Piccolo
centro della provincia d’Avellino, posto a cavallo delle valli
dell’Arvi e del Calore, Bonito, è situato su un’amena e ubertosa collina. Caratteristiche di
questo paese sono l’aria pura e balsamica, un clima temperato e salubre
e uno scenario di monti
in un affascinante alternasi
d’albe e tramonti. Sul
nome del paese vi sono tre teorie: la prima, avanzata
dall’insigne letterato Giovanni Antonio Cassitto, secondo la
quale, “Bonetun”, sarebbe
voce normanna derivante dalla parola “Bonneti”, che indicava una berretta da prete. Seguendo le induzioni
del Du Gange, i bastioni dell’architettura militare forgiati a
forma di berretta erano detti “Bonnetti”;
è da qui l’etimologia di “Bonito”.
In base alla seconda teoria il nome “Bonito”,
sarebbe strettamente legato al culto di .i Bonito di CIermot (vissuto santamente ed elevato agli altari
subito dopo la morte). Tale culto si
diffuse molto velocemente in Francia, e circa una decina di
paesi ne derivarono il nome (S. Bonnet de
Gap;
Bonnet de
Joux; S. Bonnet La Rivière;
S. Bonnet Le Chateaux; etc.; poi si propagò in Italia dove
una famiglia Patrizia romana (che ne fece oggetto di culto) eresse
ad Amalfi e Ravello, cappelle in onore del Santo. Da questa
famiglia, il nome sarebbe passato al suo castello ed al casale
intorno ad esso. Lo storico Odoardo Ciani propendeva per questa
teoria; ciò vale ad affermare che 7Bonito”
prendeva il nome dal suo dominatore, com’era accaduto per
molti altri paesi. Secondo la terza teoria, più moderna, il nome 7Bondo” Cassitto; il padre Domenicano L.V.M. Cassitto, autore di
numerose opere storico-teologiche che ancora oggi rappresentano
dei fondamentali punti di riferimento per gli studiosi; lo storico
Odoardo Ciani, nominato pretore dal Ministro Guardasigilli
Mancini, per i meriti ottenuti nel campo del diritto, il grande
genio Crescenzo Buongiorno, eccellente musicista e compositore;
il famoso stilista Salvatore Ferragamo, che “vestiva” le dive
di Hollywood (da Mary Pickford a Paola Negri, da .Tean Harlooww a
Gloria Swanson, da Claudette Colbert a Greta Garbo) e la cui
firma figura oggi nel panorama della moda mondiale; l’Onorevole
Alfredo Covelli, fondatore nel 1 947, del Partito Monarchico
Italiano. Del Bonito antico, purtroppo, oggi resta ben poco, e
quello che c’è non viene adeguatamente valutato, anzi si fa di tutto per
distruggono. Dei tanti reperti archeologici ritrovati nel territorio,
solo alcuni vengono conservati ed esposti al pubblico, mentre i p4
fanno ormai parte di collezioni private gelosamente blindate (va
ricordato a tale proposito la volontà della famiglia Pagella di
creare un museo con teli reperti, alcuni dei quali da essa
conservati nonostante ciò, Bonito è pieno di attrattive
turistiche: è un paese che va visitato almeno una volta nella
vita; questo non solo per la particolare situazione topografica,
ma soprattutto per la sua conformazione architettonica ed
artistica, che ricalca un modello ormai istinto in Irpinia. Ci
riferiamo, per esempio alle antiche Chiese, veri “pozzi di
antichità” (al loro interno, soprattutto grazie alla paziente e
minuziosa opera del Parroco Milvio Festa, si conservano vere
“opere d’arte”); al Castello Normanno, di cui si
conservano intatte due toni a alcuni sotterranei che collegavano
le varie zone del paese; alla Via Belvedere (il “Muraglione”),
una delle zone più belle dell’Irpinia (e non si esagera;
visitare per credere); alla zona di “Ponte rotto” (di cui
abbiamo sopra riferito), costellata da ampie zone verdi, ideali
per trascorrere momenti di vera tranquillità; al centro storico
del paese in cui è stata allestita dal signor De
Vito Gaetano (un appassionato di cultura antica bonitese) una
mostra permanente con ingresso gratuito, in cui sono esposti
migliaia di oggetti d’antiquariato testimonianti la cultura
popolare bonitese. Il “riscatto” del paese è oggi
“affidato” a” Zio
Vincenzo Camuso”, una Mummia in” carne ed ossa", cui
sono riconosciuti grandi poteri taumaturgici, e a 5. Crescenzo
Martire, il cui corpo è conservato interamente (in” carne ed
ossa”) nella Chiesa S.M. Assunta. Queste due Sante figure, anche
se profondamente diverse tra loro, difatti, attualmente
costituiscono il fascino di Bonito, che da qualche tempo è meta
incessante di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia e
anche dall’Estero. La nostra speranza è che in futuro, ella”
opera” salvifica a dei Santi e della Chiesa, si affianchi quella
della sovrintendenza dell’amministrazione comunale di Bonito,
per operare una rivalutazione complessiva del paese, ed un
rilancio non solo delle peculiarità religiose (che sono molto
importanti, ma anche di quelle artistiche ed architettoniche.
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