“La Capitale. Noi siamo la Capitale.” Questo cantano i tifosi rossogialli negli stadi di tutta Italia, a ribadire l’importanza di una città che raccoglie storia, arte e cultura e culla i nostri sogni di calcio. Ma come arrivarci senza muoversi da casa? Facile: tutte le strade portano a Roma, anche quelle telematiche. Ed è così, con un tocco di mouse che si può raggiungere la Capitale.
La grafica è certamente accattivante ed il sito, davvero ben congegnato (c’è pure una pagina di aiuto per turisti di rete un po’ spaesati), si presenta come un bel rotocalco da sfogliare, con Totti & Co. in copertina. La ribalta spetta però alla Curva Sud: non è un caso che si cominci dalla Curva, il tema più delicato del momento.
Le storiche coreografie del CUCS fanno da cornice agli editoriali di Stefano, il padrone del sito, altrimenti detto Webmaster in gergo virtuale; Stefano però non si avventura sul terreno minato dell’attualità, non analizza la paura di coloro che temono che la politica, quella perversa e malata si sia insinuata nel cuore del tifo, allontanando ed emarginando chi allo stadio ha solo un ideale, la ROMA, e conosce solo due colori, il rosso ed il giallo. Viene invece proposta un’immagine della Sud un po’ stucchevole, sebbene sempre attuale: quella di una Curva impegnata nella contestazione al Palazzo, alle forze dell’ordine (o più spesso del disordine) ed alle vane promesse del brigadiere delle Pagine Gialle che abbiamo come presidente.
Lasciata la Sud, vago senza meta nel sito ed atterro sul Pianeta Roma, in cui il prode Stefano intende raccogliere tutto ciò che gira intorno al pallone e, accanto alla celebrazione di uno dei film “cult” della Romanità, “Febbre da Cavallo”, ci trovo pure Laetitia Casta.
Se devo essere sincera, non mi appare così chiaro cosa c’entri con la Roma la giovane còrsa, che, invece di un 4-4-2 o di uno zemaniano 4-3-3 di fresca memoria, esibisce il sempre amato 90-60-90 in allegria. Visto che pare non si possa fare a meno di mostrare una gentil pulzella anche su un sito per calciofili, perché anche l’occhio vuole la sua parte (ma allora l’occhio delle romaniste suggerisce di introdurre una sezione sui belli della Roma con foto artistiche del tenebroso Emanuele Blasi, dell’aitante Luca Ferri e del gioiello della squadra Francesco Totti), io credo che avrebbe fatto la sua strabiliante figura la nostrana Sabrina Ferilli che, fasciata nell’abito rosso fuoco indossato il giorno della presentazione della ROMA di Capello, ha di certo fatto sognare più di un romanista, quasi quanto il trio Montella-Totti-Delvecchio.
E, quale concittadina del PM più esibizionista dello stivale, il famigerato Guariniello, non posso certo rimanere insensibile alla telenovela giudiziaria che ha ravvivato l’estate 98, riportando alla dovuta ribalta le sfide rossogialle alla Vecchia Signora ed ai suoi sempre detestabili esponenti. Stefano racconta e fa rivivere l’era Zeman, ponendo l’accento sulla portata innovativa delle dichiarazioni del Boemo sul doping e sulla sua etica del calcio.
La Capitale della rete è anche ricca di note (lo chef consiglia la sezione audio video), tra cui spiccano gli acuti della storica dichiarazione “La Roma mai piangerà” di Viola ed il celebre bell’apostrofare i laziali da parte dell’Albertone nazionale, quello senza sci.
Per continuare è d’uopo un tuffo nelle pagine dedicate alla radio che inonda l’etere di rossogiallo, radioincontro, in cui noi tifosi che viviamo molto al di là del raccordo anulare possiamo ascoltare gli autori ed i protagonisti di trasmissioni come “Te la do io Tokyo”, più che popolari in Roma e dintorni.
Non so voi, ma sono stata colta da un momento di sconcerto nel vedere nel sito una sezione interamente dedicata ai cugini: i cugini? Su un sito rossogiallo? Beh forse si tratta dei consanguinei dell’autore.. difficile, mi sa che si tratta proprio di loro. Incuriosita, fletto i polpastrelli, clicco e sono nel vuoto.. vuoto sì, vuoto come la sezione dedicata allo scudetto della lazio.
Il sito acquista un’insospettabile vivacità proprio in questo angolo rivolto al dileggio dei cuginastri; è un’esplosione di verve, ironia, che non scade mai nel volgare, perché qui siamo anche nella Capitale del sano ed arguto umorismo.
Certo una buona dose di causticità e mordacità, supportata da immagini di drappi e striscioni altrettanto pungenti, è necessaria per arrivare preparati all’appuntamento con il derby, anche se il faccione corrucciato di Cragnotti, che sovrasta il paginone occupato dai calciatori dell’altra sponda (del Tevere, s’intende), è uno spettacolo di cattivo gusto, esclusivamente per stomaci temprati. L’avranno mica purgato?
