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Dal libro di mons. Giuseppe Masia
LAbbazia di Cabuabbas di Sindia:
Di questa grangia si conserva intatta, nelle sue forme romaniche
di Borgogna, la piccola chiesa di S.Pietro, che oggi è dichiarata
Monumento nazionale. La particolarità più saliente
di essa è costituita dalla volta ogivale che integra, con
la sua presenza, i caratteri francesi di Cabuabbas o Corte.
Esaminando la costruzione, si possono notare alcuni interessanti
particolari: larco absidale e le monofore sono romaniche,
così le piccole aperture a forma di croce nelle pareti absiale
e della facciata. Inoltre i due archetti della facciata interna
ed esterna:uno è romanico, laltro ogivale. Sarebbe
molto interessante scoprire perché nella costruzione della
volta si ha limpressione che inizialmente si era iniziata
una volta a botte tipicamente romanica, e successivamente è
stata decisa la volta ogivale. La chiesa di S.Pietro, con decreto
del vescovo di Bosa del 23 Marzo 1928 divenne cappella dellAsilo,
e tale restò fino a quando nn sprovvide a riattare in parte
lantica chiesa di Santa Croce, ceduta con lannesso piazzale
per la costruzione dellAsilo stesso. La condizione che il
Vescovo mise nel suo decreto fu la seguente: che tale chiesa
rimanga, come è attualmente isolata, senza che vi si unisca
alcun altro fabbricato sotto qualunque aspetto. Fino al 1500,
la chiesa di S.Pietro di Sindia era titolo canonicale della diocesi
di Sorres. Questa notizia di grande importanza storica fa supporre
che un vescovo di Sorres, il beato Goffredo, sia stato il secondo
o terzo abate di Corte. Indubbiamente il titolo canonicale aveva
un corrispettivo di beni non indifferente. Anche S.Giorgio era titolo
canonico della diocesi di Bosa: quindi Sindia contava nel paese
due titoli canonicati, e non era cosa da poco, per allora. Esiste
anche un Ente morale legalmente riconosciuto, che fa capo alla parrocchia,
intitolato Chiesa di S.Pietro.
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