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La questione sinottica: tentativi di soluzione

Alcuni tentativi per una soluzione di tale questione sono illustrati di seguito:

a) L'ipotesi della dipendenza mutua
Questa ipotesi ha il suo primo sostenitore in S. Agostino. Mc avrebbe abbreviato Mt; Lc invece lo avrebbe ampliato. Quanto a Mc, avrebbe seguito Mt come un pedissequo abbreviatore

"Marcus eum subsecutus tamquam pedisequus et breviator eius": De consensu evangelistarum 1,2

un giudizio che ha influito molto sulla storia dell'interpretazione, finché è stato ribaltato con l'ipotesi delle due fonti.

Anche Griesbach si rifà a questa ipotesi della dipendenza mutua, la quale riesce a spiegare abbastanza bene il materiale comune e le coincidenze, ma non altrettanto le divergenze. Recentemente è stata rimessa in luce da W.R. Farmer (The Synoptic Problem, London/New York 1964).

 

b) L'ipotesi delle due fonti
Si è imposta a partire dall'Ottocento (H.J. Holtzmann 1832-1910) e, pur con varie modifiche, è ritenuta valida ancor oggi in quanto riesce a spiegare, senza complicare troppo, l'intreccio di somiglianze e differenze. Questa ipotesi si basa sul fatto che Mt e Lc non dipendono direttamente fra di loro, ma derivano il materiale che hanno in comune da una duplice fonte: Mc e Q ( Quelle = fonte), alla quale viene attribuito il materiale che Mt e Lc hanno in comune, costituito prevalentemente da logia. Essa lascia dei punti oscuri, ma la sua negazione sembra lasciarne molti di più.

c) L'ipotesi del Mt aramaico
E' sostenuta da Vaganey e tende ad armonizzare l'ipotesi delle due fonti con la testimonianza di Papia. L'ipotesi si dispiega in 7 tappe:

1. la catechesi orale (Pietro e gli altri Apostoli);
2. primi scritti evangelici;
3. nascita di Matteo aramaico (= Mar) ;
4. traduzione di Mar in greco (= Mg);
5. nascita di Mc (da Mg e dalla predicazione di Pietro);
6. nascita di Mt (attingendo da Mg, Mc e Fonti proprie);
7. nascita di Lc (attingendo da Mg, Mc e da Fonti proprie).

 

d) L'ipotesi della documentazione multipla
E' sostenuta da Boismard, il quale osserva che Mc non è affatto così semplice da costituire fonte a se stante (lo aveva notato già H. Marsh, uno studioso di Cambridge: 1798). Alcuni testi marciani per essere spiegati presuppongono la fusione di almeno due documenti presinottici (ad es. Mc 3,3 1-35; 5,2 1-43; 10,23-27).

Boismard propone 4 documenti (A, B, C e Q), ovvero una fonte principale per ogni vangelo. Il documento A (palestinese, da ambiente giudeo cristiano) per Mt; B (allargamento e reinterpretazione di A, proveniente da ambiente etnico-cristiano) per Mc; e C (anch'esso da ambiente palestinese) per Lc.

Questi documenti danno origine rispettivamente a un Mc-intermedio, Mt-intermedio e un proto Lc. Integrati ad altre fonti essi diventerebbero finalmente i vangeli attuali. Secondo Boismard i 3 redattori finali apparterrebbero a una medesima scuola lucana, di qui l'affinità fra i tre vangeli. Commenta Léon-Dufour:

"Il futuro ci dirà se questa teoria che intende giustificare la complessità della questione sinottica, ha ragione di presentarsi in un sistema così complesso" (in: Intr. al NT, 11, 169).

In direzione simile si muove anche Gaboury (tre documenti!).

Rolland riprende in parte la posizione di Vaganey e la collega con la tradizione di Paolo utilizzata da Lc.

Un discorso a parte merita l'ipotesi di J. Carmignac, esposta nel volumetto La naissance des évangiles synoptiques, Paris: O.E.I.L, 1984, pubblicato in italiano dalle EP). Carmignac si è cimentato nella tradu­zione dei vangeli dal greco all'ebraico, meglio in una "retroversione" poiché ritiene che i vangeli siano stati scritti in lingua semitica. Egli condivide l'ipotesi che il primo dei tre Sinottici sia stato Marco, ma èsua convinzione che sia stato scritto in ebraico. In un secondo tempo fu composta la "Raccolta dei Discorsi" che sarebbe servita a Mt e Lc come fonte comune (l'equivalente di Q presso i tedeschi). Pertanto la posizione di Carmignac non si distanzia sostanzialmente dall'ipotesi delle due fonti.

E' utile vedere in concreto come funzionano queste varie ipotesi applicandole ad un testo di TT, come la guarigione dell'epilettico (Mt 17,14-21; Mc 9,14-29; Lc 9,37-43) o al racconto della moltiplicazione dei pani:

M. Pettem, «Le premier récit de la multiplication des pains et le problème synoptique": SR (Sciences Religieuses Studies in Religion) 14 (1985) 73-83;

J. Magne, "Les récit de la multiplication des pains à la lumière de la solution nouvelle du problème synoptique proposée par Philippe Rolland":
Ephemerides Liturgicae 106, (1992) 477-525.

Per una iniziazione pratica vedi:

W. Egger, Metodologia del Nuovo Testamento, Bologna: EDB, 1987; P. Guillemette - M. Brisebois, Introduzione ai metodi storico-critici, Roma: Borla, 1990

Tra la vasta bibliografia specifica segnaliamo:

E. Linnemann, Is There a Synoptic Problem? Rethinking the Literary Depen-dence of the First Three Gospels, Grand Rapids : Baker, 1992; orig. ted. 1992.

F. Neirynck, The Minor Agreements of Matthew and Luke Against Mark, Leuven : University Press, 1974; Id, Evangelica II 1982-1991. Collected Essays, Leuven: University Press, 1991, 1-138 (Lovanio resta il migliore osservatorio per seguire gli sviluppi della questione sinottica).

P. Rolland, "La question synoptique demande-t-elle une réponse compliquée": Bib 70 (1989) 217-223.

J. Wenham, Redating Matthew Mark and Luke, London 1991.

 


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