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Nuovi metodi di analisi sincrona dei Sinottici

All'ultimo stadio del suo sviluppo la RG si fa decisamente studio della composizione letteraria. Il Documento della PCB "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa" (1993) parla di nuovi metodi di analisi letteraria che sono venuti progressivamente ad affiancarsi al metodo storico-critico e che permettono di cogliere con frutto aspetti che da esso erano stati trascurati o che erano rimasti un po' nell'ombra. Nessun metodo scientifico infatti "è in grado di far emergere tutta la ricchezza dei testi biblici" (p. 36).

Il Documento della PCB presenta anzitutto tre metodi di analisi letteraria che si sono sviluppati recentemente: l'analisi retorica, l'analisi narrativa e l'analisi semiotica. Di ciascun metodo espone le caratteristiche principali, gli aspetti positivi e gli inevitabili limiti.
L'analisi retorica si presenta "nuova" nel senso della sua utilizzazione sistematica per l'interpretazione della Bibbia. Si precisa però che ci sono almeno due tipi di analisi retorica in circolazione tra gli esegeti al momento presente: la retorica classica che si radica nella cultura greco-romana e la retorica biblica che si radica nella cultura semitica. Si afferma che la nuova retorica

“ha ragione di attirare l'attenzione sulla capacità persuasiva e convincente del linguaggio" poiché la Bibbia non è semplicemente enunciazione di verità. E' un messaggio dotato di una funzione di comunicazione in un certo contesto, un messaggio che comporta un dinamismo di argomentazione e una strategia retorica" (p. 39).


L'analisi narrativa ha la sua forza nella natura stessa di gran parte della Bibbia che si presenta come racconto, narrazione, storia della salvezza. Anche i vangeli si presentano come una sequenza narrativa della vita, della morte e della risurrezione di Gesù.
Ma anche sotto il denominatore comune di analisi narrativa vengono oggi proposte cose svariate: metodi di analisi e riflessioni teologiche. C'è chi si basa sui modelli narrativi antichi, chi invece fa ricorso piuttosto ai canoni della narratologia attuale. Il testo è osservato in senso dinamico, come un "intreccio" ( textus significa ap-punto tessuto, intreccio) di tensioni che si creano, si sviluppano e si risolvono; tra il ruolo dei vari personaggi, il punto di vista del narratore e del lettore.
Chi racconta una storia tende a coinvolgere l'uditore/lettore nel mondo del suo racconto, ovvero nel suo sistema di valori. L'analisi narrativa propone di vedere il testo non solo come una finestra aperta sul mondo di una determinata epoca (metodo storico) ma anche come uno specchio: il lettore è invitato a specchiarsi nel mondo del racconto e conseguentemente a trarne le sue decisioni. Gli aspetti positivi di questo metodo sono ampiamente riconosciuti dalla PCB, ma anche qui ci sono dei rischi non indifferenti per l'interpretazione (cf pp. 41-42).
L'analisi semiotica ha ormai una certa storia alle sue spalle, almeno un ventennio, ed è utilizzata da un numero crescente di biblisti. Ma anche sotto questo denominatore si danno varie specificazioni: Greimas e la scuola di Parigi da lui fondata, o altri approcci fondati sulla linguistica moderna. Il testo è preso come un tutto che non ha bisogno di elementi esterni per essere capito (autore, destinatari, storia della redazione) perché ha il suo significato nella rete di relazioni tra i vari elementi. Il contenuto globale di un testo può essere analizzato a tre livelli differenti: narrativo, discorsivo e logico-semantico. Il Documento della PCB raccomanda di separare questo metodo di analisi da alcuni presupposti della filosofia strutturalista; di aprirsi alla storia e di non fermarsi a uno studio puramente formale. Aggiunge che:

"se non si perde negli arcani di un linguaggio complicato e viene insegnata in termini semplici nei suoi elementi principali, può risvegliare nei cristiani il gusto di studiare il testo biblico... Può così rivelarsi utile nella stessa pastorale, per una certa appropriazione della Scrittura in ambienti non specializzati" (p. 44).


Nel suo ampio studio dedicato alla storia dell'esegesi di quest'ultimo secolo, Fusco parla del momento attuale come di una "proliferazione dei metodi nuovi" determinati "dall'esigenza di superare in qualche modo la distanza fra il testo e il lettore di oggi". Mentre nel passato i nuovi apporti metodologici si innestavano l'uno sull'altro come i segmenti di una canna di bambù, oggi ogni nuovo approccio si presenta autonomo e parallelo, si può scegliere a piacere l'uno o l'altro come con i canali della televisione.
Egli sostiene la tesi di una metodologia storico-letteraria in cui possano confluire anche i nuovi metodi sincronici, superando il rischio della frammentazione. Osserva infatti:

"Ad alcuni forse questa proliferazione potrà apparire segno di creatività e di ricchezza, ma ad altri, e noi siamo fra questi, di fragilità e superficialità. Non fa buona impressione vedere che solo in campo biblico si erigano a metodi distinti quelli che nel campo della storiografia o della letteratura non sono considerati tali. Se lo scopo dell'esegesi è comprendere i testi, e se un determinato elemento - di tipo letterario, sociologico, psico­logico, e via dicendo - si rivela utile per la comprensione di un testo, non si vede perché non debba essere preso in considerazione in qualsiasi seria e "normale" esegesi di quel testo, ma debba rimanere una specie di optional, dando vita ad altrettanti metodi alternativi" (V. Fusco, Un secolo di metodo storico, p. 74).

PCB, L'interpretazione della Bibbia nella chiesa, Città del Vaticano: LE.V., 1993

Per un approfondimento vedi:


AA.VV, La Bibbia e i suoi lettori: Concilium 27(1991), n° 1;

- L'esegesi tra teologia e prassi: Gregorianum 73 (1992) n°4;

- L'esegesi cristiana oggi, Casale Monferrato: Piemme, 1991 J.-N. Aletti, "L'approccio narrativo applicato alla Bibbia: stato della questione e proposte": RivBib XXXIX, N. 3 (1991) 257-275; Id., "La dispositio rhétorique dans les épìtres pauliniennes: propositions de méthode": NTS 38 (1992) 385-401; Id., "Exégèse biblique et semiotique. Quels enjeux?": RSR 80 (1992) 9-28;

J. Delorme, Au risque de la parole. Lire les Évangiles, Paris: Seuil, 1991;

M. Gilbert, "Esegesi integrale", in: R. L.-R. Fisichella, ed., Dizionario di Teologia Fondamentale. DTF, Assisi: Cittadella, 1990, 395-403;

M. Lubomirski, "Per un metodo in esegesi": Greg 72 (1991) 747-755;

C. Marcheselli-Casale, Oltre il racconto. Esegesi ed ermeneutica: alla ricerca del senso, Napoli: D'Auria, 1994;

R. Meynet, L'analyse rhétorique, une nouvelle méthode pour comprendere la Bible: textes fonda teurs et exposé systematique, Paris: Cerf, 1989; tr. it. L'analisi retorica, Brescia: Queriniana, 1992; Id. "Un nuovo metodo per compendere la Bibbia: l'analisi retorica": La Civiltà Cattolica 145 (1994)111,121-134;

J. Wicks, "Biblical Criticism Criticized": Greg72 (1991) 117-128.

 


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