Quella che ci interessa è una sorta di politica
comica, una comitica (ahahaha!!) Una maniera di parlare/agire NON
ideologica (seria), astrusa (difficile), d'élite (dé pochi). Una linguazione pop(olare) e
polifonica. Certo non facciamo poi tanto ridere. Ma che volete!?? se eravamo comici
professionisti mica facevamo sta' cosa!!
Se la politica fosse una cosa seria non
esisterebbero Clemente Mastella e Gustavo Selva. Ma noi dobbiamo ( volgliamo e spariamo)
fare più ridere di loro. Se la nostra campagna farà davvero ridere, loro rideranno di
meno. Vedremo finalmente Berlusconi - sorridente come quando gli facevano i controlli
fiscali - che dovrà a reti unificate dire: "sull'onda della pressione
popolare...".
Come facevano i nostri amici indiani (quelli
metropolitani, e non gli dite che li abbiamo chiamati amici), come fanno i "popoloni
di Seattle", come fanno i cobas della scuola. E' la volta buona che ci rinnoviamo. A
cominciare dagli slogan...