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Dave McCann & Ten Toed Frogs - Country Medicine Self rel. 2004
 

Per ascoltare una delle più vere espressioni del country alternativo oggi in circolazione bisogna volare in Canada. Proprio così, perchè Dave McCann è un ragazzo nativo dell'Ontario, oggi residente a Calgary, che mette in mostra tutte quelle qualità che abbiamo sempre amato di questo genere: piccole grandi ballate che mischiano chitarre elettriche e strumenti acustici, che evocano paesaggi sconfinati, province sperdute, small town dimenticate. Non è un nome completamente sconosciuto: già il precedente Woodland Tea (secondo lavoro dopo un debutto purtroppo oggi fuori stampa), che ci era sfuggito di un soffio, era disco da meritare le nostre attenzioni. Credo però che con Country Medicine McCann abbia realizzato quel gioiello country-rock che tutti ci aspettavamo dalle sue potenzialità. I Ten Toed Frogs sono una band di illustri sconosciuti, musicisti locali, che però dimostrano una grande dimistichezza con la materia, una spalla ideale dunque per i waltzer polverosi e le folk songs senza tempo del leader. E' grazie alla loro versatilità infatti che il disco acquista sfumature differenti, spunti che vanno dal classico suono alternative-country, robusto ed elettrico, ad episodi più intimi e acustici, folk, hillbillly music e una punta di bluegrass (la divertentissima rilettura di Locomotive Breath, pezzo storico dei Jethro Tull!). Roba da far sembrare Dave McCann un musicista del Sud degli States piuttosto che un canadese con l'hobby dell'hockey su ghiaccio (ci gioca fin da piccolo). Country Medicine si apre con le note familiari di Sticks and Stones, il country-rock che ti aspetteresti da una solida roots band del Midwest. Poi però cominciano a fioccare i primi capolavori: la nostalgica Leaving This Town, spolverata dalla pedal steel di Sandy Switzer; l'elettrica title-track e Brokewing Bird, un distillato di alt-country che pare uscire dai primi dischi dei Son Volt; la rurale Timber Road, con il banjo di Jake Peters e il dobro di Dave Bauer (anche chitarra solista e mandolino) protagonisti della scena. Mi accorgo a questo punto di essere immerso in un continuo susseguirsi di bellisime citazioni e altrettante rielaborazioni del rock provinciale che più abbiamo amato in questi anni: il country verace di Cocaine Stole Her Brain e Blood and Ashes o ancora la splendida Lookayonder Blue, una gemma acustica da autentico songwriter. Ci sono talmente tante suggestioni nella musica di Dave McCann, semplice, magari anche un po' ingenua, ma vera come poche, che non esito a definire Country Medicine una delle più riuscite produzioni roots di quest'anno
(Davide Albini)

www.davemccann.com

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