 

Per capire il Profetismo occorre entrare nel mistero della potente Parola di Dio che, "incarnandosi", cioè facendosi parola umana e passando per la bocca e la vita di un uomo, si fa debole. La parola è debole per diverse ragioni:

- non è che un soffio e svanisce quando si finisce di dirla;
- può essere evitata, dimenticata, si può farla tacere, si può evitare di dirla;
- si incarna in un uomo, il Profeta, che in quanto carne è debole, se non altro perché prima o poi deve morire, e la Parola di Dio cessa così di essere veicolata;
- e può morire perché così vogliono coloro che non voglio-no ascoltare questa Parola.

Quando la parola s'incarna in uno scritto, affinché, nonostante la morte del Profeta, continui a raggiungere gli uomini, è sottoposta ad un'ulteriore debolezza:

- lo scritto si può distruggere
- si può chiudere in un cassetto o dimenticarlo in uno scaffale
- può essere addirittura travisato nel senso
- è talmente lontana nel tempo da non poter più essere capita.

Dire che la Parola di Dio s'incarna, significa anche che essa diventa vita del Profeta. Il Profeta, pur non parlan-do, può dire qualcosa di Dio negli avvenimenti della sua vita concreta.
E' questo il momento in cui "il Profeta profetizza con la carne viva". Lo fa con i fatti della sua vita o con dei gesti simbolici, profetici: il profeta Osea, tradito da sua moglie, scopre Dio che gli parla nella sua situazione e rivela la pena di Dio nei confronti del popolo da lui amato che non corrisponde al suo amore e si prostituisce con gli dèi di Canaan; Geremia, alla vigilia dell'esilio, compra un campo per dire che ci sarà un ritorno (Ger 32). Per questo, per scoprire ciò che il Profeta vuol dire, occorre conoscere la storia in cui vive.
La Parola si incarna e, quindi, si limita. Eppure questa limitatezza è la condizione essenziale affinché ciò che è di Dio, sia per gli uomini. Per essere capita ed accolta da uomini, l'unica e divina Parola deve assumere la natura di coloro a cui è rivolta. Deve farsi umana e debole come un uomo.
Dio non ha voce, corde vocali, ligua, bocca. Per farsi incontrare deve far sì che ciò che è inudibile, eterno, immortale, diventi udibile e mortale. Però, quando questa parola è raggiunta e capita con le nostre parole e categorie, la sua debolezza consente all'uomo la libertà. Egli diventa libero di accogliere o meno, ma dal momento in cui la Parola è stata conosciuta e la libera scelta fatta, è qui che la potenza della Parola di Dio si rivela : la realtà cambia, si apre un nuovo arco di avvenimenti, la storia cammina. Ciò perché da quando Dio ha creato il mondo, ha voluto che la sua attività creativa passasse attraverso la libertà dell'attività umana. E come per la Creazione, così anche per la salvezza.

 


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