La Gastronomia

Miele e mandorle sono i principali ingredienti dei dolci tipici di Oliena. Come in altri paesi della Barbagia essi valorizzano le feste ricorrenti durante l'anno e quelle celebrative in famiglia. Nei giorni di allegria del Carnevale sono presenti "sas rugliettas" e "sos gugligliones". A Pasqua fanno da cornice "sas hasadinas", dolci caratteristici del mondo pastorale, con pecorino fresco. I "papassini" sono presenti nella ricorrenza della festa dei santi. Tra i dolci per le feste dedicate ai Santi, merita ricordare il torrone che viene preparato per S. Lussorio, "su pistiddu", che viene offerto nella ricorrenza della festa di Sant'Antonio, allorché attorno al fuoco a Lui dedicato, viene consumato col generoso vino di Oliena.

Una ricca varietà di dolci accompagna gioiosamente le feste dei matrimoni e dei battesimi: "sos pistoccos", "sos amarettos","sas meliheddas", "sos horiheddos", "sa huffittura", "sos marigosos", "su idongiadu". Venire ad Oliena potrebbe essere l'occasione per assaggiare il "pane

carasau", quelle tradizionali sfoglie sottili e rotonde di pane biscottato, note col nome di "carta da musica". Un pane la cui origine si perde nella notte dei tempi, fatto per durare mesi, adatto per lunghi viaggi. Un pane ben noto tra le popolazioni medio-orientali, la cui lavorazione laboriosa, quasi rituale, ancora si esegue come migliaia di anni fa. La cucina olianese, strettamente legata alle tradizioni popolari della nostra terra, da la possibilità di godere un'esperienza gastronomica fuori dell'ordinario e di riscoprire i sapori antichi della pasta di semola lavorata a mano come "sos maharrones de busa" e "tundos" ed ancora i tipici "angelottos", ravioli di formaggio fresco.
Per chi ama la semplicità e la genuinità dei cibi, presso i ristoranti del paese è facile trovare "su pane frattau" e "sa minestra 'in frughe" con patate e merca: la frugalità di questo piatto esalta il sapore deciso della merca (latte quagliato). I secondi piatti sono tutti a base di carne. Fra le pietanze spiccano il porcetto, l'agnello ed il capretto arrosto, che ancora oggi vengono cucinati nel camino dove si prepara il fuoco con grossi ceppi e sementi odorosi che conferiscono alla carne un sapore particolare. Si consiglia di accompagnare questi cibi prelibati con vino locale, il "nepente" rosso-rubino, asciutto, ottimo con selvaggina e arrosto, decantato da D'Annunzio e ormai famoso e apprezzato in ogni parte della penisola e in molte parti del mondo.

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