Per
ascoltare una delle più vere espressioni del country alternativo
oggi in circolazione bisogna volare in Canada. Proprio così,
perchè Dave McCann è un ragazzo nativo dell'Ontario,
oggi residente a Calgary, che mette in mostra tutte quelle qualità
che abbiamo sempre amato di questo genere: piccole grandi ballate
che mischiano chitarre elettriche e strumenti acustici, che evocano
paesaggi sconfinati, province sperdute, small town dimenticate.
Non è un nome completamente sconosciuto: già il
precedente Woodland Tea (secondo lavoro dopo un debutto purtroppo
oggi fuori stampa), che ci era sfuggito di un soffio, era disco
da meritare le nostre attenzioni. Credo però che con Country
Medicine McCann abbia realizzato quel gioiello country-rock
che tutti ci aspettavamo dalle sue potenzialità. I Ten
Toed Frogs sono una band di illustri sconosciuti, musicisti
locali, che però dimostrano una grande dimistichezza con
la materia, una spalla ideale dunque per i waltzer polverosi e
le folk songs senza tempo del leader. E' grazie alla loro versatilità
infatti che il disco acquista sfumature differenti, spunti che
vanno dal classico suono alternative-country, robusto ed elettrico,
ad episodi più intimi e acustici, folk, hillbillly music
e una punta di bluegrass (la divertentissima rilettura di Locomotive
Breath, pezzo storico dei Jethro Tull!). Roba da far sembrare
Dave McCann un musicista del Sud degli States piuttosto che un
canadese con l'hobby dell'hockey su ghiaccio (ci gioca fin da
piccolo). Country Medicine si apre con le note familiari di Sticks
and Stones, il country-rock che ti aspetteresti da una solida
roots band del Midwest. Poi però cominciano a fioccare
i primi capolavori: la nostalgica Leaving This Town, spolverata
dalla pedal steel di Sandy Switzer; l'elettrica title-track
e Brokewing Bird, un distillato di alt-country che pare
uscire dai primi dischi dei Son Volt; la rurale Timber Road,
con il banjo di Jake Peters e il dobro di Dave Bauer
(anche chitarra solista e mandolino) protagonisti della scena.
Mi accorgo a questo punto di essere immerso in un continuo susseguirsi
di bellisime citazioni e altrettante rielaborazioni del rock provinciale
che più abbiamo amato in questi anni: il country verace
di Cocaine Stole Her Brain e Blood and Ashes o ancora
la splendida Lookayonder Blue, una gemma acustica da autentico
songwriter. Ci sono talmente tante suggestioni nella musica di
Dave McCann, semplice, magari anche un po' ingenua, ma vera come
poche, che non esito a definire Country Medicine una delle più
riuscite produzioni roots di quest'anno
(Davide
Albini)
www.davemccann.com
www.milesofmusic.com
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